Venezia, 25 gennaio 2013

 

 

“Cinque punti per modificare il passato prossimo”:

un progetto Iuav/Ater vince il Premio Urbanistica e Pianificazione Territoriale

“Luigi Piccinato” della Regione Veneto

 

Il premio “Luigi Piccinato” per l’urbanistica e la pianificazione territoriale, promosso dalla Regione del Veneto e giunto alla settima edizione, è stato assegnato, per la categoria “amministrazioni”, all’Ater di Venezia e all’Università Iuav di Venezia, per il progetto “Cinque punti per modificare il passato prossimo”.

 

Negli anni venti del secolo scorso il famoso architetto Le Corbusier sintetizzava in 5 punti i principi cardine della “nuova architettura moderna del Novecento” influenzando forme e strategie dell’architettura di quel secolo. Un gruppo di docenti di Iuav insieme con l’Ater di Venezia si è aggiudicato il Premio Piccinato sintetizzando in 5 nuovi punti le strategie guida, non per la nuova costruzione, ma per la rigenerazione dell’edilizia abitativa esistente, realizzata nel dopoguerra e nel periodo del boom edilizio. Il riconoscimento rende atto dell’attenzione posta da Ater  e da Iuav al recupero e alla riqualificazione di edifici e aree urbane del territorio del passato recente, che hanno bisogno di interventi in grado di adattarli a un moderno concetto sia di abitare sia di vivere il territorio.

 

Tale consistente patrimonio edilizio del “passato prossimo” è oggi un problema prioritario per migliorare la qualità del vivere, per non occupare ulteriore suolo e per concorrere alla riqualificazione urbana delle città e del paesaggio Veneto.

Il rilevante numero di abitazioni costruite in quel periodo è per molti aspetti diseconomico, non conforme con i canoni dell’abitare contemporaneo e con le necessità di riduzione dei consumi energetici e di gestione degli alloggi.

Iuav e Ater hanno inteso su questo lavorare insieme. In cinque anni un team di docenti e studenti dell’ateneo veneziano coordinati dal prof. PierAntonio Val ha predisposto progetti elaborati in vari luoghi analizzando una dozzina di quartieri abitativi di proprietà e gestione dell’Ater veneziana. Tutto questo in stretta collaborazione con gli uffici dell’Ater di Venezia, il cui operato ha diretta ripercussione sulle trasformazioni del territorio, coordinati dall’architetto Stefania Spiazzi.

 

La collaborazione tra Iuav e Ater è iniziata con i primi workshop tenuti a Conegliano nel 2008 e 2009 ed è proseguita negli anni, avvalendosi anche della collaborazione dei laboratori di dodici aziende del settore edilizio, (anche innovativo) del territorio. Non si è trattato solamente di ristrutturare le costruzioni sotto il profilo del risparmio energetico o dell’accessibilità o delle normative (Piano casa), ma di cogliere tale occasione per trasformare le relazioni tra case e abitanti e territorio.

I progetti realizzati dell’Università Iuav e ai tecnici dell’Ater hanno, per esempio, pensato di rimodulare le piante degli alloggi in funzione di nuclei familiari meno numerosi rispetto al passato e proposto l’inserimento nei grandi complessi di spazi integrativi all’alloggio (asili autogestiti “nidi in famiglia”; co-housing; co-working) per collegare il dentro e il fuori, (lo spazio individuale e lo spazio collettivo) con il potenziale coinvolgimento nella gestione degli abitanti stessi (giovani ed anziani).

Al lavoro di ricerca, condotto all’interno del corso di laurea magistrale per l’architettura della conservazione e costruzione dello Iuav, hanno partecipato, in cinque anni e altrettanti corsi, trecento studenti, sette docenti e i tecnici dell’Ater, sviluppando oltre 150 progetti, parecchie tesi di laurea, avvalendosi sempre della collaborazione delle aziende del settore edilizio coinvolte.

Prima del premio “Piccinato” alcuni progetti avevano partecipato a manifestazioni internazionali e conseguito premi all’International Saie Selection.

 

Nel concreto sono state approfondite sia le possibili trasformazioni dei grossi complessi di edilizia residenziale pubblica costruiti nel secondo dopoguerra (Piazza del Mercato a Marghera e Sant’Eufemia alla Giudecca), sia gli interventi realizzati negli anni settanta (come via del Bosco e via Catene a Marghera, via Triestina a Favaro). Il vasto lavoro raccolto in forma di atlante ha fatto emergere un elenco di condizioni e procedure operative utile come modello per gli interventi di riconversione di edilizia residenziale a basso costo: una metodologia schematizzata nei Cinque punti per modificare il passato prossimo che dà il titolo al progetto: densità abitativa e delle relazioni; attacco a terra; attacco al cielo; diaframma osmotico; progettare la modificazione continua.

 

La giuria, nel conferire il premio, ha espresso la seguente motivazione: “Il progetto affronta con ricchezza di soluzioni funzionali ed espressive il grande tema della riqualificazione del tessuto edilizio esistente, presentando, attraverso convincenti esemplificazioni, le modalità di raggiungimento di questo ambizioso obiettivo ormai ricorrentemente evocato a livello amministrativo, tecnico e culturale. Il progetto si segnala altresì come significativo esempio di collaborazione inter-istituzionale volto ad adeguare/sviluppare i principi della sostenibilità di edifici residenziali pubblici databili al periodo della prima metà del novecento”.

 

La premiazione avrà luogo a Legnago (VR) sabato prossimo, 26 gennaio, alle dieci, presso il Centro ambientale archeologico in via Fermi, dove sarà anche allestita la mostra dei lavori selezionati e premiati. Consegnerà il premio il vice presidente della Regione Veneto, Marino Zorzato.

 

 

DOCENTI IUAV:

P.A. Val (responsabile)

M. De Miranda

P. Foraboschi

A. Lionello

V. Manfron

M. Rigo

F. Bertan

 

COLLABORATORI IUAV:

C. Alessi

V. Lucchiari

A. Petrone

A. Praolini

 

RESPONSABILI ATER di Venezia:

D. Contarin (direttore)

S. Spiazzi

 

 

Ufficio stampa Iuav

iuavstampa@iuav.it

tel 041.257.1826 / 1414 / 1856