Venezia, 12 luglio 2012

 

 

VITTORIO_GREGOTTI@IUAV
lunedì 16 luglio, ore 10,

nell’auditorium dell’ex Cotonificio di Santa Marta

e in live streaming

 

Faccia a faccia con l’architetto che ha legato il suo nome a importanti pezzi di città, dalle case di Cannaregio ai Cantieri Actv alla Giudecca, passando per la riorganizzazione dell’area portuale.

Lontano dalle archistar, vicino a un «mestiere» paziente.

 

L’incontro è aperto a tutti

 

Nell’ambito di W.A.Ve. 2012 (Workshop di architettura a Venezia), il prof. Paolo Merlini ospita il collega Gregotti per raccontare una città – Venezia - e una scuola – l’Università Iuav di Venezia – che sono cambiati, spesso insieme.

«A Gregotti avevo chiesto soltanto un po’ di materiale per lavorare con gli studenti – spiega il professor Merlini – ma lui stesso si è reso disponibile, generoso come sempre, a venire di persona. Parlerà, certo, della sua esperienza allo Iuav, illustrerà alcuni dei suoi progetti, ma sospetto che affronteremo anche il dibattito sul concetto di archistar, a lui lontano tanto quanto, invece, gli è vicina l’architettura che non fa clamore ma si traduce in un paziente e appassionante mestiere».
 

Il titolo del workshop tenuto da Merlini è «Cinquanta e non li deve dimostrare – La città di Venezia e nove maestri della scuola di architettura Veneziana». Non si tratta di un indovinello, bensì di un’analisi dei primi dieci lustri dell’Università Iuav attraverso i manifesti culturali, ma anche le traduzioni pratiche, dei suoi maggiori maestri.
«Niente amarcord – spiega Merlini – bensì un momento di riflessione per comprendere valori e metodi che il futuro di questa comunità scientifica dovrà definire per non ridurre l’università in un’efficiente burocratica macchina organizzativa che però non riesce a trasmettere, ai giovani studenti, contenuti disciplinari e modi di essere nella società».
Oltre a Gregotti, il workshop racconta i lavori di Carlo Aymonino (Campo di Marte alla Giudecca), Giancarlo De Carlo (le case di Mazzorbo), Ignazio Gardella (abitazioni alle Zattere), Gianugo Polesello (l’area di Cannaregio ovest), Aldo Rossi (Teatro del Mondo), Giuseppe Samonà (la sede Inail di San Simeone), Carlo Scarpa (Fondazione Querini Stampalia), Gino Valle (case Iacp alla Giudecca).
Quest’ultimo impegno con i suoi studenti segna anche il commiato del prof. Merlini dallo Iuav in cui entrò da studente negli anni ’60 e che lascia con una domanda: «Siamo in grado oggi di innovare con la seria conoscenza delle nostre tradizioni?».

l'incontro sarà trasmesso in streaming nel blog dei worskhop W.A.Ve 2012:
http://farworkshop.wordpress.com/

 

 

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