Venezia, 16 luglio 2010
COMUNICATO STAMPA
SI CONCLUDONO I WORKSHOP DI ARCHITETTURA. LA SOVRINTENDENTE CODELLO: BISOGNA TROVARE
IL MODO DI RECUPERARE QUESTI PROGETTI |
mostra dei progetti dei
worskshop
16, 17, 19 > 23 luglio 2010
Cotonificio Veneziano
Magazzini 6 e 7
sabato chiusura ore 17, domenica chiuso
Una festa, come sempre, così è stata la
giornata conclusiva dei workshop organizzati dalal facoltà di Architettura
dell’Università Iuav di Venezia per 1800 studenti guidati da 30 architetti e designer arrivati in città da tutto il
mondo, da San Paolo a Tokyo. Una festa l’inaugurazione della mostra
aperta al pubblico il 16, 17, 19 > 23 luglio
2010.
Quest’anno, però, i workshop sono
qualcosa di più di una festa. Con oltre la metà dei trenta progetti dedicati a
Venezia, i laboratori di architettura conquistano sul campo lo status di indicazioni progettuali di cui l’amministrazione
dovrebbe tenere conto.
L’hanno ribatido oggi, nel corso del
«tour» all’ex Cotonificio di Santa Marta, i membri della giuria fra cui
la sovrintendente Renata Codello e l’assessore alle attività
culturali del Comune di Venezia Tiziana Agostini.
«Bisogna trovare il modo di recuperare alcuni di questi progetti –
ha commentato l’architetto Codello – penso a quello dedicato alle
barriere architettoniche e all’accessibilità di piazzale Roma. Questi
studenti hanno dimostrato che tutti i vincoli che noi diciamo pesare su
quell’area si possono superare e che piazzale Roma ha in sé delle enormi
potenzialità».
La giuria, composta anche dal preside della
facoltà di Bari Claudio D’Amato, dalla presidente della Fondazione
Bevilacqua La Masa Angela Vettese e dall’architetto indiano
Jamshid Bhiwandiwalla, ha valutato e apprezzato i diversi laboratori (i
nomi dei segnalati a breve in una nuova comunicazione)
L’alta qualità dei lavori è stata
riconosciuta dall’intera giuria.
Dalle «stanze rubate» (studioli privati
immaginati in 4 punti di Venezia) del laboratorio di
Flores/Prats che ha entusiasmato l’architetto Codello «Ciò che mi
convince molto è una questione di metodo, lo scambio concreto e l’obbligo
di arrivare a un progetto definito sono un’ottima via per imparare. E non
dimentichiamo l’enorme sforzo organizzativo per tenere 3
settimane come questa».
C’erano le Dolomiti di «Sublime Vertigo»,
workshop tenuto da Flavio Albanese, (Dolomiti dinamiche in cui la
cartolina-Unesco è in realtà soffocata da 90.000 metri cubi di anidride
carbonica l’anno prodotta dagli impianti di
innevamento) tradotte in un tepee riflessivo sui tempi lenti e la memoria che
ha trovato Codello e Agostini concordi nel proporre un nuovo
allestimento nella Casa delle Dolomiti di Auronzo di Cadore.
C’erano le «Strade lente», fra cui il
Terraglio, progettate dagli studenti di Paolo Deganello che hanno fatto dire
all’architetto Codello: «Questi sono modelli estremamente
importanti, si collocano soluzioni reali e si prefigurano possibilità di
realizzazione. L’interscambio con la città è fondamentale. Da questi
progetti la città dovrebbe attingere a piene mani».
Un flashback in puro stile Biennale del
Dissenso è arrivato dal workshop che ha pensato alla progettazione lungo via
Giulia, a Roma. Una ventina di studenti hanno
sostenuto in mutande il gigantesco plastico realizzato.
E poi ancora, e soprattutto Venezia, dalla
Casa che cresce di Croset con nuove idee residenziali al Lido e Alberoni ai «collegamenti effimeri» pensati dal brasiliano Acayaba che
hanno entusiasmato la giuria.
Un plauso particolare è andato al nuovo Museo
del Vetro di Murano progettato sotto la guida del giapponese Okada. «L’attenzione ai materiali e il difficile rapporto fra
luce e vetro – ha commentato l’architetto Codello –
dimostrano la bravura del docente nell’aver asciugato i progetti, sono
come distillati e di potrebbero davvero usare come primo spunto per il nuovo
Museo del Vetro».
Ancora Venezia ma al suono di un grande gong
(prestato dal conservatorio veneziano) fra origami e girandola di invenzioni espositive per l’accoppiata Venezia-Cina
seguita da Benedetta Tagliabue.
Il Ponte della Libertà continua ad attrarre
con il workshop diretto da Renato Bocchi fra padiglioni flottanti e soluzioni
più ardite così come una delle zone calde
dell’urbanistica cittadina è stata al centro della progettazione di
Lovero con «Un padiglione pluriuso al Lido», nella fattispecie proprio sul
mare, di fronte al Casinò.
E poi ancora Cecchetto
(altro protagonista dell’architettura veneziana) con uno studio rigoroso
su luce/acqua/riflessi e ombre. «In questo caso
– ha detto Renata Codello – pensare a come collocare strutture
di grandi dimensioni, come ad esempio Porto Marghera, con uno skyline piatto
come quello lagunare è senz’altro interessante».
Se in un’aula si indaga
la progettazione coreana con studenti coreani che forniscono pure i piatti
tipici per il pranzo finale, nell’altra «Welcome to Venice» di Tatano e
Maurizio resta forse il workshop più noto dell’edizione 2010 con una
progettazione visionaria ma realistica al punto che la collaborazione dei
tecnici di Comune e Actv è stata fondamentale. Piazzale Roma e la sua
accessibilità, per tutti, disabili e non. «Una prova in più – commenta
Codello – che meglio e di più, si può fare».
Informazioni aggiuntive:
- è di oggi la notizia che la facoltà di Architettura Iuav è salita dal 7
al 3 posto nella classifica stilata dal Censis per
«Repubblica» come migliore facoltà d’architettura.
- Il blog
dei workshop veleggia ormai verso i 100.000 contatti in 2 mesi, un record
assoluto che testimonia l’interesse di addetti ai lavori e non.
Tutte le info sul blog
dei workshop
Ufficio
stampa Iuav
Martina Zambon
cell. 3494917264