Venezia, 3 maggio 2016

COMUNICATO STAMPA

L’UNIVERSITÀ PER I RIFUGIATI

Presentato oggi al MIUR il nuovo progetto formativo X-Team

per la protezione e la sicurezza del patrimonio storico e artistico

 

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Roma presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il ministro Stefania Giannini e la presidente della Commissione Cultura e istruzione del Parlamento Europeo Silvia Costa hanno presentato le iniziative che l’Italia intende organizzare per l’inserimento dei rifugiati in percorsi di alta formazione.
In questa occasione è stato presentato il progetto formativo X-Team per la protezione e la sicurezza del patrimonio storico e artistico, proposto da Politecnico di Torino, Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, SiTI e CORILA.

 

www.ichsteam.eu

 

 

X-Team

UN CORRIDOIO EDUCATIVO E CULTURALE

per la protezione e la sicurezza del patrimonio storico e artistico

 

X-Team: una iniziativa per la sicurezza del patrimonio culturale

Politecnico di Torino, Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, SiTI e CORILA sono i promotori dell’iniziativa X-Team, espressione derivante dall’acronimo inglese “International Centre for Cultural Heritage Security” - ICHS.

L’obiettivo di X-Team è la formazione di esperti nei campi della sicurezza del patrimonio culturale rispetto ad attacchi antropici ed eventi naturali e del contrasto al traffico illegale di opere d’arte.

I destinatari della formazione saranno scelti fra gli studenti e ricercatori dei Paesi in conflitto e fra i funzionari dei sistemi culturali. Particolare attenzione sarà posta al coinvolgimento di profughi o sfollati, inclusi gli ospiti dei campi a ridosso delle frontiere con i Paesi in crisi (es. Libano e Giordania).

Verrà organizzato un corso residenziale della durata di otto mesi, finalizzato a creare squadre di esperti multidisciplinari che al termine della formazione opereranno nei propri Paesi contribuendo alla costruzione di speranza per la rinascita delle comunità locali.

X-Team promuoverà anche la creazione di imprese locali ad alta specializzazione: il modello organizzativo prevede la creazione di una unità di coordinamento in Italia e la costituzione di “Centri Satellite” extra-europei. I Centri Satellite, aperti alla partecipazione di partner locali, assicureranno il trasferimento del know-how e la capacità operativa in loco, abilitando filiere di servizi innovativi per la sicurezza, la tutela, la conservazione e la gestione del patrimonio culturale, con ricadute in termini di posti di lavoro qualificati.

 

Crimini contro il patrimonio culturale, crimini contro l’umanità

In Medio Oriente si sta consumando un “genocidio culturale” finalizzato a distruggere le opere d’arte in quanto simboli delle civiltà che nei secoli si sono succedute in quei territori e a compromettere la pacifica convivenza fra fedi e popoli diversi. Alla distruzione sistematica dei monumenti si associa anche la crescita del mercato illegale dei reperti che può essere fonte di finanziamento dei fanatici del terrore.

Il forzato esodo da quei territori di alcune etnie o gruppi religiosi mina la stabilità dei Paesi limitrofi, crea ondate di profughi e distrugge la speranza di futuro. All’interno di questa tragedia umana e sociale, desta particolare preoccupazione la perdita di capitale umano, prezioso per le competenze che esprime, e l’interruzione del ciclo formativo di un’intera generazione.

 

L’esigenza di agire in fretta

La gravità della situazione richiede rapide misure operative per rispondere alle minacce incombenti sul patrimonio culturale e costruire una capacità sistemica di protezione internazionale.

La distruzione volontaria delle opere d’arte è peraltro una sfida culturale, e la risposta deve essere orientata in primis a creare un adeguato livello di consapevolezza. Accanto a misure di sicurezza preventiva e ad azioni mirate, serve sostenere la formazione di un numero importante di esperti locali, costituendo nuclei specializzati nella sicurezza del patrimonio culturale in grado di operare con efficacia sul campo.

Tale approccio è capace di attivare processi di sviluppo, finalizzati a creare posti di lavoro qualificati, ridando alle persone in fuga la prospettiva di un “ritorno a casa con dignità”.

Tra i profughi, sono presenti anche dirigenti e funzionari dei sistemi museali, archeologi, conservatori, guide turistiche, ingegneri e architetti: queste persone rappresentano un “giacimento di competenze” che può attivamente contribuire alla ricostruzione dei Paesi devastati.

