Venezia, 20 giugno 2018
COMUNICATO STAMPA TRA PAESAGGI E STORIA WRIGHT
E L’ARCHITETTURA ORGANICA ALLO IUAV due mostre all’Università Iuav di Venezia Tolentini,
Santa Croce 191 |
La linea organica a
nord-est
a cura di Roberta Albiero e
Serena Maffioletti
progetto espositivo Roberta Albiero
Tolentini,
Gallerie del rettorato
American Journey
1949-50
Bruno Morassutti
a cura di Giulio Barazzetta e
Angelo Maggi
progetto espositivo Andrea Nalesso
Tolentini,
Aula Magna
coordinatore
scientifico
Renzo Dubbini
comitato
scientifico
Roberta Albiero, Giulio Barazzetta, Renzo Dubbini,
Serena Maffioletti, Angelo Maggi, Alessandro Colombo e Valentina Morassutti
(Bruno Morassutti Project)
inaugurazione
martedì
26 giugno 2018, ore 17
Tolentini, Aula Magna
Santa Croce 191
vernice
per la stampa ore 16
intervengono
Alberto Ferlenga, rettore
Roberta Albiero, Giulio Barazzetta, Renzo Dubbini,
Serena Maffioletti, Angelo Maggi
apertura
26
giugno > 9 ottobre 2018
Università Iuav di Venezia
Tolentini, Gallerie del Rettorato e Aula Magna
orario
lunedì > venerdì 10.30 > 17.30
chiuso sabato e festivi
dal 13 al 19 agosto
ingresso
libero
giornata
di studio
9 ottobre 2018, ore 15
L'architettura organica è
un'attività sociale, tecnica e artistica allo stesso tempo,
diretta a creare l'ambiente
per una nuova civiltà democratica.
Architettura organica
significa architettura per l'uomo, modellata secondo la scala umana, secondo le
necessità spirituali, psicologiche e materiali dell'uomo…
Bruno
Zevi, Dichiarazione dei principi dell’Associazione per
l’Architettura Organica
in
“Metron” 1945
La
mostra, articolata in due sezioni, si propone di illustrare la ricezione che la lezione di Frank Lloyd Wright e la
concezione organica ebbero all’interno dello Iuav nel secondo dopoguerra.
Alcuni
fatti concomitanti contribuirono in maniera decisiva allo sviluppo di una
tendenza originale e ricca di sfaccettature: la presenza nella Scuola diretta
da Giuseppe Samonà di Bruno Zevi
– il grande storico di cui ricorre il centenario della nascita – ,
la visita a Venezia di Wright e l’incarico attribuitogli di progettare il Masieri Memorial lungo il
Canal Grande, il ruolo di “interprete” del pensiero del maestro
americano svolto da Carlo Scarpa, un
architetto geniale, influente e già affermato.
In
tale grande fermento culturale si svilupparono preziosi talenti, come si evince
dalla sezione dedicata a molte figure eminenti che costituiscono un panorama
tangibile delle capacità progettuali che quella “stagione”
espresse.
La
sezione fotografica dedicata al
viaggio negli Stati Uniti (1949-50) di Bruno
Morassutti è l’ulteriore straordinaria (e fino a oggi sconosciuta)
prova dell’attrazione che Wright, Soleri e i nuovi paesaggi americani
esercitarono in quella precisa fase storica.
La
varietà dei materiali esposti, dai disegni alle fotografie, ai filmati, alle
pubblicazioni, ai materiali didattici dei corsi tenuti presso lo Iuav, rende
l’idea di una produzione complessa, ricca di ispirazione e di modalità
interpretative.
Costituisce
la testimonianza di quanto si immaginò e realizzò in una Scuola di architettura
che dimostrò la capacità di elaborare idee partecipi del dibattito
internazionale, sapendole anche iscrivere nei paesaggi del Nord-est italiano
con convinzione e con fiducia nello sviluppo di una rinnovata esperienza
progettuale e sociale della modernità.
LA LINEA ORGANICA A NORD-EST
a cura di Roberta Albiero e
Serena Maffioletti
progetto espositivo Roberta Albiero
Tolentini,
Gallerie del rettorato
La
direzione dello Iuav da parte di Giuseppe
Samonà con la strategia di chiamate di giovani professori, tra cui Bruno Zevi; l’insegnamento di Carlo Scarpa; l’adesione di molti
docenti all’Associazione per
l’Architettura Organica (APAO); l’attribuzione nel 1951 della
laurea honoris causa a Frank Lloyd Wright, costituiscono il
contesto e le ragioni di una linea dell’architettura organica che
caratterizza la scuola veneziana nel dibattito nazionale.
