Venezia, 26 giugno 2017

 

COMUNICATO STAMPA

W.A.Ve. Workshop di Architettura  a Venezia 2017

​Syria. The making of the future

26 giugno > 14 luglio 2017

Venezia, ex Cotonificio e Magazzini​ Ligabue

inaugurazione mostra finale: 14 luglio 2017

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E' stata inaugurata oggi nell'aula magna dei Tolentini la XVII edizione di W.A.Ve., i worskhop estivi di progettazione architettonica, l'evento annuale più importante dell'Università Iuav di Venezia, quest'anno dedicato interamente ai progetti di ricostruzione per la Siria.

Il rettore Alberto Ferlenga ha aperto dedicando i workshop a Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due giovani italiani mancati nell'incendio di Londra: entrambi avevano studiato all'Iuav e si erano occupati proprio dei temi della conservazione e del restauro, del rapporto fra antico e nuovo.

«I temi che la Siria ci pone oggi non sono solo archeologici, abitativi, architettonici, ma riguardano la ricostruzione di un'identità culturale molto forte - ha affermato il rettore Alberto Ferlenga. -
Questa edizione di W.A.Ve rinnova un'attitudine storica della nostra Scuola, quella del prendersi cura, ed è anche un segno di come l'architettura si stia trasformando, sviluppando una nuova e sempre più intensa attenzione ai temi del mondo. Quello di oggi non è un punto di arrivo, ma è la nuova tappa di un percorso iniziato in Iuav due ani fa con l'Omaggio di Venezia a Palmyra ed è il preludio a un intervento operativo, di ricostruzione, che sarà possibile - come tutti ci auguriamo - al termine del conflitto.»

Che la ricostruzione non sia solo un tema architettonico, ma anche e soprattutto identitario e sociale è stato anche il pensiero della sovrintendente Emanuela Carpani, che ha ricordato i 12 siti Unesco presenti in Siria: «La parola ricostruzione è una sconfitta per tutti - ha affermato la sovrintendente. - Vorremmo più coerenza tra l'outstanding value dei siti Unesco e le politiche dei siti. I workshop di Iuav offriranno non una soluzione, ma un metodo e una nuova consapevolezza. Vi auguro che W.A.Ve., questo bellissimo acronimo, porti un'onda di creatività, di progettualità, di futuro».

Veronique Dauge, Head Culture Unit Unesco, ha sottolineato l'importanza delle iniziative Iuav in favore della Siria, in particolare la Carta della ricostruzione messa a punto dall'Ateneo.
«La ricostruzione della Siria - ha dichiarato - implica non solo un intervento nelle città, nei contesti rurali, nei siti archeologici, ma in primo luogo la trasformazione della società».

Achille Amerio, ultimo ambasciatore italiano in Siria, ha ricordato gli stretti legami con l'Italia, per anni il partner economico più rilevante della Siria: «L'Italia ha investito negli ospedali, nell'agricoltura, nell'energia elettrica, nella cultura, nelle missioni archeologiche, con l'intenzione di creare un indotto che andasse anche a beneficio delle popolazioni locali. Tutti questi progetti sono stati interrotti. E a questo punto  bisogna pensare non solo alla ricostruzione, ma anche alla riconciliazione, alla creazione di un nuovo baricentro dell'identità nazionale».

"Pace" è stata la parola chiave dell'intervento di Benno Albrecht, responsabile scientifico dei workshop: «Pace come spazio di resistenza umanistica, in cui costruire una nuova cultura architettonica. Iuav si propone come luogo di discussione e di lavoro sulle possibilità che l'architettura ha di lavorare per preservare e ricostruire la pace. Per dirla con le parole di Elio Vittorini all'indomani della seconda guerra mondiale, un luogo dove "formare non una cultura che consoli dalle sofferenze, ma una cultura che protegga dalle sofferenze".»

 

 

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