Venezia, 14 luglio 2010
COMUNICATO STAMPA
Dopo 3 settimane
intense e produttive, si avviano a conclusione i WORKSHOP
INTERNAZIONALI DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Venerdì 16 luglio
2010 conclusione dei lavori e |
In esposizione i progetti
dei 30 laboratori iniziati lo scorso 28 giugno fra Santa Marta e i magazzini
Frigoriferi con 1800 studenti.
Con qualche evasione
ammaliante fra Giordania ed Africa, Venezia è stata protagonista, ispirazione
inesauribile per pensare la città futura
Per l'edizione 2010 sono arrivate a Venezia
star indiscusse come il brasiliano Marcos Acayaba
che ha puntato sulle «Trasposizioni mobili» per affrontare il «ritmo lento»
della laguna, il portoghese Pancho Guedes che
dopo una vita in Mozambico ha lavorato sul concetto di villaggio africano e
l’osannato giapponese Satoshi Okada che svelerà venerdì il suo museo del vetro a
Murano. Fra i docenti, poi, alcuni aficionados come
Carmen Andriani e Benedetta Tagliabue, solo per citarne alcuni.
Tutte le info qui
Un festival della creatività di giovani architetti e progettisti.
Una collezione di istantanee di quanto di meglio si crea in
architettura.
I workshop gratuiti della Facoltà di
Architettura dell’Università Iuav di Venezia sono stati per tre settimane
la più immaginifica fucina di idee a livello europeo con il coninvolgimento
di quasi 2000 studenti fra residenti e stranieri.
E ora una mostra aperta alla città racconta
l’architettura del futuro
>> mostra dei worskshop
16, 17, 19 > 23 luglio
2010
inaugurazione della mostra: venerdì 16 luglio, ore 10,
cotonificio veneziano
sabato chiusura ore 17, domenica chiuso
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workshop
di
architettura a
Venezia |
I WS 2010
Fra i temi proposti ci sono anche «Sublime Vertigo» di Flavio Albanese, «La zona» di Assadi/Pulido, «In cammino
verso Venezia» di Bocchi/Campinos
Poças, «Lab30» (il quotidiano dei workshop),
«Water’s types» di Cecchetto, «La casa che cresce» di Croset, Bernardo Secchi: «Progetti per la città
diffusa». «Costruzioni di interni domestici in presenza della dimensione minima
dell’alloggio» di Dal Fabbro, l’attualissimo
«L’architettura dei grandi eventi: progettiamo una ‘strada
lenta’» di Deganello, «La Stanza rubata»
di Flores/Prats, «Latitudine 42/46 sud.
Progettando il territorio del Chubut» di Kelly.
Si progetta col legno per «Abitare sugli o fra
gli alberi» di Laner ma si toccano anche
l’architettura e l’archeologia in Sicilia (Longo) o il più
vicino Lido con «Padiglione pluriuso temporaneo al Lido di Venezia» di Lovero o «La ‘vigna murata’: viaggio
nell’isola del Lazzaretto nuovo» di Maffioletti/Lenoci.
Chun e Longhi, puntano alle «Metropoli asiatiche in costruzione. La città veloce
coreana» mentre Maurizio/Tatano annunciano
«Welcome to Venice». Mazzoleni propone «Esercizi per lo lo
sviluppo del pensiero creativo in architettura» mentre Morpurgo/Mastinu propongono la terza parte del «Padiglione Rwanda». Pazzaglini va
sulla «Via Giulia» a Roma mentre Pierantoni
dice «Light matters».
Torna anche Franco Purini insieme a
Laura Thermes per affrontare con un taglio
decisamente diverso il tema dell’Unità d’Italia. Rahm sbarca nuovamente in laguna con «Synthetic Venice» mentre i Salottobuono spiazzano con un nuovo titolo ad effetto
«L’unico architetto sarà la nostra vita (Superstudio, la moglie di Lot)». Bernardo Secchi torna sul concetto di città
diffusa con «Attraversare le scale» mentre la Tagliabue
progetta un «Museo senza collezione». Infine, Angelo Torricelli con
«L’antico come principio di nuova architettura – Volume 2».
Fra i 30 laboratori uno si conferma come
speciale: si tratta di un laboratorio mediatico con il quotidiano
e il blog
dei workshop (che ha avuto più di 90.000 visitatori in un mese) realizzato
interamente dagli studenti con la supervisione di Massimiliano Botti, Marina
Montuori, Elisa Pasqual,
Enrico Camplani e Massimiliano Ciammaichella.
“La scelta di investire tante energie e
risorse, in anni di tagli ai bilanci universitari, per non privare gli studenti
di un'esperienza intensa e formativa – spiega il preside della facoltà
di Architettura Iuav, Giancarlo Carnevale – è irrinunciabile.
Attraverso i workshop stiamo recuperando la dimensione internazionale che ha
reso grande Iuav nel passato. L'altro caposaldo, però, è l'attenzione verso i
temi 'caldi' del territorio veneziano. I risultati positivi dei workshop
proseguono, poi, a cascata nel corso dell'anno. La facoltà di Architettura
allarga sempre più il suo network di relazioni e moltiplica, così, le occasioni
di didattica da offrire a studenti. Spesso, le relazioni instaurate fra
studenti e docenti nel corso dei workshop si trasformano in stage e tirocini ma
anche in occasioni di ricerca con docenti e dottorandi da tradurre, sempre più
spesso, in progetti di ricerca internazionali”. Anche quest'anno il
coordinamento dei workshop è di Esther Giani.
Ufficio
stampa Iuav
Martina Zambon
cell. 3494917264