L’incarico
che Wright riceve nel 1951 da Savina Rizzi Masieri per onorare il ricordo del
giovane marito costruendo il Masieri
Memorial sul Canal Grande alimenta
dentro lo Iuav l’attenzione verso il messaggio dell’architetto
americano. È l’insieme di queste sollecitazioni a indirizzare la
formazione degli studenti Iuav di quegli anni: laureati tra il 1946 e i
primissimi anni ‘60, ricevono l’insegnamento di Giuseppe Samonà,
Egle Trincanato, Daniele Calabi, Carlo Scarpa, Mario Deluigi, Luigi Piccinato e
Giovanni Astengo, Ignazio Gardella, Franco Albini, Lodovico Belgiojoso, Saverio
Muratori e Giancarlo De Carlo, Manlio Dazzi,
Bruno
Zevi e Giuseppe Mazzariol.
In
una scuola di eccellenze, segnata dal pluralismo degli apporti, si forma questa
generazione che in parte costituirà il suo futuro corpo docente e che tutta
riverserà le proprie energie nella professione, irraggiando dalla Scuola una
visione progettuale in grado di tramutare la lezione wrightiana in cultura
insediativa identitaria e relazionale, sensibile ai valori della tradizione
sociale e costruttiva.
È
questa generazione a proiettare nel Triveneto una visione
dell’architettura come espressione di civiltà e come reinvenzione
dell’antico paesaggio.
Capacità
ideative, saperi costruttivi, passioni radicate nel territorio ma tese verso
sensibilità internazionali alimentano le opere di questi giovani, che
contribuirono a delineare il paesaggio culturale del Triveneto.
La
mostra è organizzata in capitoli espositivi.
La
Stanza dei Maestri del progetto all’ingresso
della mostra: Giuseppe Samonà ed Egle Trincanato, Daniele Calabi, Edoardo
Gellner e Carlo Scarpa rappresentano la contiguità tra università e professione
entro la quale si è formata la generazione dei molti allievi. La didattica di
Bruno Zevi sottolinea l’apporto dell’insegnamento della Storia e la
lezione organica nella formazione dell’architetto Iuav.
Le
Gallerie delle fotografie e dei disegni
riuniscono progetti (molti dei quali realizzati) e tesi di laurea dei
protagonisti di una felice generazione di studenti e giovani docenti Iuav. Sono
presenti opere di: Gianni Avon e Francesco Tentori, Costantino Dardi, Iginio
Cappai Antonio Foscari e Piero Mainardis, Giuseppe Davanzo, Marcello
D’Olivo, Federico Marconi, Angelo Masieri, Michelina Michelotto e
Valeriano Pastor, Bruno Morassutti, Arrigo Rudi, Gino e Nani Valle. Architetti
tutti che si laurearono allo IUAV in quella stagione e che prevalentemente
lavorarono nel Triveneto, ma sono anche presenti Roberto Gottardi che,
laureatosi allo IUAV, si trasferì a Cuba dove realizzò le Scuole Nazionali di
Arte a La Havana e Gae Aulenti che fu assistente di Giuseppe Samonà.
Un
video, dedicato sia al Villaggio Eni a Corte di Cadore sia a Lignano Pineta e
Lignano Sabbiadoro, rappresenta l’invenzione postbellica della città
delle vacanze nella declinazione alpina e marittima e insieme un’utopia
insediativa intrecciata alla natura.
La
Stanza di Frank Lloyd Wright
raccoglie le vicende del Masieri Memorial, riunendo i disegni
dell’edificio e la narrazione delle sue soluzioni, quasi una sintesi
della linea organica Iuav attraverso
i suoi protagonisti: Angelo Masieri, Frank Lloyd Wright, Bruno Morassutti,
Valeriano Pastor, Carlo Scarpa.
AMERICAN JOURNEY 1949-50
BRUNO MORASSUTTI
a cura di Giulio Barazzetta e
Angelo Maggi
progetto espositivo Andrea Nalesso
Tolentini,
Aula Magna
Bruno
Morassutti (1920-2008), tre anni dopo aver conseguito la laurea allo Iuav, nel
febbraio del 1949 parte per gli Stati Uniti alla volta di Taliesin: un programma di apprendistato presso le due residenze di studio di Frank Llyod
Wright.
