comunicato stampA
IUAV chiama a raccolta gli
stati generali di Uniscape a Venezia. Da qui
nasceranno gli osservatori regionali sul paesaggio per porre le basi di
una nuova pianificazione, osservatori previsti dal Codice dei Beni Culturali
Per il Veneto, però, il
progetto di un osservatorio sul paesaggio è ancora tutto da costruire
Venezia, 30 aprile 2009
UNISCAPE Rete europea di
università per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio
«Gli
Osservatori del paesaggio. Approcci, problemi, esperienze a confronto in Italia
e in Europa»
> 7-8 maggio 2009
S. Marta –Aula Gradoni
Venezia
La madre degli Osservatori regionali sul paesaggio è la Convenzione Europea del Paesaggio su cui è nata la rete europea di università sul Paesaggio «Uniscape». Il concetto di «osservatorio» come luogo di partecipazione attiva della cittadinanza, di raccolta di informazione, centro di conoscenza, di elaborazione e monitoraggio continuo sullo sviluppo inevitabilmente dinamico dei Piani regionali di coordinamento e pianificazione del territorio è presente anche nel Codice dei Beni Culturali che ha istituzionalizzato il paesaggio come bene comune a valenza sociale e culturale.
Non tutte le regioni italiane, però, hanno già recepito la necessità di
istituire l’Osservatorio, e quelle
che si sono mosse in questa direzione lo hanno fatto in forme diverse e in
maniera ancora non definitiva.
Sulle esperienze e sulle prospettive in questo campo si discuterà a Venezia il 7 e 8 maggio a Santa Marta , con l’auspicio che il convegno promosso dallo IUAV sia solo una tappa di una più ampia collaborazione tra l’Università. e le istituzioni che governano la tutela e le trasformazioni del paesaggio.
Il convegno, organizzato su due giornate, ha l’obiettivo di far incontrare diversi attori, che in Italia e in Europa si stanno occupando della costruzione di osservatori del paesaggio. E’ l’occasione per mettere a confronto la riflessione maturata in ambito accademico con quella che è emersa sulla base dell’esperienza dei policy makers a livello regionale, ma anche attraverso iniziative sostanzialmente bottom up.
Nella prima giornata si mettono a fuoco alcune “domande”, che si ritiene opportuno considerare nella progettazione di un osservatorio: l’osservatorio del paesaggio come supporto alla pianificazione e al monitoraggio della sua attuazione; l’osservatorio del paesaggio come processo “facilitatore” dei rapporti tra politiche, tra piani e programmi; l’osservatorio del paesaggio come mezzo per mettere in relazione saperi locali e conoscenza esperta nella analisi e valutazione del paesaggio, nella definizione di obiettivi di qualità paesaggistica. Queste e altre “domande” chiedono agli osservatori, che stanno per nascere a livello regionale, di andare oltre la pur importante e necessaria attività di costruzione di atlanti, di cataloghi, che si chiudono inesorabilmente ad una certa data, per ragionare in una logica di processo.
La seconda giornata è dedicata alle questioni più strettamente legate alla costruzione di un osservatorio del paesaggio: le innovazioni recenti nella disciplina giuridica del paesaggio pongono senza dubbio quesiti rilevanti al policy maker che sta considerando la possibilità di costruire un osservatorio del paesaggio a livello regionale, in particolare per quel che riguarda i momenti di raccordo e di codecisione con lo Stato; è peraltro importante saper cogliere e ricondurre a sistema tutte quelle “ esperienze di osservazione” fiorite alla micro scala, così come è necessario affrontare la questione della qualità e della scala dell’informazione.
Ogni giornata del convegno dedica la seduta pomeridiana al confronto fra le pratiche emergenti in diversi contesti regionali in Italia e in Europa, a partire dal caso dell’Osservatorio della Catalogna, pioniere delle esperienze in questo campo.
Università Iuav di Venezia
t. +39 041 257 1819
f. +39 041 257 1738
cell. 349.49.17.264
Martina Zambon