COMUNICATO STAMPA

 

Venezia, 3 novembre 2008

 

Un convegno internazionale all'Iuav riscopre la figura dell’architetto francese Fernand Pouillon, autore di importanti interventi in Francia, Algeria e Iran

 

L’11 novembre, presso l’aula Tafuri di Palazzo Badoer a Venezia, la Scuola di Dottorato Iuav in collaborazione con l’Associazione “Les  Pierres Sauvages de Belcastel” organizza un convegno internazionale sulla figura di Fernand Pouillon.

Fernand Pouillon, architetto francese nato a Cancon nel 1912 e morto a Belcastel nel 1986 è stato una delle figure di maggior spicco nel panorama dell’architettura europea del dopoguerra.

Allievo di Auguste Perret, fu autore di realizzazioni importanti come la sistemazione del Vieux Port di Marsiglia (1948) o i quartieri parigini di Meudon la Foret (1954), di Pantin (1957) o del Point du Jour (1957-63).

Il suo nome è, però, particolarmente legato ai grandi interventi edificati in Algeria in due fasi differenti della sua carriera: i grandi complessi residenziali del Climat de France (1954), di Diar El Machoul (1953) e di Diar Es Saada (1953), sorti alla vigilia della guerra civile che sconvolse il paese, e le innumerevoli strutture alberghiere costruite tra gli anni ’70 e gli anni ‘80 che contribuirono alla ricostruzione dell’Algeria e alla sua apertura al mercato turistico.

Nel suo insieme l’entità della produzione di Pouillon, resa possibile da una maestria costruttiva eccezionale e da una straordinaria capacità organizzativa, non ha forse paragoni  tra gli architetti del suo tempo.

L’ampiezza della sua esperienza e suo sapere tecnico gli permisero di misurarsi indifferentemente con materiali tradizionali come la pietra, che usò largamente nelle prime costruzioni algerine e nei quartieri della periferia di Parigi, o con tecnologie d’avanguardia.

Al suo lascito, costituito da centinaia di edifici in Francia, Algeria, Iran, vi è poi da aggiungere una importante produzione saggistica che, tra gli altri contributi, comprende l’autobiografia Memoires d’un architecte (ed. Du Seuil 1968) che descrive la sua vita avventurosa, che comprese condanne, evasioni, fallimenti e rinascite, e la sua travagliata carriera, e Les Pierres Sauvages, (ed. Du Seuil 1964) diario immaginario del costruttore dell’abbazia di Le Thoronet.

Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione che cura il lascito intellettuale di Pouillon, vuole costituire un momento di riflessione sull’opera del grande architetto alla luce dei nuovi studi realizzati in questi anni e dei nuovi documenti che le ricerche sulla sua opera hanno portato alla luce. Il convegno di Venezia ha anche il senso di un ritorno, in quanto proprio la Biennale Veneziana dedicò nel 1982 la prima importante mostra all’architetto francese.

 

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