Venezia, 14 settembre 2013

 

 

Inaugura la Residenza universitaria ai Crociferi

dopo il restauro a cura della Fondazione Iuav

sabato 14 settembre 2013, ore 12.30

 

inaugurazione

solo su invito

sabato 14 settembre 2013

ore 12.30

Campo dei Gesuiti

Cannaregio 4878, Venezia

vai alla mappa >

 

 intervengono

Amerigo Restucci

Rettore Università Iuav

 

Marino Folin

Presidente Fondazione Iuav

 

Giorgio Orsoni

Sindaco di Venezia

 

Renata Codello

Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna

 

Maria Chiara Carrozza

Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

________________________________________________________________________

 

cartella stampa >>

 

La residenza universitaria “Ai Crociferi” è un’opera della Fondazione Iuav.

È ubicata all’interno di un importante edificio storico situato nei pressi delle Fondamente Nove, nel sestiere di Cannaregio: convento dei Crociferi dalla sua fondazione nel XII secolo al 1656; convento dei Gesuiti dal 1657 al 1773; scuola pubblica dal 1774 al 1797; caserma militare dal 1809 ai primi anni 1960.

La nuova destinazione d’uso, di residenza universitaria per studenti, ricercatori e docenti degli atenei veneziani Iuav e Ca’Foscari, prevede, oltre a 255 posti letto diversamente raggruppati, numerosi servizi d’uso collettivo, alcuni dei quali aperti al pubblico. 

Dopo mezzo secolo di abbandono un grande monumento non solo viene restituito a un uso collettivo, ma, per la prima volta dalla sua fondazione, esso viene anche aperto alla città.

 

L’opera ha potuto essere realizzata grazie al decisivo contributo di alcune Istituzioni:

> il Comune di Venezia, che ha concesso, in diritto di superficie quarantennale, l’immobile alla Fondazione Iuav

> la Fondazione di Venezia, che ha finanziato le spese di progettazione e direzione dei lavori dell’opera

> il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica e la Regione Veneto che hanno finanziato i lavori di recupero e di restauro dell’edificio.

 

Note storiche

La residenza universitaria ai Crociferi si trova a Cannaregio, in prossimità delle Fondamenta Nuove. Il manufatto affaccia ad ovest sul Campo dei Gesuiti, a Sud sul Rio di S. Caterina, ad est sul rio dei Gesuiti, mentre a nord confina con la chiesa dei Gesuiti. Molte e continue sono le trasformazioni che il primitivo insediamento conventuale dei Crociferi (1150) subisce dalla sua fondazione: la cinquecentesca veduta di Venezia di Jacopo de Barbari, così come i dipinti di Palma il Giovane (1580), prima, di Gabriele Bella (1711) e di Antonio Canaletto (1735), poi, ci testimoniano una continua attività di trasformazione e addizione.

Tale attività deve ascriversi soprattutto all’uso promiscuo fatto sia dai Crociferi – che adibirono parte del convento a sede di confraternite devozionali (le “scuole”) –, sia dai Gesuiti (dal 1657 al 1773) – che utilizzarono l’antico convento come casa professa, collegio-scuola per i figli del patriziato, sede di confraternite e di “accademie”.

 

Da oltre vent’anni la “grande fabbrica” che ospitò i Crociferi, prima, e i Gesuiti, poi, è muta sulla scena della città: anche l’uso militare che di essa fu fatto negli ultimi due secoli era venuto meno.

Con la soppressione dell’ordine dei Gesuiti (1773), infatti, anche gli spazi della “casa professa” furono adibiti a scuola sino a quando, in epoca postnapoleonica, l’intero insediamento religioso fu trasformato in caserma.

Separata definitivamente dalla chiesa, la “casa dei religiosi” è stata oggetto di trasformazioni connesse con il nuovo uso e solo il carattere “strutturale” dei suoi elementi fondativi e la forza dell’architettura hanno impedito che essa fosse del tutto cancellata: i chiostri, la scala monumentale, le “maniche” dei dormitori hanno continuato a mantenere il carattere di elementi funzionali e morfologici distintivi.

Nel nuovo, diverso ordine della caserma la loro presenza non solo costituisce elemento di continuità con le forme preesistenti, ma si pone anche come elemento ordinatore e di riferimento compositivo delle molte, contraddittorie trasformazioni.

Malgrado la carenza di documentazione si può infatti affermare che, una volta venuto meno l’uso conventuale, nelle parti e nei piani in cui si trovavano i dormitori dei religiosi furono localizzati i dormitori dei soldati, mentre al piano terreno gran parte degli spazi comuni conventuali vennero confermati come spazi comuni o di servizio della caserma, così come furono dedicati a tale funzione gli spazi utilizzati dalle confraternite (aperte direttamente sul campo dei Gesuiti). Questo consente di affermare che esistono dispositivi spaziali e funzionali intrinseci al tipo architettonico che, avendo carattere di permanenza, si sono posti e si pongono come elementi di riferimento per ogni trasformazione: è per questo carattere di fondatezza che tali dispositivi spaziali stanno alla base anche del progetto della residenza universitaria.

 

L’intervento di restauro

In un quadro contemporaneo di abbandono e di desolante degrado, quanto era a noi pervenuto è stato assunto come supporto fondativo del progetto di riuso, che prende forma nel rispetto e nel recupero di quanto è morfologicamente, architettonicamente e figurativamente significante.