La
permanenza a Taliesin East nel Wisconsin dura da maggio a settembre 1949. Da
ottobre dello stesso anno a marzo dell’anno successivo il giovane
architetto segue la comunità wrightiana a Taliesin West in Arizona.
Come
racconta lo stesso Morassutti, questa esperienza stimola in lui una spiccata
tendenza a guardare avanti, ridimensionando le nozioni legate al passato
storico. Durante il soggiorno Morassutti prende visione diretta e fotografa
opere di Wright nei vari periodi della sua attività con una fotocamera caricata
a pellicola positiva a colori. Il reportage
ricopre, con poche immagini, anche opere di altri architetti presenti sul
territorio americano in quegli anni.
Anche
se la fotografia d’architettura a colori è agli esordi, il risultato di
questa preziosa ricognizione fotografica
consiste in circa quattrocento diapositive, che durante proiezioni allo Iuav e
in molte altre Università italiane consentiranno agli studenti di architettura
di arricchire la propria conoscenza di Wright.
Anche
Carlo Scarpa ne farà oggetto di
lezioni e riflessioni trattenendole in un prestito definitivo.
Fra le importanti “ricadute”
dell’esperienza di Morassutti a Taliesin e dell’incontro con il
Maestro non si può non mettere in evidenza il ruolo che queste immagini hanno
avuto nella stampa architettonica italiana, citando il numero 227 di Casabella
dedicato a Wright in occasione della sua scomparsa, Domus 305 con il
reportage sulla costruzione dei laboratori Johnson Wax, Domus 356
con il necrologio di Wright dello stesso Morassutti.
Il
progetto espositivo nasce dalla collaborazione tra l’Archivio
Progetti-IUAV con Antonella e Valentina Morassutti e Sebastiano Reich
Morassutti, che conservano le diapositive del padre. Esse rappresentano il
risultato di un attento restauro eseguito dal fotografo veneziano Francesco
Barasciutti che le ha salvate dal decadimento, facendone riemergere il gioco
cromatico e svelando dettagli inconsueti e le diverse tonalità dei materiali
adottati da Wright e dagli altri architetti (Soleri e Aalto)
dell’itinerario morassuttiano.
IL MASIERI MEMORIAL DA FRANK LLOYD WRIGHT A
CARLO SCARPA
Durante
il soggiorno in Italia in occasione della mostra Frank Lloyd Wright. Sixty Years of Living Architecture, il 21
giugno 1951 a Palazzo Ducale Frank Lloyd
Wright riceve dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia
la laurea honoris causa. È in questa
circostanza che il giovane architetto udinese Angelo Masieri gli chiede di progettare una casa-studio in sostituzione
della palazzina che possiede sul Canal Grande. Per discutere con lui del
progetto nel 1952 Masieri e la moglie Savina intraprendono un viaggio negli
Stati Uniti ma, durante il ritorno da Taliesin West, il 28 giugno 1952 il
giovane architetto perde la vita in un incidente. Nel dicembre 1952 la moglie e
i genitori di Masieri incaricano Wright di progettare la palazzina, dedicandola
ora a residenza per studenti Iuav in memoria del talentuoso architetto, allievo
e collaboratore di Carlo Scarpa. «Nel piccolo edificio che ho progettato
– scrive Wright in una lettera al Sindaco di Venezia nel 1954 –
sottili aste di marmo solidamente fissate su piloni in cemento (due per
ciascuna) nel fondo si levano dall’acqua come canne o steli di riso o
piante acquatiche. Questi pilastri marmorei si levano a sostenere con sicurezza
il pavimento e le lastre aggettanti dei solai si proiettano tra essi in
balconate sospese sulle acque. Quanto di più veneziano! Non imitazione, ma
interpretazione di Venezia».
Nonostante
la successione di diverse proposte progettuali, la qualità del progetto e il
prestigio di Wright si scontrano con la resistenza di Venezia, che oppone uno
strenuo rifiuto in nome della tradizione, mentre la cultura architettonica
italiana vede fronteggiarsi sostenitori e detrattori in un dibattito che
insieme al giudizio di valore sull’opera affronta il nodo essenziale del
rapporto tra nuovo e antico.
Consegnato
il 18 marzo 1954, il progetto è presentato alla Commissione edilizia da Bruno Morassutti, rappresentante della
famiglia Masieri e di Wright. Il Comune esprime l’impossibilità di
prendere in esame il progetto, poiché altezze e distanze dagli edifici
adiacenti contrastano con i regolamenti comunali. Nel 1955 Morassutti consegna
un nuovo progetto preliminare: le Commissioni preposte esprimono nuovamente
parere contrario.
