Venezia, 7 novembre 2013

 

 

LA LINEA  ANALITICA
i musei e gli allestimenti di Costantino Dardi
mostra a cura di Luka Skansi
Archivio Progetti, Sala espositiva
Cotonificio, Dorsoduro 219 Venezia

inaugurazione: 11 novembre, ore 12

 

 

saluti

Serena Maffioletti, responsabile scientifico Archivio Progetti

Erilde Terenzoni, soprintendente archivistico Veneto e Trentino Alto Adige

 

interventi

Donata Tchou, Luka Skansi

 

apertura

12 novembre > 13 dicembre 2013

Archivio Progetti, Sala espositiva

Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio

 

orario

lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 giovedì 15 > 17.30

chiuso sabato, festivi e dal 20 al 26 novembre

ingresso libero

 

Iuav dedica a Costantino Dardi una mostra focalizzata sui temi dell'allestimento e dello spazio espositivo, che occupano un ruolo centrale nella prolifica carriera dell'architetto friulano.

 

Noto per alcuni magistrali allestimenti eseguiti per mostre temporanee come la celebre Strada novissima della Biennale 1980 o per scenografie (sua, in parte, quella del film di Peter Greenaway, Il ventre dell’architetto) e per strutture espositive come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Rocca di Spoleto (che verrà trasformata in museo e spazio per lo spettacolo) e l’ex Sala Borsa di Bologna, Dardi opera con uno spirito fortemente critico nel rapporto con lo spazio espositivo: non si limita a un piano espressivo o rappresentativo, ma assume un atteggiamento analitico nei riguardi dello spazio.

 

Questo atteggiamento di sfida con i luoghi produce ogni volta operazioni nuove e originali: i suoi progetti si propongono come vere e proprie installazioni spaziali. Il progetto trova una sintesi nel rapporto tra allestimento e contesto espositivo, sia esso un museo, un sito archeologico, un luogo urbano o un paesaggio.

Una sensibilità particolare, quella di Dardi, che deriva da un’attenta e aggiornata cultura visiva. Perfettamente collocato nell’ambiente italiano degli anni ’60 e '70, Dardi emerge tuttavia come un suo esponente anomalo, soprattutto per l'approfondita conoscenza del mondo artistico italiano e internazionale. Sono proprio le ricerche artistiche coeve ad influenzare fortemente la sua sensibilità analitica e il suo progetto.

La mostra è divisa in cinque sezioni tematiche, che restituiscono alcuni dei fondamentali capitoli della ricerca di Dardi sul tema: i progetti museali, le grandi scenografie urbane, gli allestimenti nei siti archeologici, gli allestimenti nei musei, l’attività presso la Biennale di Venezia (1978-82).

 

Nota biografica

Nato a Cervignano del Friuli e prematuramente scomparso nel 1991, Costantino Dardi si laurea in Architettura allo Iuav nel 1962.

A Venezia rimane fino ai primi anni Settanta, prima come assistente di Giuseppe Samonà, poi di Carlo Aymonino e infine come docente di Composizione Architettonica.

Dopo il successo dei suoi primi lavori - due ville a Cervignano del Friuli e la scuola elementare a Longarone - partecipa a importanti concorsi, fra i quali quello per gli uffici della Camera dei Deputati a Roma, per il Museo della Risiera di San Sabba a Trieste, per l'ospedale psichiatrico di Mirano (Venezia), per le nuove università di Firenze, Cagliari e Cosenza e, infine, per il centro direzionale di Perugia.

I concorsi per il padiglione italiano all'Expo di Osaka, per la Galleria di Arte Contemporanea a Milano e per il cimitero di Modena sono il punto di partenza di un nuovo atteggiamento progettuale, ispirato da una profonda conoscenza delle avanguardie artistiche. Il suo straordinario talento è confermato anche dai progetti per gli allestimenti per la Quadriennale di Roma, la Triennale di Milano, la Biennale di Venezia e molti altri, fra i quali le scenografie per il film di Peter Greenaway Il ventre dell'architetto.

 

A Roma affronta il tema progettuale della modernizzazione e del rinnovamento di musei come il Palazzo delle Esposizioni, il Collegio Massimo per il Museo Archeologico Romano, la Galleria Nazionale di Arte Moderna. L'interesse di Dardi per il disegno chiaro e geometrico del paesaggio italiano emerge in alcuni progetti a scala territoriale, come quello per il parco "La Standiana" a Ravenna, per la scuola con parco urbano a Parma e per la Gola della Rossa nell'Anconetano.

Alla sua morte, il museo nella Rocca di Spoleto e la pavimentazione della Piazza del Nettuno a Bologna erano già stati ultimati, mentre la Sala Borsa, nella stessa città, era incompiuta, così come il Museo Archeologico di Luxor, in Egitto.

 

info

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