L’intervento contemporaneo, fondato tanto su un lessico misurato, quanto su un apporto tecnologico molto avanzato ma non invasivo, ha consentito di rileggere, pagina dopo pagina, una storia complessa, fatta di testimonianze salienti, di pause, di silenzi.

La “casa dei religiosi” e la “casa dei soldati” sono divenute la “casa degli studenti”, senza mimetismi e ipotetiche ricostruzioni.

 

L’immobile è di proprietà del Comune di Venezia, che l’ha dato in concessione quarantennale in diritto di superficie alla Fondazione Iuav, che vi ha realizzato la Residenza Universitaria.

 

I costi

Il costo complessivo dell’intervento è stato di 22.685.105 euro, suddiviso in due stralci: il primo, da 17.089.488 euro, finanziato da MIUR, Regione Veneto e Fondazione di Venezia; il secondo, da 5.595.616 euro, a carico di Fondazione Iuav e Regione Veneto.

 

Posti letto e servizi

I posti letto totali sono 255. Anche in questo caso, i lavori sono stati eseguiti in due stralci. Il primo ha permesso la realizzazione di 177 posti letto, il secondo di 78. Varie le tipologie: camere doppie, camere singole, camere raggruppate in minialloggi o in appartamenti ecc. Alcuni servizi sono ad uso esclusivo della Residenza: sala riunione, sala studio, biblioteca, palestra, lavanderia-stireria, uffici, portineria, archivio, guardaroba, deposito-magazzino. Altri – ed è una delle caratteristiche di restituzione degli spazi alla città – sono aperti al pubblico: sale caffetteria, sale ristorante, sala video e musica, sala giochi.

 

Marino FOLIN, presidente della Fondazione Iuav

Dopo mezzo secolo di abbandono, un grande monumento non solo viene restituito ad un uso collettivo, ma, per la prima volta dalla sua fondazione, esso viene anche aperto alla città.

La nuova destinazione d’uso, di residenza universitaria per studenti, ricercatori e docenti degli atenei veneziani Iuav e Ca’ Foscari, prevede, oltre a 255 posti letto diversamente raggruppati, numerosi servizi d’uso collettivo, alcuni dei quali aperti al pubblico.

L’opera ha potuto essere realizzata grazie al decisivo contributo di alcune Istituzioni: il Comune di Venezia, che ha concesso, in diritto di superficie quarantennale, l’immobile alla Fondazione Iuav; la Fondazione di Venezia, che ha finanziato le spese di progettazione e direzione dei lavori dell’opera; il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Veneto che hanno finanziato i lavori di recupero e di restauro dell’edificio.

Con quest’opera, cominciamo a dare risposte all’altezza della domanda di alloggi universitari in città. Ma l’auspicio è che il luogo – destinato sia a studenti che a ricercatori – diventi anche culla per nuovi cittadini veneziani, che trovino qui prima la possibilità di studiare, poi di lavorare e fare ricerca.

 

Amerigo RESTUCCI, rettore Iuav

Venezia è sempre stata città dell’apertura, dello scambio, delle relazioni.

La residenza universitaria, creata in uno degli edifici più suggestivi e carichi di storia del centro storico, realizza in sé questa vocazione. Perché diventa luogo di incontro, di ospitalità, di condivisione. Ciò è valido non solo per gli studenti che scelgono gli atenei veneziani, e che quindi hanno la possibilità di costruire legami e rapporti, di arricchire le proprie esperienze. Ma anche e soprattutto per la città e per i veneziani. Perché alla base delle scelte progettuali c’era l’idea di aprire questo spazio – precluso per secoli – all’uso pubblico.

Si tratta di un’operazione di vera e propria restituzione e – torno a dire – apertura a Venezia. Non più un corpo estraneo dunque, isolato e inaccessibile, ma uno spazio permeabile e da vivere.

 

Giuliano SEGRE, presidente della Fondazione di Venezia

La Fondazione di Venezia ha deliberato, in data 27 luglio 2007, un’erogazione pluriennale verso l’Università Iuav al fine di finanziare tutti gli oneri per la progettazione esecutiva del restauro del Convento dei Crociferi situato nel centro storico della Città di Venezia con destinazione a residenza universitaria.

Il progetto così redatto è stato presentato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ottenendo il finanziamento necessario per la realizzazione dei lavori di restauro e di allestimento della Residenza, che viene aperta all’utilizzo per questo anno accademico.

Questa inaugurazione è il segno tangibile della collaborazione operativa fra una fondazione di origine bancaria, una fondazione universitaria e un’università di grande reputazione.

 

Fondazione Iuav

Organi (2006 – 2013)

 

Presidente:

Marino Folin

Componenti il Consiglio di Amministrazione:

Marco Cammelli

Marco Cappelletto

Antonio Gatto

Nino Marguccio

Ezio Micelli

Gilberto Muraro

Andrea Tomat Collegio dei Revisori

Mario Guida

Antonello Masia

Vincenzo Margio

Ugo Panetta

Andrea Valmarana (Presidente)

 

Ufficio stampa Iuav

iuavstampa@iuav.it

tel 041.257.1826 / 1414 / 1856