Dopo
la morte di Wright nel 1959, la progettazione del Masieri Memorial coinvolge
numerosi protagonisti. Nel 1963 il rettore Giuseppe
Samonà (presidente della Fondazione Masieri, costituita nel 1955) incarica Valeriano Pastor di elaborare una nuova
proposta, vincolata a rigorosi criteri di conservazione delle strutture
edilizie esistenti. Ma neanche questo progetto, pur approvato nel 1967, sarà
realizzato.
Nel
1968 la Fondazione Masieri affida l’incarico a Carlo Scarpa, che redige più versioni progettuali. Dal 1969 al 1977
la realizzazione del progetto subisce rallentamenti, tanto che nel novembre
1978, alla morte di Carlo Scarpa, il cantiere è ancora in fase iniziale. Il
progetto di Carlo Scarpa, affidato ora a Franca
Semi che l’aveva seguito dall’inizio, viene parzialmente
adattato a Galleria d’Architettura affidata allo Iuav, senza dar luogo a
parti del progetto originario.
La
sede della Fondazione Masieri viene inaugurata nel 1983.
CREDITS
coordinamento scientifico Renzo Dubbini
comitato scientifico Roberta Albiero,
Renzo Dubbini, Serena Maffioletti, Angelo Maggi, Alessandro Colombo e Valentina Morassutti (Bruno Morassutti Project)
La linea organica a nord-est
a cura di Roberta Albiero e
Serena Maffioletti
allestimento espositivo Roberta Albiero
collaboratori Erica G. Avellina,
Beatrice Bonetto, Davide Casani, Denisa E. Draghici, Alvise Martini
American Journey 1949-50.
Bruno Morassutti
Mostra
fotografica
a cura di Giulio Barazzetta e
Angelo Maggi
allestimento espositivo Andrea Nalesso
trattamento immagini Francesco
Barasciutti
Video Il Masieri Memorial da
Frank Lloyd Wright a Carlo Scarpa.
Il riflesso dei Maestri sul
Canal Grande
di
Sara Pezzutti e Serena Maffioletti
montaggio:
Sara Pezzutti
Video Lignano e Corte di
Cadore. L’utopia urbana organica.
1. Lignano Pineta e Lignano
Sabbiadoro
a
cura di Giulio Avon, Ferruccio Luppi e Alessandra Ferrighi
montaggio:
Davide Casani
2. Il Villaggio di Corte di
Cadore
a cura di Alessandra Ferrighi
montaggio: Davide Casani
Università
Iuav di Venezia
Archivio
Progetti
responsabile Riccardo Domenichini
coordinamento organizzativo Rosa Maria Camozzo
coordinamento archivistico Antonella
D’Aulerio
comunicazione Teresita Scalco
trattamento immagini Marco Massaro
restauro dei modelli Michele Ridolfi
Servizio
comunicazione: Comunicazione e collaborazione editoriale
Laboratorio
fotografico: Umberto Ferro e Luca Pilot
Area
infrastrutture: Mauro Fiorin, Mauro Maiotti
in
collaborazione con
Bruno
Morassutti Project
Gallerie
del Progetto - Civici Musei di Udine
con
il patrocinio di
Comune
di Udine
Fondazione
Bruno Zevi
Comitato
nazionale per le celebrazioni
del
centenario della nascita di Bruno Zevi
L’Università
Iuav di Venezia ringrazia
per
la collaborazione nella strutturazione della mostra: Elena e Giulio Avon,
Ferruccio Luppi, Federico Marconi, Valeriano Pastor
per
la collaborazione e il prestito dei disegni di Angelo Masieri, di Marcello
D’Olivo e del progetto per il Masieri Memorial: Romano Vecchiet, Vania
Gransinich e Francesca Tesei (Musei Civici di Udine)
per le riproduzioni dei disegni dell’Archivio Carlo Scarpa: MAXXI Museo
nazionale delle arti del XXI secolo, Roma. Collezione MAXXI Architettura.
Archivio Carlo Scarpa
i
prestatori: Nina Artioli, Elena Avon e Giulio Avon, Martina Davanzo, Ferruccio
Luppi, Federico Marconi, Bruno Morassutti Project, Valeriano e Michelina
Pastor, Barbara e Sara Rudi, Piero Valle, Edoardo Zentner.
Quando
non diversamente specificato i documenti esposti appartengono alle collezioni
dell’Archivio Progetti, Università Iuav di Venezia.
INFO
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
+ 39 041 257 1826 / 1819 / 1856