Venezia, 1 dicembre 2011

 

 

“Prepariamoci.

A vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza…

E forse più felicità”

(Milano, Chiarelettere, 2011)

Il climatologo Luca Mercalli presenta il suo ultimo libro all'Università Iuav di Venezia, all'interno di un Seminario di ateneo in preparazione della terza conferenza internazionale su "decrescita sostenibilità ecologia ed equità sociale", in programma dal 19 al 23 settembre 2012

 

2 dicembre 2011, ore 15

cotonificio, Santa Marta

Dorsoduro 2196

aula Gradoni

 

L'Università Iuav di Venezia assieme al Comune di Venezia ospiterà nel settembre 2012 la Terza Conferenza Internazionale su “Economic degrowth for ecological sustainability and social equity”. Un ricco calendario di iniziative «Verso Venezia 2012», in Italia e in altri paesi precede e prepara la conferenza internazionale, coinvolgendo diversi reti di attori impegnati sui temi della sostenibilità ecologica.

 

Venerdì 2 dicembre 2011, alle ore 15.00, presso l'aula gradoni di Santa Marta (ex cotonificio Iuav), Luca Mercalli discute il suo ultimo libro: “Prepariamoci”.

 

In questa fase di vistosa incertezza delle vicende globali che stanno condizionando l’esistenza quotidiana di ognuno di noi, c’è sempre maggior bisogno di strumenti per leggere la realtà, per districarsi dai pregiudizi, per evitare di accontentarsi dei luoghi comuni, per tenere vivo il pensiero critico, per acquisire una più ricca capacità di analisi rispondente alla crescente complessità del vivere in un mondo dalle dimensioni finite e pertanto incapace di sopportare il deflagrare dell’entropia.

Ecco che tali suggestioni e riflessioni sono ben sintetizzate, e sostenute da un accurato e aggiornato corredo bibliografico, in “Prepariamoci”, l’ultima pubblicazione del climatologo Luca Mercalli: figura di rilievo non solo all’interno della divulgazione scientifica in Italia, ma anche tra quanti sono impegnati a stimolare più eque e lungimiranti visioni nei confronti della sempre più vigorosa dissipazione delle relazioni ecosistemiche, in altro modo definibili come “beni comuni”.

 

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