Venezia, 4 maggio 2017

 

ciclo eventi su FERDINANDO FORLATI

Ateneo Veneto e Università Iuav di Venezia

 

giornata di studi

Ferdinando Forlati, sovrintendente e proto

4 maggio, ore 9.30 > 17.00

Ateneo Veneto

Aula magna, Campo San Fantin 1897

introduce Guido Zucconi

 

presentazione del libro

Le stagioni dell’ingegnere Ferdinando Forlati.

Un protagonista del restauro nelle Venezie del Novecento

promosso da

Collegio degli ingegneri

Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori

Ordine degli ingegneri

a cura di Stefano Sorteni

4 maggio, ore 12.00

Ateneo Veneto, aula magna

 

mostra

Ferdinando Forlati nella ricostruzione postbellica e nel restauro del Novecento

a cura di Sara Di Resta, Luca Scappin ed Emanuela Sorbo

Inaugurazione

4 maggio, ore 18.00

Università Iuav di Venezia

Tolentini, aula magna

introduce

Alberto Ferlenga, rettore Iuav

intervengono

Serena Maffioletti, coordinatore scientifico dell’Archivio Progetti

Sara Di Resta, Luca Scappin e Emanuela Sorbo, curatori

 

 

L’Ateneo Veneto, il Collegio degli ingegneri della provincia di Venezia, l’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Venezia, l’Ordine degli ingegneri della provincia di Venezia e l’Università Iuav di Venezia congiuntamente organizzano un ciclo di eventi per presentare l’opera di un protagonista del Novecento italiano, Ferdinando Forlati.

 

La pubblicazione del libro Le stagioni dell’ingegnere Ferdinando Forlati. Un protagonista del restauro nelle Venezie del Novecento, la giornata di studi Ferdinando Forlati, sovrintendente e proto e la mostra Ferdinando Forlati nella ricostruzione postbellica e nel restauro del Novecento costituiscono questo ciclo, che trae origine dal deposito nel 2013 da parte del figlio avv. Zeno Forlati presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia del fondo archivistico di Ferdinando Forlati e Bruna Tamaro, e dalla successiva attività di riordino del fondo e di ricerca da parte di molti studiosi.

 

Ferdinando Forlati (Verona, 1882-Venezia, 1975) ingegnere di formazione, è stato protagonista degli interventi di restauro nel territorio Veneto nel Novecento.

Inizia l’attività nel 1911 come architetto restauratore nella Soprintendenza ai Monumenti di Venezia. Tra il 1926 e il 1935 lavora nella Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, dove assume l’incarico di Soprintendente nel 1930. Nel 1935 si trasferisce nella Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, divenendo Soprintendente di un territorio che allora comprendeva Venezia, Padova, Vicenza, Rovigo, Treviso e Belluno.

 

Nel corso della sua carriera ha assistito ai grandi casi fondativi del restauro del Novecento: il crollo del campanile di San Marco, la protezione dei monumenti contro gli attacchi aerei, la ricostruzione dei monumenti danneggiati nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. Divenne un punto di riferimento nazionale per la sperimentazione e l’utilizzo di tecnologie moderne, elaborando soluzioni innovative per il consolidamento e il restauro di architetture storiche, compresi progetti per aree archeologiche.

 

La sua lunga e articolata carriera proseguirà anche dopo il pensionamento dal Ministero nel 1952, svolgendo un’intensa attività professionale sia nel settore del restauro che nelle nuove costruzioni. È in questo periodo soprattutto che s’inserisce il prestigioso incarico di Proto della Basilica di San Marco (Direttore dell’Ufficio Tecnico che cura la conservazione della fabbrica di San Marco), impegno che svolgerà dal 1948 al 1971, sin quasi all’età di novant’anni.

 

Come protagonista della ricostruzione postbellica sarà autore degli interventi per la Chiesa degli Eremitani, del Palazzo dei Trecento di Treviso, della copertura della Basilica Palladiana di Vicenza, per citare i più noti: le testimonianze relative all’uso delle nuove tecnologie nei cantieri di restauro in Ferdinando Forlati sono ancora presenti e impressi nel territorio del Triveneto. A lui si devono gli interventi per il castello di Gorizia, la Basilica Eufrasiana di Parenzo, l’Ala dell’Arena di Verona e molti tra i monumenti più importanti di Venezia, quali la Ca’ d’Oro, il complesso di San Giorgio, il Chiostro di Sant’Apollonia, la Basilica di San Marco.

 

Parte del fondo archivistico è costituito da documenti dell’opera di Bruna Tamaro (1994-1987), archeologa di formazione, dal 1921 alla Soprintendenza della Venezia Giulia a Trieste, dove incontra il futuro marito Ferdinando Forlati. Nel 1936 si trasferisce a Venezia con l’incarico di direttrice del museo Archeologico di Venezia, incarico che conserva fino al 1951, quando è nominata Soprintendente alle Antichità delle Venezie con sede a Padova. Tra il 1954 e il 1956 si occupa del restauro dell’Ala dell’Arena di Verona in collaborazione con Forlati. Nel 1958 consegue la libera docenza e insegna Antichità greche e romane all’Università di Padova, lasciando per anzianità nel 1964. Analogamente al marito, dopo questa data continua ad interessarsi alla professione, innanzitutto nell’ambito Associazione Nazionale per Aquileia, della quale è segretaria fino a 1982.

 

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