COMUNICATO STAMPA
Venezia,
14 dicembre 2009
Paesaggi
della lentezza
convegno
giovedì 17
dicembre 2009
9.30 >
19.00
Palazzo Badoer, aula Tafuri
San Polo 2468 Venezia
Paesaggi della Lentezza – Sant'Erasmo, un tempo l'orto di
Venezia, ora è la seconda casa di pochi privilegiati alla ricerca di un tempo
“lento”. E la laguna nord si candida a oasi “in” per
ritrovare un ritmo più naturale.
Aprirà i lavori del convegno Paolo
Rumiz che inviterà il pubblico a battere sentieri diversi dai
“soliti”, alla ricerca di una lentezza che, basta dare una scorsa
agli ultimi titoli in libreria, è sempre più sotto i riflettori
Dalla “Slow economy” in salsa orientaleggiante di Federico Rampini alla “Soft economy” di Ermete Realacci, il futuro lo si dipinge “lento e morbido”. Fra i silenzi e il verde della laguna nord e di Sant'Erasmo, il futuro è già così. Lo capiscono bene i proprietari di una seconda casa sulle fertili terre di quello che era l'orto di Venezia o il viticoltore francese che ha deciso di piantare la sua vigna proprio lì.
Ora l’Università Iuav di Venezia, attraverso l’attività culturale della sua Scuola di Dottorato, organizza il convegno “Paesaggi della lentezza” a cura di Emanuel Lancerini, proprio per raccontare come sta cambiando uno dei luoghi magici di Venezia.
Ad aprire i lavori, la voce-guida di Paolo
Rumiz che inviterà i partecipanti ad uscire dai circuiti usuali, a
diventare viaggiatori leggeri, a battere strade fuori mano.
A Palazzo Badoer si discute sulla natura della laguna nord per trovare nuovi strumenti, più adatti per comprendere prima e pianificarne lo sviluppo, poi. La questione verrà affrontata dal punto di vista delle opportunità che alcune aree presentano e da quello dell'implicita sostenibilità che la particolare natura dello sviluppo di alcuni luoghi afferma. Verranno presi in considerazione casi di territori specifici e discusse ricerche condotte negli ultimi anni sul territorio italiano.
Una specifica sessione sarà dedicata al territorio della Laguna di Venezia. Come per altre porzioni di territorio contemporaneo, sottoposte a processi di riuso, ci si chiede se la Laguna - eccezionale e per tanti altri aspetti marginale e poco innovativa - non stia forse manifestando una straordinaria capacità di innovazione territoriale grazie alla stratificazione dei suoi luoghi e della sua società.
Di fatto, frequentare questi territori porta ad
incontrare strane storie di soggetti che rimangono radicati in un ambiente
costitutivamente vario e plurale, urbano e rurale, turistico e industriale,
agricolo e residenziale. E da esso riescono a prendere nuovo impulso e nuova
vitalità. Le risposte sociali, istituzionali e progettuali sono spesso incerte
e non sempre pienamente rispondenti, ad esempio, alle sfida della
multifunzionalità dell’agricoltura o a quella del contenimento del
consumo dei suoli agricoli. Eppure nei paesaggi della lentezza vi sono virtù
e sperimentazioni che stanno emergendo e che possono correggere la rotta.
Al convegno interverranno docenti
universitari (Università Iuav di Venezia e Politecnico di Milano),
rappresentanti di fondazioni e associazioni attente all'aspetto qualitativo dei
processi di sviluppo (Symbola e Slow Food), rappresentanti di istituzioni
(Istituzione Parco della Laguna e Parco Regionale dei Campi Flegrei), imprenditori,
architetti, urbanisti e paesaggisti che con questi territori si stanno
confrontando.
Università Iuav di Venezia
Martina
Zambon
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