Venezia, 3 marzo 2017
COMUNICATO STAMPA I SITI DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO: COME GESTIRLI AL MEGLIO? All’Università Iuav di Venezia i massimi esperti a confronto nel convegno Gestione efficace dei siti del Patrimonio Mondiale
dell’UNESCO di scala territoriale: una riflessione su alcuni casi-studio italiani venerdì 3
marzo 2017 Venezia, Palazzo
Badoer, Aula Tafuri ore 10 Università Iuav di
Venezia, in collaborazione con MiBACT Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e del Turismo |
“Patrimonio mondiale UNESCO” è un
attributo di grande eccellenza, che dovrebbe garantire la presenza di servizi e
misure in grado di proteggere, conservare e fruire al meglio un patrimonio.
Spesso però il marchio si riduce a segnale
attrattivo per i turisti e rischia di funzionare soprattutto per operazioni di
marketing, non sostenute da un adeguato apparato di misure di tutela e di
servizi: in particolare nei siti estesi, che interessano ampie parti di
territori nei quali la popolazione vive, lavora, si muove, e dove ai problemi
di gestione ordinaria (tutela, manutenzione, flussi di visitatori) se ne
aggiungono molti altri, che richiedono azioni e politiche adeguate.
Sono numerosi i richiami ufficiali
rivolti dal Comitato del Patrimonio Mondiale – ultimo quello di recente
rivolto a Venezia, che con la sua laguna è uno dei siti Unesco più estesi al
mondo – in merito alla gestione dei singoli siti: le valutazioni
critiche riguardano in particolare le carenze dei piani di gestione dei siti,
le pressioni infrastrutturali ed edilizie, i carichi turistici.
Il problema non riguarda solo Venezia
(prototipo del sito complesso) né solo l’Italia, ma diventa per il nostro
Paese un nodo strategico rispetto alle potenzialità straordinarie del proprio
patrimonio territoriale.
La gestione dei siti del patrimonio Mondiale
UNESCO, infatti, può essere un laboratorio di sperimentazione importante per
la gestione del patrimonio territoriale di tutto il paese.
Riuscire a gestire con efficacia questi siti
significherebbe non solo migliorare la reputazione dei riconoscimenti UNESCO,
ma anche disporre di buone pratiche esemplificative per molti altri
territori.
Come fare, da dove partire, cosa migliorare?
Intende rispondere a queste domande il
convegno Gestione efficace dei siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
di scala territoriale: una riflessione su alcuni casi-studio italiani,
organizzato dall’Università Iuav di Venezia in collaborazione con MIBACT,
che si terrà a Palazzo Badoer venerdì 3 marzo prossimo.
Una serie di attori
significativi si confronteranno con l’obiettivo di arrivare a definire
una mappa mentale comune dei progressi utili e necessari.
“La corretta gestione dei siti Unesco situati in Italia,
specialmente quella dei siti complessi, deve essere garantita dal nostro Paese
al fine di assicurare un’adeguata protezione e valorizzazione del
patrimonio. A partire dal 2004, il MIBACT ha fornito le linee guida per la
realizzazione dei Piani di Gestione dei siti UNESCO ma c’è ancora molto
lavoro da fare per concretizzare il progetto”,
ha commentato l’Onorevole Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con delega ai
beni Unesco, “Il convegno vuole mettere in luce aspetti positivi e
criticità, favorendo un momento di confronto tra istituzioni governative e figure
di spicco nella gestione del patrimonio italiano, al fine di configurare una
strategia operativa comune.”
" Riflettere sulla gestione dei siti Unesco
a Venezia dopo le recenti polemiche su questo tema ha un significato
particolare – ha commentato
il rettore Iuav Alberto Ferlenga –. Ma, in generale, è una
discussione sulla politica di salvaguardia messa in atto in questi anni
dall'organizzazione internazionale ad essere necessaria a circa quarant'anni
dall'istituzione dei primi siti. In quarant'anni molte cose sono cambiate e i
rischi al patrimonio culturale derivano da fronti opposti e non sempre
percepiti come tali. Se infatti i conflitti che imperversano in molte parti del
mondo costituiscono un pericolo per monumenti straordinari, dalla Siria all'Iraq,
in altre nazioni è la crescita esponenziale del turismo che mette in
pericolo edifici singoli ed intere città, rispetto alla possibilità, per
esempio che la presenza dei visitatori possa convivere con quella degli
abitanti. E ciò non riguarda solo ragioni economiche e culturali, ma sempre più
interseca nodi identitari delicati e inediti nelle loro attuali e drammatiche
manifestazioni. Per questo Iuav, partendo da una lunga tradizione di attenzione
a questi temi, ha organizzato un incontro, convocando e mettendo a confronto
chi, a diverso titolo, è intervenuto in questi anni sulla questione a partire
da ruoli diversi. Saranno infatti presenti dirigenti di Unesco ed esponenti del
Ministero dei Beni culturali ma anche sindaci ed amministratori di comuni o regioni
toccati dal problema e ricercatori che stanno indagandone le implicazioni più
recenti. "
Tra i partecipanti al
convegno: Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai
Beni Culturali con delega Unesco;
Francesco
Bandarin, Vice Direttore Generale Unesco; Maria Grazia Bellisario,
Direttore dell'Ufficio Unesco MiBACT; Angela Barbanente del Politecnico
di Bari e Anna Marson dell’Università Iuav Venezia, autrici degli
unici piani paesaggistici approvati in Italia: quello della Regione Puglia e
quello della regione Toscana.
____________________________________________________________________
INFO
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
+ 39 041 257 1826 / 1819 / 1856