COMUNICATO STAMPA

 

Venezia, 7 marzo 2009

 

«Iuav, il tirocinio per una laurea magistrale in Architettura Sostenibile?

L’abbiamo fatto sul posto, in Mali – Africa»

17 studenti da cui è partita l’idea e 3 docenti hanno progettato e costruito la sede di una Ong italiana in un villaggio del Mali secondo l’impronta della tradizione costruttiva locale

Dal 16 febbraio al 1 marzo, l’avventura professionale degli studenti veneziani

 

 

 

il gruppo Iuav in cantiere

 

 

Il progetto è nato nelle aule dell’ateneo veneziano ma è poi volato in Mali per un laboratorio in loco che non ha precedenti nella storia dello Iuav.

Maturato nell’ambito della Laurea Magistrale in Architettura per la Sostenibilità, il progetto si è rivolto agli studenti di tutti i 5 corsi di laurea magistrale della facoltà di Architettura per offrire un'opportunità di progettazione sostenibile e partecipata in un luogo complesso, una sicura fonte di spunti di riflessione.

L’occasione che è stata colta riguarda la costruzione – in tutte le fasi, dall’ideazione alla realizzazione – di una sede dell’Ong italiana N:EA nella Repubblica del Mali, a Sevarè, nella provincia amministrativa di Moptì nel centro nord del paese.

Questa occasione è stata fornita dall’architetto Fabrizio Carola, recentemente premiato al Global Award for Sustainable Architecture.

La storia personale e professionale raccontata da Carola (napoletano ma residente in Mali da vent’anni) durante la conferenza «Antiche tecnologie per una nuova architettura in Africa» , tenuta a Santa Marta lo scorso anno, ha suscitato l’interesse degli studenti, che hanno chiesto ai docenti di verificare la possibilità di essere coinvolti in progetti in collaborazione fra la Facoltà di Architettura dell’Iuav e realtà come quelle afferenti le attività di Carola.

L'esperienza in Mali si configura come un vero e proprio tirocinio, poiché gli studenti hanno acquisito le conoscenze della pratica del progetto e della costruzione, collaborando attivamente con i docenti Iuav e l’architetto Fabrizio Carola alla realizzazione di manufatti, venendo coinvolti in tutte le attività di cantiere per la realizzazione di opere di scavo, di fondazioni, di murature ecc.

«La soddisfazione degli studenti e di Fabrizio Carola ci inducono a voler ripetere l’esperienza, ritornando nel Mali, sollecitati anche da Carola, provando ad individuare nuove possibili esperienze e destinazioni» commentano il responsabile scientifico, prof. Benno Albrecht e i due docenti coinvolti Mauro Frate ed Esther Giani.

In viaggio anche la tutor Anna Magrin, Elisa Dainese e Edoardo Faggian.

Gli studenti partecipanti sono Lorenza Agosti , Lionella Biancon, Fabio Bortolussi, Elena Dalla Torre, Jacopo Galli, Erica Geremia, Alvise Luchetta, Sara Mantovani, Laura Montermini, Irene Peron, Francesco Piubelli, Eleonora Reato, Giorgio Scalvini, Andrea Serreri, Emanuele Trainini, Michele Zenere, Alessia Zuanon.

 

Il lavoro è iniziato tre mesi prima del viaggio con seminari, conferenze e lezioni ex cathedra da parte di esponenti di varie discipline. Hanno partecipato l’antropologa Alesandra Cardelli (direttrice del dipartimento di africanistica del museo etnografico italiano L. Pigorini), l’urbanista veneziano Giovanni Vio, i tecnologi prof. Giovanni Mucelli e l’arch. Matteo Guardini, l’ematologa Stefania Lopez y Royo (responsabile della formazione medici volontari in continente Africano) e molti altri.

 

Il viaggio raccontato dai protagonisti

Il 16 febbraio il gruppo dello Iuav assieme al «medico del gruppo» dott.ssa Lopez ha lasciato Venezia alla volta della capitale Bamako. Una vista della città ha permesso un graduale adattamento alla nuova realtà subsahariana, per arrivare il 18 a Sevarè dove l’arch. Carola con la sua assistente ha accolto calorosamente i veneziani. Gli studenti hanno alloggiato nei padiglioni già pronti del cantiere, dimostrando grande spirito di adattamento, un servizio di cucina da campo garantiva le colazioni e i pranzi.

Il faticoso lavoro di costruzione è stato arricchito da escursioni ai noti villaggi Dogon della Falesia di Bandiagarà. Un primo gruppo guidato da Esther Giani si è inoltrato a piedi per i villaggi a nord, scoprendo una cultura e una natura ancora incontaminata e poco lambita dai flussi turistici, scalando la Falesia e ammirando la grande duna di sabbia dal sacro villaggio primigenio di Arou. Un secondo gruppo guidato da Benno Albrecht ha attraversato la Falesia da sud in un avvincente tour in fuoristrada.

Le due settimane sono volate tra il lavoro e l’entusiasmo generale, senza alcun malanno e il rientro, sebbene il caldo iniziasse a farsi sentire ben oltre le nostre abitudini, ha colto tutti d’improvviso. Una sosta a Djennè e un’ultima cena sulle terrazze del Niger hanno concluso l’esperienza che rimarrà, in tutti i partecipanti, tra le più belle e significative.

 

 

 

Università Iuav di Venezia

servizio comunicazione

t. +39 041 257 1819

f. +39 041 257 1738

cell. 349.49.17.264

Martina Zambon

IuavStampa@iuav.it