Venezia, 4 maggio 2016

COMUNICATO STAMPA


Paesaggi del Nordest
Indagini e scenari Re-Cycle
ai margini della Pedemontana Veneta

mostra

a cura di Matteo Aimini

inaugurazione:

3 maggio 2016, ore 17

spazio espositivo "Gino Valle"

cotonificio veneziano

Dorsoduro 2196, Venezia

 

3 > 16 maggio 2016

lun > ven, ore 9 > 19

 

 

Il progetto Paesaggi del NordEst, promosso da Re-Cycle Italy, sviluppato presso l’Università Iuav Venezia con il sostegno della Fondazione Francesco Fabbri, è un lavoro di ricerca sul territorio che si articola in vari apparati critico-analitici e diverse ipotesi meta-progettuali di riconfigurazione spaziale.

La ricerca raccoglie la necessità di esplorare il territorio pedemontano veneto in prossimità delle grandi opere infrastrutturali oggi in fase di cantiere, allo scopo di formulare possibili scenari per uno dei contesti metro-rurali  dell’Alta Pianura tra Brenta e Piave, più fortemente compromessi da un eccessivo e disordinato carico antropico.

 

Il tracciato dalla Superstrada Pedemontana Veneta è stato suddiviso in quattordici ambiti progettuali, per identificare i sistemi ambientali tangenti l’infrastruttura e le principali posizioni dei nodi di svincolo che a partire da Vicenza fino a Villorba, si incuneano tra sistemi i urbani consolidati e le variegate preesistenze agricole.

 

Il principale obbiettivo del progetto, che parte dalle fragilità delle preesistenze fisiche,  risiede nella formulazione di una serie di ipotesi operative capaci di predisporre il territorio verso un tipo di cambiamento che tenga conto delle tre nature presenti nel paesaggio pedemontano veneto: l’assenza di addomesticazione, la natura costruita e il giardino coltivato.

Il disegno di programmi a basso consumo di suolo per le superfici e le aree problematiche, alcuni approcci tesi al potenziamento ecologico di aspetti ambientali non considerati, come il sistema delle percolazioni, rafforzamenti sistemici delle infrastrutture dolci, processi di wilderness controllata capaci di appropriarsi e rivitalizzare il massiccio patrimonio industriale in abbandono, riformulazione di modelli insediativi in caso di nuovi cicli favorevoli, rappresentano solo alcuni degli aspetti salienti di una nuova e più consapevole metamorfosi di questo territorio.