Università Iuav di Venezia

Facoltà di architettura

 

comunicato stampa

 

 

Tre settimane intense e un gran finale con una giuria d'eccezione per premiare i progetti migliori

 

Si chiudono domani venerdì 18 luglio i WORKSHOP INTERNAZIONALI FACOLTÀ DI ARCHITETTURA iniziati lo scorso 30 giugno.

 

Trenta laboratori che hanno scandagliato le nuove frontiere dell'architettura con un focus particolare su Venezia e le sue mille porte.

Trenta docenti d'eccezione che hanno lavorato con 1800 studenti italiani, dalla Corea all'Australia, insieme per 19 giorni di laboratorio sul campo.

 

Con qualche visita d'eccezione nei giorni scorsi, come quelle, a sorpresa, dell'assessore provinciale alle Politiche Ambientali Ezio Da Villa e dell'attrice Ottavia Piccolo.

 

Il 18 luglio il finale tanto atteso che si colora, per la prima volta, di suspence in vista el responso della giuria composta dai rettori Carlo Magnani per l'Università Iuav, Pier Francesco Ghetti per Ca' Foscari, Franco Miracco, consigliere della Biennale e portavoce del presidente della regione Giancarlo Galan, Monique Veaute, amministratore delegato di Palazzo Grassi e Mara Rumiz, assessore al Patrimonio del Comune di Venezia.

 

Giurati che dovranno scegliere fra progetti dall'allestimento visionario. Come per il workshop seguito da Manuel Gausa che ha riprodotto con una gigantografia Campo Santa Margherita proponendo altri due ponti. Ponti realizzati in scala uno a uno.

O come per le scenografie da balletto degli allievi di Benedetta Tagliabue che hanno invaso di merletti e trovate inedite aule e corridoi. O, come ancora per la Stanza dell'ascolto della laguna costruita ex novo nei giardini dell'ex cotonificio

 

Riunione della giuria e assegnazione del premio al miglior Workshop di progettazione architettonica

18 luglio 2008

ORE 16

Cotonificio veneziano, Santa Marta

 

(Per gli operatori dell'informazione sarà possibile visitare i laboratori finali già a partire dalla mattinata con la guida del preside della Facoltà di Architettura Giancarlo Carnevale)

 

 

Si conclude domani una maratona lunga tre settimane.

Un festival della creatività di giovani architetti e progettisti. Una collezione di istantanee di quanto di meglio si crea in architettura.

 

Per tutta la durata dei laboratori è uscito, inoltre, un quotidiano cartaceo in piena regola, tiratura 3000 copie, che ha raccontato sfide e retroscena del campus di Santa Marta e della Marittima. Quotidiano pubblicato anche in web all'indirizzo http://laboratorio08.wordpress.com/, una miniera di informazioni sui workshop minuto per minuto attraverso collage di video, raccolti giornalmente dagli studenti con videocamera o telefonino sul fortunato modello di You Tube e dei blog.

 

 

«Quello che abbiamo cercato di fare - spiega Giancarlo Carnevale, preside della facoltà di Architettura - è offrire alla città e a interlocutori esterni occasioni di dialogo e coinvolgimento culturale è l'obiettivo già in parte raggiunto grazie all’interesse e alla tangibile partecipazione di aziende e imprese che, in questa edizione, oltre ad offrire un sostegno economico, propongono tematiche progettuali da esplorare e sperimentare (e forse, realizzare)».

 

I grandi spazi fronte laguna dello storico ateneo veneziano si sono trasformati in fucina per accogliere (in cattedra) architetti come Benedetta Tagliabue che ha lavorato per una vita con Enric Mirailles, continuando poi, da sola, la grande linea espressiva italo-spagnola dello studio (Tagliabue è milanese e ha studiato proprio a Venezia) con base a Barcellona. Prossima tappa di Benedetta Tagliabue, il visionario padiglione spagnolo per l'Expo di Shangai del 2010.

A Venezia sono sbarcati anche due astri nascenti dell'architettura internazionale, Arman Akdogan (turco) & Felix Madrazo (messicano), un duo riunito sotto le insegne di IND (Inter National Design - contacts) con, all'attivo, il nuovo masterplan di Mosca, il ridisegno di numerosi edifici a Istambul e una avveniristica «Creative Arena» ad Amsterdam.

Buenos Aires regala un'altra giovane presenza in ascesa, quella di Carlos Campo: classe 1963, già ospite nel 2004 e 2006 delle Biennali di Venezia e San Paolo del Brasile, è eclettico e «compulsivo» (per dirla con le sue parole), musicista e disegnatore di oggetti, meglio se frutto di contaminazioni.

Non hanno bisogno di presentazione nomi come Aldo Cibic, Marco Casamonti, Manuel Gausa dello studio Actar, Carrilho da Graça con Roberta Albiero (JLCG Arquitectos) o, infine, Renato Nicolini, architetto legato a filo doppio con il mondo dell'impegno, della cultura e del cinema. Dalla Svizzera arrivano Paolo Bürgi (& Maria Pia Cunico), da Genova Alfonso Femia e Gianluca Peluffo dello Studio 5+1 alle prese con il Nuovo Palazzo del Cinema del Lido e l'Expo milanese o ancora Adalberto Dias che esce dalla prestigiosa scuola di Porto. Il lungo elenco dei grandi nomi italiani e internazionali include Xing Ruan & Joseph Rykwert, Maria Malvina Borgherini & Debra Werblud, Giovanni Campeol, Alberto Cecchetto, Leonardo Ciacci, Silvia Dainese, Fabrizio Fontana, Cherubino Gambardella, Franco Mancuso & il coreano Chan Jinyoung, Franz Prati, Peter Rich & Giovanni Vio, Renato Rizzi, Luciano Semerani & Gigetta Tamaro (un duo che ha fatto la storia dell'architettura italiana), Laura Thermes, Maria Chiara Tosi, Dustin A. Tusnovics, Enrico Camplani & Marina Montuori.

 

Le tre settimane intensive hanno al lavoro trenta gruppi composti ciascuno da cinquanta studenti nei grandi spazi dell’ex cotonificio di Santa Marta ma anche nei due ex Magazzini Frigoriferi alla Marittima recentemente restaurati, con vista sul canale della Giudecca.

 

Venezia attinge alle sue radici di grande scuola d'architettura per affiancare alle lezioni frontali momenti sempre più importanti di ricerca sul campo. Il tutto sotto la guida dei massimi architetti in circolazione.

Il risultato, dopo tre settimane di lavoro intenso, è sorprendente per la quantità e la qualità della produzione progettuale. Allestimenti, mise-en scène spettacolari che spaziano dagli elementi naturali alle più avanzate tecnologie 3D per raccontare l'architettura che verrà.

 

 

Hanno contribuito alla realizzazione dei workshop:

Leimholz

Beni Stabili

Umana

Casinò di Venezia

Osram

Archlegno

 

 

 

 

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Martina Zambon