Venezia, 26 novembre 2012

 

 

VISUALIZING VENICE
New technologies for urban history

In mostra allo Iuav tre anni della ricerca internazionale dedicata a un modo diverso di fare storia con le nuove tecnologie e di raccontare Venezia e le sue trasformazioni nei secoli.
Un emozionante viaggio nel tempo e nella storia millenaria di Venezia

 



VISUALIZING VENICE

New technologies for urban history
mostra
Cotonificio veneziano, Università Iuav di Venezia
spazio espositivo Gino Valle
Dorsoduro 2196, 30123 Venezia
Inaugurazione: 4 dicembre 2012, ore 17.00

Preview riservata alla stampa
martedì 4 dicembre, ore 12

con Donatella Calabi e Alessandra Ferrighi

Apertura: 5-21 dicembre 2012, lun-ven ore 9.00-19.00

"Visualizing Venice. New technologies for urban history" è il titolo dell'esposizione che sarà inaugurata martedì 4 dicembre nello spazio Gino Valle dell’Università Iuav di Venezia.
In mostra tre anni della ricerca internazionale dedicata a un modo diverso di fare storia con le nuove tecnologie e di raccontare Venezia e le sue trasformazioni nei secoli.

Il percorso della ricerca è ricostruito attraverso una serie di ‘cantieri’, i casi-studio presi in esame durante il triennio di ricerca. Lungo il percorso espositivo, il visitatore potrà seguire le vicende occorse ad alcuni luoghi della città: le isole dei SS. Giovanni e Paolo e dell’Accademia, le aree dei Giardini della Biennale e dell’Arsenale. Nello spazio teatrale creato dalle nicchie della sala Gino Valle sono messe in scena le modificazioni di quei brani del tessuto edilizio della Venezia storica, sia alla scala urbana che a quella architettonica, rendendo il fruitore della mostra partecipe di una doppia dimensione esperienziale: quella dello spazio e quella del tempo. Il visitatore potrà osservare i principali cambiamenti di ciascuna area attraverso un doppio registro di lettura che mette in relazione le immagini tratte dai documenti d’archivio e le rielaborazioni digitali con piante e modelli tridimensionali. Le fonti storiche sono poste in relazione alle interpretazioni e sono accompagnate dalla scansione della linea del tempo lungo le fasi ritenute più cruciali per le trasformazioni di quelle parti di città.

Nulla di statico in questa mostra, dunque, nulla che rimandi a immagini di polverose vetrine poste a protezione di documenti poco decifrabili. Al contrario una mostra che riserva la sorpresa di rinvenire negli strumenti dello storico al passo con i tempi, piante e modelli 3D, video con immagini in movimento: tutte le condizioni utili a consentire letture dinamiche degli eventi, ricostruzioni rigorose delle trasformazioni del volto della città, visioni a volo d'uccello sui ‘cantieri’ e sulle loro storie.
La mostra è concepita come un viaggio attraverso il tempo, emozionante, un apprendimento per il visitatore che potrà seguire le vicende e le stratificazioni di alcune delle tessere di quel grande mosaico che costituisce la storia millenaria di Venezia.

Come racconta Donatella Calabi, storica della città e co-responsabile della ricerca, “gli esiti della ricerca esposti costituiscono il fermo immagine di uno studio ancora agli inizi, l’istantanea di un work in progress”. Eppure, continua, “rispetto a questi esiti ancora parziali la mostra ha una sua utilità in quanto essa rappresenta un banco di prova rispetto all’uso di una nuova metodologia per gli studi di storia urbana che costituirà l’approccio necessario cui dovranno ricorrere i ricercatori di domani”. Sempre che si voglia, naturalmente, che le storie delle nostre città possano uscire dagli scaffali di una biblioteca ed entrare a far parte del patrimonio culturale e identitario di una collettività che in tali storie si riconosca.

* Visualizing Venice è una ricerca svolta in collaborazione con la Duke University (Durham - NC, USA), l’Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) e Nesting scrl di Venezia. Il progetto è nato nel 2010 da un’idea della prof. Donatella Calabi (Iuav) e della prof. Caroline Bruzelius (Duke) e ha coinvolto nel corso dei tre anni di attività di più di venti ricercatori.

 

 

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