Venezia, 2 luglio 2012
COMUNICATO
STAMPA
Inaugurati oggi allo Iuav i
workshop di progettazione architettonica WAVe 2012. Un
esperimento unico al mondo: quasi 2000 studenti all'opera per tre settimane,
impegnati in trenta workshop per ridisegnare i luoghi - anche marginali - di
una Venezia possibile. |
Iuav ha inaugurato
oggi, presso l'ex Cotonificio Veneziano, i workshop di progettazione
architettonica WAVe 2012:
l'appuntamento pił atteso ogni anno da quasi 2000 studenti che si troveranno
per tre settimane alle prese con i ritmi serrati e turbolenti dei veri studi di
architettura.
Sprovincializzare la parola d'ordine
di questa edizione. I docenti arrivano da ogni parte del mondo e da almeno 6
paesi (fra cui Corea, Giappone, Sudamerica) provengono studenti appassionati a
questa formula specialissima, inaugurata da Iuav undici anni fa e ancora oggi
inimitata: in cinquanta si uniranno agli studenti Iuav nella maratona
progettuale che culminerą con la mostra
finale, una sorta di mini (ma neppure troppo) Biennale dell'architettura,
aperta e visitabile per quattro giorni (dal 20 al 23 luglio).
Per il secondo anno consecutivo, i temi di WAVe sono dedicati alla Urban Regeneration: nel 2011 concordati
con la Regione, quest'anno sono stati proposti
dal Comune di Venezia e scelti liberamente dai docenti titolari dei
workshop.
Fra le aree oggetto di ricerca progettuale: gli ex gasometri a San Francesco
della Vigna, l'area cosiddetta "Marsilio" a piazzale Roma, la piazza
degli Alberoni e il "buco" del Palacinema al Lido, Sacca San Biagio
alla Giudecca e Sacca San Mattia a Murano, il Forte di Sant'Andrea, l'ex
alluminificio Sava e l'area dei Pili a Marghera, la piazza di Malamocco, l'area
ACTV a Sant'Elena, l'isola del Tronchetto, il "buco" dei magazzini
Frigoriferi...
"Emergenza dell'ordinario", si intitola significativamente uno dei 30
workshop, dedicato a Malamocco. Ma potrebbe essere la cifra di questi workshop
2012, lontani dal "grande gesto" delle archistar, interessati
piuttosto a rispondere alle sfide del presente: magari formulando correttamente
le domande che un progettista deve porsi, o disegnando paesaggi urbani di alta
qualitą (anche quelli oggi abitati da "materiali ostili") o ancora
immaginando un destino per luoghi che - come il "buco" del Palacinema
al Lido di Venezia o l'area degli ex Magazzini Frigoriferi - possono
trasformarsi da "grande voragine" a straordinaria opportunitą per
realizzare nuovi spazi civili e funzionali.
L'assessore all'Urbanistica Ezio Micelli,
docente Iuav, ha sottolineato la necessitą che l'Universitą assuma le proprie
responsabilitą e il ruolo propositivo che le compete: non necessariamente in
sintonia con le scelte comunali, ma - come ha auspicato anche il preside Giancarlo Carnevale - offrendo alle
forze politiche e alle istituzioni le proprie risorse, mettendo a disposizione
della collettivitą il proprio potenziale tecnico e scientifico e il proprio
inestimabile patrimonio di saperi.
il blog di W.A.VE. 2012:
http://farworkshop.wordpress.com/
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