 

 

Il prof. Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino, spiega come questa iniziativa arricchirà ulteriormente le iniziative proposte dall’Ateneo per supportare gli studenti rifugiati e richiedenti asilo; l’Ateneo ha infatti già attivato il progetto RE-HOME 4 STUDENTS, un programma per aiutare i giovani rifugiati con l’iscrizione gratuita al corso di studi, l’assistenza nella ricerca di alloggio e un supporto burocratico con le autorità competenti, e per favorire l’accesso agli studenti richiedenti asilo, che hanno a disposizione l’accesso gratuito a lezioni in streaming, corsi di lingua italiana e simulazioni di test di ammissione. Questo nuovo progetto permette al Politecnico di dare un contributo anche attraverso quelli che sono proprio i saperi caratteristici di un’università tecnica come il Politecnico: la tradizione e il riconoscimento internazionale della Scuola di Architettura, testimoniata anche dalla partecipazione alla cattedra UNESCO assegnata a SiTI e Politecnico si coniuga con le discipline più strettamente tecnologiche, in particolare nel campo delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali, ambito nel quale il Politecnico conduce ricerche di avanguardia, come dimostra anche il recente accordo con il gruppo scientifico della Polizia Municipale della Città di Torino per la sicurezza urbana e in particolare per la tutela delle opere d’arte e dei beni culturali. La particolarità di questo progetto è poi la possibilità di favorire il ritorno in patria dei rifugiati, anche attraverso il supporto ad attività imprenditoriali qualificate; in questo senso potrà essere valorizzata l’esperienza dell’incubatore di imprese del Politecnico I3P.

 

Il prof. Michele Bugliesi, Rettore di Ca’ Foscari, sottolinea l’alto valore culturale, scientifico ed umanitario dell’iniziativa, che vede coinvolto il suo Ateneo in ragione di una molteplicità di fattori. Innanzitutto la spiccata vocazione all’internazionalizzazione che si traduce in una sua centralità nel quadro dei rapporti interculturali. Inoltre, da quattro anni accademici l’Ateneo rivolge la sua attenzione ai rifugiati e anche per quest’anno ha messo a disposizione 10 borse di studio per studenti siriani meritevoli con la status di rifugiati o di persona bisognosa di protezione internazionale per l'iscrizione a corsi di Laurea Magistrale. Ca’ Foscari svolge un ruolo guida nel campo della conoscenza e della conservazione del patrimonio culturale, in cui può annoverare una scuola di formazione ampiamente consolidata e un livello di ricerca di elevato profilo, all’avanguardia a livello nazionale. Queste competenze, che bene si integrano e si completano con quelle degli altri Atenei, consentono anche a Ca’ Foscari di supportare un’iniziativa che opera sul versante della formazione in ambito culturale, un settore sempre più strategico se si vuole arrivare alla ricostruzione di quei valori condivisi, che costituiscono il tratto comune ed identitario dei popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente. Valori ed identità che i recenti plurimi conflitti hanno fortemente incrinato e che solo una forte e consapevole azione in questa direzione può consentire di recuperare e ripristinare.

 

Secondo il prof. Alberto Ferlenga, Rettore di Iuav, “la lunga tradizione dell'Università Iuav di Venezia nel campo della valorizzazione del patrimonio storico ambientale ci permette oggi, in questa nuova iniziativa formativa, di mettere a disposizione una esperienza che rende possibile affrontare da diversi punti di vista il tema della ricostruzione di patrimoni culturali identitari.  Già direttamente coinvolto in passato nella ricostruzione di territori distrutti come il Vajont o il Friuli, o insieme a Corila, nell’indagine di aree interne particolarmente delicate, come la laguna veneziana, Iuav ha avuto modo di affrontare i temi posti oggi dai paesi in guerra o variamente danneggiati da catastrofi, attraverso il lavoro di ricerca di docenti e studenti sulla ricostruzione italiana e sui principali teatri in crisi del mondo e, più specificatamente, attraverso il recente convegno sulla ricostruzione della Siria. L’appuntamento di oggi moltiplica le possibilità di trarre utilità dalle esperienze universitarie e di mettere in gioco la cultura italiana su questi temi".

 

Il prof. Romano Borchiellini, Presidente di SiTI, ha dichiarato che l’apprezzamento per questa iniziativa, dimostrato anche durante la presentazione al Parlamento Europeo, rappresenta sia la conferma della necessità di dare in tempi brevi una risposta alla distruzione dei simboli delle identità storiche e religiose di intere etnie, sia una conferma del ruolo strategico di strutture come SITI (ente strumentale della Compagnia di San Paolo) che grazie ad una profonda conoscenza del territorio e ad un approccio multidisciplinare ai problemi riescono a individuare scenari innovativi in sinergia con le istituzioni universitarie e territoriali.

 

Attraverso CORILA, secondo il suo Presidente dott. Fabio Trincardi, “viene messa a disposizione un’esperienza peculiare di gestione delle complessità e di integrazione dei saperi, che in Venezia trova non solo una icona di enorme impatto, ma anche un reale laboratorio moderno per la conservazione del patrimonio culturale e naturale. Venezia è da sempre ponte tra Occidente ed Oriente e mantiene una traccia indelebile dell’integrazione virtuosa delle due culture: la sua salvaguardia è sostenuta da una rilevante produzione tecnico-scientifica, il cui coordinamento interdisciplinare rappresenta insieme una conquista ed una frontiera del sapere moderno.”

 

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