COMUNICATO STAMPA

 

Venezia, 6 aprile 2009

 

 

L’esuberante paesaggio brasiliano di Roberto Burle Marx raccontato a Venezia.

 

A cento anni dalla nascita del celebre paesaggista carioca un Convegno Internazionale di studi promosso dalla Scuola di Dottorato IUAV, inaugurerà una serie di conferenze tra Genova e Reggio Calabria.

 

Convegno Internazionale

Roberto Burle Marx, un progetto per il paesaggio

a cura di Barbara Boifava e Matteo D’Ambros

> mercoledì 6 e giovedì 7 maggio 2009

Università Iuav di Venezia

Palazzo Badoer

Venezia

ore 10

 

In occasione del centenario della nascita dell’architetto paesaggista brasiliano Roberto Burle Marx (São Paulo, 4 agosto 1909 – Rio de Janeiro, 4 giugno 1994), l’Università Iuav di Venezia, attraverso l’attività culturale della sua Scuola di Dottorato, organizza il convegno internazionale Roberto Burle Marx, un progetto per il paesaggio – a cura di Barbara Boifava e Matteo D’Ambros – che si terrà il 6 e il 7 maggio 2009 presso la Scuola di Dottorato Iuav a Palazzo Badoer.

 

Il tema del paesaggio, oggi sempre più attuale, ha avuto in Roberto Burle Marx uno dei più importanti esponenti del progetto del paesaggio.

Nelle due giornate di studio, importanti studiosi italiani e internazionali dell’opera di Burle Marx, discuteranno criticamente le relazioni tra arte, natura e architettura rese tangibili dalla feconda attività dell’architetto paesaggista brasiliano.

 

Profondamente radicata nella realtà brasiliana, l’attività intensa e multidisciplinare di Burle Marx si muove tra le forme, i colori, le tessiture del giardino e il paesaggio dinamico della città, tra la scala minore di un’estetica pittoresca associata a un impiego rigoroso delle essenze autoctone e la grande scala di un sistema di parchi teso a ridefinire la nozione di spazio pubblico e l’identità della città, fino alla dimensione quasi visionaria di un progetto territoriale disegnato in virtù di processi ecologici per la difesa del paesaggio e dell’ambiente brasiliani.

 

Gli interventi del convegno verteranno su due ambiti di indagine: un progetto di paesaggio per la città e per il territorio e  la concezione di un giardino moderno.

Il convegno intende avviare un dibattito relativo alla vivace e intensa produzione paesaggistica che svela la specificità del modernismo brasiliano, alla luce del valore dell’opera e delle idee di uno dei maggiori e più importanti esponenti del movimento artistico brasiliano, ancora poco studiato in Europa e soprattutto in Italia. Riconoscere la centralità e indagare la forza innovatrice dell’arte di Roberto Burle Marx nella vasta produzione dei saperi della cultura brasiliana contemporanea, è l’obiettivo principale che le due giornate di studio si propongono.

 

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programma del convegno

 

promotori

Scuola di Dottorato Iuav

In collaborazione con:

Ambasciata del Brasile in Italia

Facoltà di Architettura IUAV- Laurea Specialistica in Paesaggio

Scuola di Dottorato di Architettura - Dottorato Parchi Giardini e Assetto del Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria

Scuola di Dottorato in Architettura e Design dell'Università degli Studi di Genova

 

con il patrocinio di

Casabella

Sítio Roberto Burle Marx

 

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Breve biografia di Roberto Burle Marx

 

Roberto Burle Marx (São Paulo, 4 agosto 1909 – Rio de Janeiro, 4 giugno 1994) inizia la sua carriera come pittore acquisendo in seguito fama internazionale esercitando la professione di architetto paesaggista. Risiede per gran parte della sua vita a Rio de Janeiro, dove si trovano le sue principali realizzazioni. Era il quarto figlio di Cecília Burle (di origine franco-pernambucana) e di Wilhelm Marx, ebreo tedesco, nato a Stoccarda e impiegato domestico in Trier. La madre, pianista e cantante, istilla nei figli la passione per la musica e per la botanica.

Il piccolo Roberto assiste la madre, fin dall'infanzia, nelle cure giornaliere alle sue rose, begonie, anturios, gladioli, tinhores del suo giardino. A causa del declino degli affari del padre, commerciante di pellami e cuoio, Burle marx si trasferisce a Rio de Janeiro con la famiglia. Lì Burle Marx, a 7 anni, inizia la sua collezione di piante. A 19 anni Burle Marx soffre di un problema alla vista, così la famiglia si trasferisce in Germania alla ricerca di una cura. I Burle Marx restano in Germania dal 1928 al 1929 e lì studia pittura presso l'atélier di Degner Klemm.

Al ritorno a Rio de Janeiro nel 1930, entra alla Scuola Nazionale di Belle Arti, attuale Escola de Belas Artes della Università Federale di Rio de Janeiro. Lì Burle Marx convive con quelli che diventeranno i maggiori esponenti dell’architettura brasiliana moderna: Oscar Niemeyer, Hélio Uchôa e Milton Roberto, tra gli altri. Negli anni Trenta dirige il Dipartimento Parchi e Giardini di Pernambuco e comincia a ricevere commissioni per le progettazioni di giardini come quello di Palazzo Gustavo Capanema, all'epoca Ministero dell'Educazione e Salute.

La terrazza-giardino che progettò per il palazzo Gustavo Capanema viene considerata un momento di rottura nella tradizione del paesaggismo. Il giardino, costituito tramite specie vegetali native e forme sinuose, con spazi contemplativi e per la sosta, presenta una configurazione inedita per la tradizione paesaggistica brasiliana ed internazionale. Da quel punto in poi, Burle Marx continuerà a lavorare con un linguaggio sufficientemente organico ed evolutivo identificandolo con le avanguardie artistiche, tra astrattismo, concretismo e costruttivismo.

Le planimetrie dei suoi progetti ricordano molto spesso quadri astratti nei quali gli spazi creati privilegiano la formazione di angoli e sentieri attraverso gli elementi delle vegetazione nativa. Muore il 4 giugno 1994 a Rio de Janeiro, dopo aver progettato oltre 2.000 giardini.

 

 

 

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