Università Iuav di Venezia

comunicato stampa

Il rettore dell'Università Iuav di Venezia, Carlo Magnani, sulla riforma Gelmini: «I nostri studenti non sono saliti subito sulle barricate, prima hanno studiato il decreto Gelmini di luglio ed ora temono l'aumento delle tasse. Ne parleremo insieme giovedì 23»

«Se le linee attuative confermeranno i contenuti del decreto assisteremo alla fine dell'università italiana»

Venezia, 22 ottobre 2008

La cornice sono i tagli ai trasferimenti statali agli atenei, di mezzo ci sono l'abolizione dei vincoli sulla tassazione agli studenti e il riassetto degli organici, a ribasso per i docenti. La prospettiva, infine, è trasformare le università in fondazioni private.

«In giorni di occupazioni, sit-in e cortei - spiega Magnani - si inizia da una presa di coscienza della situazione: così abbiamo fatto noi rettori, così hanno fatto i nostri studenti. Ora, però, manifestano le loro preoccupazioni e giovedì alle 19 sarò con loro e con i tre presidi delle nostre facoltà ai Tolentini per discuterne. La base del problema è la forbice sempre più ampia fra trasferimento delle risorse e aumento delle spese. Di fronte a un'ulteriore sottrazione di un miliardo e mezzo di euro per le università italiane, anche il nostro nel 2010 sarà fra quegli atenei che non potranno chiudere i bilanci in pareggio. In più, si toglie il vincolo sulla tassazione e gli studenti temono ovviamente un aumento delle tasse».

La lunga lista delle doglianze include anche l'impossibilità di accedere ai fondi liberati dai pensionamenti e quindi, di fatto, si impedisce qualsiasi rinnovamento del corpo docente.

«Se le linee attuative del ministro Gelmini attese in questi giorni confermeranno il decreto di luglio che  - spiega il rettore - assisteremo a un peggioramento rapidissimo degli atenei. L'università Iuav, che si è impegnata ad avere standard alti, si vedrà riprecipitare in situazioni di massificazione indiscriminata. Assisteremmo, insomma, alla fine dell'università italiana