Venezia, 8 giugno 2012

 

 

I SEGRETI DI VENEZIA SVELATI DALLE POSTAZIONI HI-TECH DELLA VIU con un progetto «a quattro mani» firmato Iuav e Duke University, in collaborazione con VIU-Venice International University.
15 giovani ricercatori dei due atenei si ritrovano insieme per due settimane sull’Isola di San Servolo alle prese con la complessa rete delle cisterne e dell’approvvigionamento idrico del capoluogo lagunare. Per studiare una città attraverso i più sofisticati sistemi di analisi multimediale.

 

Oggi pomeriggio, alla Venice International University, sull’Isola di San Servolo, è stato presentato alla stampa il workshop "Visualizing Venice - Le acque di Venezia: la visualizzazione del sistema di approvvigionamento idrico".
A fare gli onori di casa c’erano l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente VIU, la Prof.ssa Agar Brugiavini, Direttore VIU, i Responsabili Scientifici del workshop, la Prof.ssa Donatella Calabi, Prorettore Università Iuav di Venezia, la Prof.ssa Caroline Bruzelius, Duke University, Raffaele Speranzon, assessore alla cultura della Provincia di Venezia.

Il workshop è destinato a 15 dottorandi e studiosi veneziani e di diverse nazionalità che approfondiranno le potenzialità e l'impiego delle nuove tecnologie per ricostruire e rappresentare la città di Venezia, la sua storia e la sua architettura in modo innovativo e immediato con il supporto di tecnologie multimediali.
La prima edizione del workshop, destinato a diventare un appuntamento fisso da una sponda all’altra dell’Atlantico, è in corso nella prima metà di giugno e si concentrerà sulla storia dell'approvvigionamento idrico a Venezia (tema proposto dal docente Iuav Giorgio Gianighian), indagando e rappresentando il complesso sistema delle sue cisterne. Il seminario è tenuto quest'anno da docenti di Duke University e dell'Università Iuav di Venezia.

Secondo l'Ambasciatore Vattani: «Quanto sta avvenendo alla Venice International University è qualcosa di rivoluzionario: gli esperti della Duke University e dell'Università Iuav di Venezia stanno mettendo a punto un nuovo linguaggio che permetterà ai visitatori di Venezia, e a quanti credono di conoscere già molto bene la città, di vivere un'esperienza nuova ed inedita. Le ricerche in corso metteranno a nostra disposizione nuovi strumenti multimediali che ci coinvolgeranno pienamente quando attraverseremo il centro storico, facendoci scoprire sfaccettature del tutto impreviste nell'architettura, nei monumenti e nelle opere d'arte che questa città racchiude.
Dobbiamo essere grati a Duke University e all’Università Iuav che stanno già mettendo a punto il primo capitolo di questa ricerca riguardante un problema che sembra un paradosso: come assicurare l'acqua a Venezia».

La Professoressa Donatella Calabi aggiunge: «È possibile nel XXI secolo pensare a nuovi modi di studiare la storia delle città che, senza nulla tralasciare della filologia dei modi tradizionali (documentari, cartografici, iconografici, bibliografici), ma facendo ricorso anche ai mezzi multimediali, restituiscano vicende complesse di lungo periodo? I giovani studiosi di Scienze umane non possono oggi non cercare di impadronirsi degli strumenti digitali, non solo per riuscire a narrare le loro storie, ma anche per ricostruire processi dinamici altrimenti non facilmente restituibili. Questo l’obiettivo principale del workshop in corso a San Servolo».

La voce della prestigiosa Duke University è quella di Caroline Bruzelius che spiega: «Affrontare la questione delle tecnologie digitali è inevitabile e di grande stimolo per il nostro futuro. E' essenziale per le giovani generazioni di studiosi e di insegnanti capire e utilizzare appieno il potenziale offerto dalle stesse per fare ricerca e per narrare storie relative all'ambiente costruito: città, edifici, dipinti nel loro contesto originale, altari...Il nostro progetto ha lo scopo di dimostrare che la loro conoscenza è accessibile e in grado di stimolare un vasto pubblico. Il progetto si amplierà  a breve e prenderà in considerazione la storia economica e le scienze ambientali in un'indagine su come sistemi naturali e artificiali sono tra loro interconnessi».

«Questo progetto – ha dichiarato Agar Brugiavini, dean della VIU, che ha fornito tutto il supporto tecnologico e organizzativo al workshop – consente di digitalizzare arte, natura, laguna. È una punta di diamante per VIU, che è un’università giovane, in grado di sviluppare il tema della residenzialità e di creare vere e proprie community di studio e ricerca».

L’assessore alla cultura della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon ha sottolineato la necessità di capire a fondo il nostro territorio e le forme in cui si è sviluppato nel tempo, per non tradirne l’identità e per valorizzarne al meglio il potenziale artistico e culturale. L’assessore, a questo proposito, ha ricordato la candidatura di Venezia a capitale della cultura per il 2019.

Fra gli esiti operativi del progetto "Visualizing Venice", a cui Iuav e Duke University lavorano da più di due anni, ci sarà la realizzazione di nuove app che permetteranno ai visitatori di fruire il territorio veneziano ricevendo sui propri smartphone e tablet, in forma semplice e narrativa, informazioni frutto di ricerche sofisticate e specialistiche: il progetto contribuirà, in questo modo, a una fruizione sempre più consapevole e soddisfacente della città e delle sue bellezze. Il tratto più avveniristico del progetto Visualizing Venice è l’inserimento della terza dimensione, quella temporale: il territorio e la città saranno visualizzati e raccontati non nella staticità di un’istantanea, ma nel dinamismo delle trasformazioni che costantemente avvengono e di cui Venezia è uno straordinario esempio.
«Potremo vedere –  ha spiegato Caroline Bruzelius – la Venezia di Vivaldi e di Codussi» e conoscere racconti inediti sulla città, come quelli sulle cisterne (oggetto del workshop in corso alla VIU): sotterranee e segrete, hanno contribuito in modo determinante alla formazione di Venezia.

Venice International University è un Centro internazionale di formazione avanzata e di ricerca che ha sede nell'isola di San Servolo.
Fondata nel 1995 ne fanno oggi parte: Boston College (USA), Duke University (USA), Ludwig Maximilians University (Germania), Tel Aviv University (Israele), Tilburg University (Olanda), Tongji University (Cina), Tsinghua University (Cina), Universitat Autonoma de Barcelona (Spagna), Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, Università degli Studi di Padova, Waseda University (Giappone), Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Provincia di Venezia.
Primo Presidente è stato Carlo Azeglio Ciampi.
Gli Organi che assicurano la Governance della VIU sono il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea, presieduti dallAmbasciatore Umberto Vattani e il Consiglio Accademico, presieduto dal Dean, la Professoressa Agar Brugiavini.

 

 

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