Venezia, 2 maggio 2012

 

 

RITRATTI DI CITTÀ: GERUSALEMME, DUE CITTÀ PARALLELE

 

Qual è il ruolo dell’architetto e dell’urbanista in uno spazio conteso?

Ne parlano alla Scuola di dottorato Iuav esperti palestinesi, israeliani e internazionali con il viatico, fra gli altri, di una lettura di testi scelti tenuta da Moni Ovadia dalle 10 alle 10.30

 

Fra gli altri intervengono:

*Muslala group (Israele) con il video «No Man’s Land»

* Sahera Derbas (Palestina) con il video «Stranger in my home» e «Jerusalem bride»

 

15 Maggio 2012

Aula Tafuri, Palazzo Badoer

San Polo 2468

30125, Venezia

h. 9.30 > 18.30

 

Diretta streaming: //www.iuav.it/SCUOLA-DI-/RITRATTI-D/eventi-2012/Jerusalem-/index.htm

 

Ci sarà anche Moni Ovadia alla conferenza internazionale dedicata dalla Scuola di Dottorato Iuav di Venezia a Gerusalemme nell’ambito del progetto «Ritratti di Città».

Dopo Pechino, San Pietroburgo, San Paolo e Istanbul, una città diversa da tutte le altre, dilaniata da «uno spazio conteso» fra culture, religioni e popoli.

Che ruolo possono giocare la pianificazione e l’architettura?

Sulla base di questa domanda si riuniscono a Venezia professionisti internazionali che scandaglieranno un tema complesso, doloroso, ma non impermeabile alla speranza che una convivenza pacifica sia possibile.

 

La mattinata verterà soprattutto sulla parte architettonica, storica e sulla ricerca archeologica che tanta importanza hanno avuto nella costruzione dell’identità della città.

 

La seconda parte della giornata, invece, metterà a fuoco l’aspetto più sociologico e antropologico. Vale a dire: come le persone usano questo spazio conteso?

Provano a spiegarlo due filmati. Il primo è «No Man’s Land», firmato dagli israeliani Muslala Group che riprendono la «terra di nessuno» nata dagli accordi del ’49 cercando di capire come ogni persona la vive. Israeliani, palestinesi ma anche stranieri in visita.

Il secondo video (composto da due storie) è della palestinese Sahera Derbas: la prima parte si intitola «Straniero a casa mia». Otto famiglie palestinesi espulse da Gerusalemme ovest tornano a vedere le loro case nuovamente abitate ma da israeliani.

La seconda parte, «La sposa di Gerusalemme», ripercorre gli scogli contro cui si infrangono le speranze dei giovani arabi di trovare lavoro e casa a Gerusalemme.

 

«La sfida è che urbanista e architetto si rendano capaci di ascoltare le persone, per superare così i condizionamenti dovuti alla particolare situazione di Gerusalemme, città divisa e occupata, per una convivenza pacifica all’interno di uno spazio conteso» spiega la curatrice dell’incontro Ruba Saleh.

 

programma

 

 

 

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