Venezia, 7 febbraio 2012

 

 

Il progetto dell’isotropia

una mostra, una ricerca, un progetto

 

mostra

15 febbraio > 2 marzo 2012

spazio espositivo “Gino Valle”

Cotonificio veneziano

Dorsoduro 2196, Venezia

ore 9 > 19

 

presentazione

21 febbraio 2012

spazio espositivo “Gino Valle”

ore 17.30

 

a cura di Lorenzo Fabian, Bernardo Secchi, Paola Viganō

 

La pianura veneta č percorsa da fitte reti di acque e di asfalto. Con differenti geometrie nella pianura secca e in quella umida, altamente connesse, esse offrivano sino ad alcuni anni fa l’immagine chiara di un territorio isotropo, debolmente strutturato da un punto di vista spaziale, nel quale non fossero immediatamente riconoscibili direzioni prevalenti. Per indicare le principali caratteristiche di questo territorio si sono spesso utilizzati i termini di “cittā diffusa”.

Nel 2006, in occasione della X Biennale di Architettura di Venezia, il dottorato di Urbanistica ha partecipato con i primi elementi della ricerca Water and Asphalt, The project of Isotropy in the Metropolitan area of Venice alla riflessione su “Cittā, architettura, societā”, tema di quella edizione. Negli anni successivi la ricerca ha approfondito in molteplici occasioni (ricerche, tesi di laurea e di dottorato, workshops internazionali, master europeo in urbanistica…) la possibilitā di immaginare un progetto esteso di riqualificazione dei territori della dispersione e della diffusione insediativa; un progetto a scala territoriale che utilizza i caratteri specifici di questo spazio e che prende in considerazione le sue dinamiche recenti; un progetto immaginato in un contesto di crisi: economica, sociale ed ambientale nella quale molti fenomeni si sono radicalizzati facendo emergere una nuova questione urbana.

Gli scenari e i progetti contenuti nella mostra, che attraversano i temi dell’acqua, dell'asfalto, dell'agricoltura, dell’energia, del riciclo, hanno la funzione di esplorare limiti del possibile e di strutturare un campo entro il quale discutere il futuro, inteso come oggetto di costruzione. Tutti gli scenari riflettono sull’entitā del cambiamento prossimo venturo e sui tipi di spazi che ne discenderanno; mettono in luce la necessitā di una mobilitazione allargata e dunque la necessitā di oltrepassare la contrapposizione tra i due livelli bottom-up e top-down, troppo spesso semplicemente e banalmente contrapposti, l’urgenza, infine, di costruire, legami e strategie che sappiano riconnetterli.

Esistono oggi le condizioni per ripensare il “progetto dell’isotropia” nell’area centrale veneta, per utilizzarne il supporto, per immaginare una visione ecologicamente innovativa per la cittā diffusa.

 

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