COMUNICATO STAMPA

 

Venezia, 19 marzo 2009

 

A Venezia il primo convegno internazionale UNESCO sui flussi migratori verso le città affidato al docente Iuav Marcello Balbo

 

Un pool di ricercatori italiani e stranieri per analizzare il fenomeno inarrestabile dei «nuovi cittadini» per poi fornire ai governi locali nuovi e più efficaci strumenti di pianificazione e gestione

 

Fra i partecipanti, oltre al prof. Balbo, il rettore Carlo Magnani, l’assessore provinciale alle Politiche sociali Rita Zanutel, l’assessore comunale alle Politiche sociali Sandro SimionatoMohammed Ameur, ministro del Marocco per l’immigrazione Giovanna Zincone, presidente Fieri e consigliera per l’immigrazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

 

19 > 20 marzo 

Palazzo Badoer, San Polo 2468

a partire dalle 9.40

 

Si chiama «Cattedra Unesco» ed è un centro studi allargato e internazionale con una mission: studiare e gestire i flussi migratori verso le città, non solo nel ricco Occidente, ma anche nei paesi in via di sviluppo. Fondata di recente, la Cattedra Unesco è stata affidata al prof. Marcello Balbo, docente di pianificazione all’Università Iuav di Venezia. «Si dovrebbe forse dire cathedra alla latina – spiega il prof. Balbo – quello che facciamo qui è studiare un fenomeno grazie ad assegni di ricerca per giovani studiosi italiani e a borse di studio già finanziate per studiosi stranieri ». All’orizzonte ci sono pubblicazioni, un sito internet e alcuni workshop regionali.

 

Obiettivi

Promuovendo la consapevolezza dell’importanza di politiche urbane a favore dell’inclusione degli immigrati, la Cattedra Unesco contribuirà ad affrontare il tema della riduzione della povertà urbana, a sostenere la diversità culturale e  a prevenire i conflitti sociali nelle aree urbane.

 

Per inaugurare le attività della Cattedra Unesco, si comincia dalla conferenza internazionale in programma per il 19 e 20 marzo a Venezia

Alla Conferenza saranno invitati tra gli 8 e 10 rappresentanti di governi locali di paesi del Nord e del Sud, per analizzare e discutere i problemi e le opportunità rappresentati dalla presenza di immigrati e scambiare valutazioni sulle politiche adottate al riguardo.

 

Obiettivo della Conferenza sarà contribuire all’individuazione di linee guida che promuovano l’integrazione degli immigrati. Per la loro esperienza sul tema, in prima istanza verranno invitate a presentare le “buone pratiche” Lione (Francia), Torino (Italia), Vancouver (Canada), oltre che Venezia, mentre per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo saranno chiamate a partecipare Johannesburg (Sudafrica), Karachi (Pakistan) e San Paolo (Brasile), per la rilevanza che il fenomeno assume al loro interno.

 

Fra le altre attività in programma, la pubblicazione delle ricerche dei membri, la creazione di un sito web, la produzione di un video sul tema delle migrazioni internazionali e delle politiche urbane di inclusione sociale che verrà presentato in occasione della conferenza internazionale di apertura, un workshop regionale annuale cui saranno invitati a partecipare rappresentanti di governi locali

 

vai al programma del convegno

 

Il perché di un centro studi e del primo convegno internazionale a Venezia

 

Benché la libertà di movimento delle persone non sia cresciuta tanto quanto quella delle merci, delle imprese o dei capitali, grazie alla diminuzione dei costi di trasporto e sulla spinta della ricerca di migliori condizioni di vita, i movimenti migratori sono in forte crescita, anche quelli tra paesi in via di sviluppo. Gli immigrati si insediano in misura sempre crescente nelle aree urbane, dove hanno molte più possibilità di trovare, o quanto meno possono sperare di trovare, un’occupazione, sia nel settore formale, spesso in quello informale, a volte in quello illegale. Inoltre è nelle città che si trovano le reti di solidarietà e di mutuo aiuto su cui molti degli immigrati contano al momento del loro primo insediamento per trovare una casa, inserirsi nel mercato del lavoro, accedere ai servizi.

 

È ormai riconosciuto che gli immigrati sono anche una risorsa economica essenziale per le economie urbane, alle quali offrono manodopera a basso costo, oltre a essere una fonte finanziaria fondamentale per i paesi di origine, per i quali le rimesse rappresentano percentuali spesso elevate delle entrate nazionali, in alcuni casi addirittura la voce di entrata principale.

 

In molti casi gli immigrati si aggiungono alla popolazione urbana a basso reddito; d’altra parte, la mancanza o l’inadeguatezza delle politiche migratorie rendono difficile dare risposte adeguate ai bisogni di questa popolazione in termini di casa, servizi, lavoro. Le politiche di decentramento adottate dalla quasi totalità dei paesi, compresi quelli in via di sviluppo, hanno trasferito ai governi locali le responsabilità della gestione urbana. In questo contesto, se i governi locali hanno scarsa possibilità di incidere sulle politiche migratorie (immigration policies), di competenza dei governi centrali, è sul livello locale di governo che ricadono i compiti e le responsabilità di dare risposta ai bisogni degli immigrati (immigrant policies). Tuttavia, in molti casi le amministrazioni locali non dispongono delle capacità e delle risorse per portare avanti politiche efficaci e inclusive nei confronti degli immigrati, di nuovo in particolare – ma non solo – nei paesi del Sud del mondo.

 

 

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