Venezia, 12 gennaio 2012

 

 

Ca’ Tron, pronto il progetto definitivo.
il rettore Amerigo Restucci: «I Tolentini torneranno ad essere luogo privilegiato di apertura alla città. Previsti nuovi spazi per studenti e veneziani»

L’incontro di martedì 10 gennaio con il comandante dei Vigili del Fuoco accelera l’iter per il definitivo riordino della sede di Ca’ Tron.
Agli studenti e al movimento che si è creato a San Stae l’ateneo propone oltre 200 mq fra i Tolentini e l’ex Cotonificio contro i 50 occupati attualmente.

 

Ca’ Tron potrà ospitare fino a 250 persone, 150 in più rispetto all’attuale capienza autorizzata. L’obiettivo sarà raggiunto grazie a una seconda fase di adeguamenti sulla base del progetto definitivo concordato dall’ateneo veneziano con il Comando dei Vigili del Fuoco di Venezia in un recente incontro. Entro una settimana il progetto definitivo sarà rispedito al Comando per il via libera finale. Si arriverà così al pieno recupero del palazzo sul Canal Grande che – specifica il rettore Amerigo Restucci - «in quanto patrimonio dell’ateneo resterà sede universitaria».

Quanto alle istanze degli studenti e delle associazioni che, negli ultimi due anni, hanno fatto di Ca’ Tron la loro sede, l’ateneo propone l’apertura di nuovi spazi dedicati nella sede principale dei Tolentini.

«Storicamente – spiega il rettore Restucci – il complesso dei Tolentini è sempre stato luogo privilegiato di confronto e discussione con la città. E così tornerà ad essere, a restauro ultimato dell’ala sud entro l’anno. I tempi per allestire spazi aperti a tutti gli studenti Iuav, invece, saranno anche più stretti. Nel giro di un mese saranno pronti alcuni spazi (circa 70 mq) al pian terreno del chiostro. C’è poi l’intenzione di destinare all’elaborazione dei progetti e dei plastici degli studenti anche una porzione dell’ex Cotonificio a Santa Marta, uno dei cosiddetti ‘acquari’ per altri 150 mq. Soprattutto i Tolentini – conclude il rettore – saranno nuovamente il luogo di massima permeabilità dell’ateneo rispetto alla città».

Gli spazi ai Tolentini potranno godere, in concomitanza con l’apertura non-stop della nuova biblioteca centrale, di orari molto ampi, fino a mezzanotte inclusi sabato e domenica. Il nuovo assetto consentirà, inoltre, di ottimizzare le risorse per le aperture prolungate.

Naturalmente, con i nuovi lavori di riordino di Ca’ Tron non sarà possibile l’ulteriore permanenza degli studenti in occupazione. La cosiddetta «casetta del custode», ad esempio, ospiterà la portineria e si configurerà come una delle vie di fuga principali anche per i disabili nell’ottica del quasi totale abbattimento delle barriere architettoniche del palazzo.

«La notizia che l’ateneo voglia aprire nuovi spazi per gli studenti e la città – commenta Riccardo Bermani, rappresentante degli studenti in Senato Accademico e animatore dell’esperienza di Ca’ Tron – non può che rallegrarmi. Chiediamo, però,  la riapertura di un tavolo di trattativa. Vorremmo che questa realtà trovasse spazio stabilmente, non più con le modalità dell’occupazione, ma sempre a Ca’ Tron e stiamo lavorando, in questo senso, a un progetto culturale da presentare in Senato Accademico pensando anche a nuovi finanziamenti per coprire i costi delle aperture serali. Il dato cruciale è che l’ateneo non decida, in un secondo momento, l’alienazione di un palazzo che è diventato il simbolo della Venezia che non si svende».

«È positivo l’utilizzo degli spazi dei Tolentini come sede e grande contenitore di socialità e interfaccia con la città, – commenta Alessandro Carollo, presidente del Senato degli Studenti – ci sembra la soluzione più ragionevole perché si lega alla biblioteca. È vero che, pur non condividendo le modalità dell’occupazione di Ca’ Tron, riteniamo che il rischio di svuotamento dei significati che si sono sedimentati su Ca’ Tron in questi due anni sia reale. Auspichiamo la riapertura del tavolo di trattativa».

 

 

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