17 gennaio 2007

 

Rapporto Almalaurea:

la condizione occupazionale dei laureati Iuav

 

Vi inviamo l'ultimo Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale  dei laureati dell'Università di Venezia, che include la prima fotografia  della condizione post-laurea dei laureati "triennali".

 

La condizione occupazionale dei laureati Iuav risulta nell'insieme molto soddisfacente:  il tasso di occupazione già al primo anno dopo la laurea è di molto superiore alla media nazionale.

Anche il giudizio sull'efficacia del titolo di studio rispetto al lavoro svolto è positivo.

 

I dati completi del IX Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani  saranno presentati al convegno “Dall’Università al lavoro in Italia e in Europa” il 2 e 3 marzo 2007 a Bologna, insieme alla prima indagine sui laureati europei.

 

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AlmaLaurea Consorzio Interuniversitario

 

Comunicato stampa

 

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI
DELL’UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA

Rapporto 2006

 

Il consorzio AlmaLaurea, dopo aver presentato i dati sulla condizione occupazionale dei laureati, commenta i risultati delle rilevazioni per singoli Atenei. Analizzando a distanza di uno,  tre e cinque anni dal conseguimento del titolo quanti laureati dell’Università IUAV di Venezia lavorano, dove, quanto tempo hanno impiegato per trovare un impiego e di che tipo, quanto guadagnano, le differenze tra uomini e donne. Emerge un quadro più approfondito e di interesse locale rispetto all’indagine nazionale che ha coinvolto oltre 75mila laureati appartenenti a 36 università delle 49 aderenti ad AlmaLaurea.

Un quadro che AlmaLaurea invita ad approfondire nel sito Internet www.almalaurea.it.

 

Tra le novità di questa ricerca, la prima fotografia della condizione post-laurea dei laureati “triennali”. Si tratta dei primi e quindi di un collettivo dove ancora sono strutturalmente sovrarappresentati i laureati “veloci”, e quindi i migliori, e dove continuano a pesare i laureati provenienti dal vecchio ordinamento, e quindi i più “lenti”. Per questo le tendenze del mercato del lavoro, anche locale, vengono desunte dalle performance dei laureati pre-riforma, il collettivo ancora più consistente in termini numerici. Si tenga presente, inoltre, per un confronto tra la condizione occupazionale dei laureati pre e post riforma, che si tratta di due popolazioni di laureati diverse per obiettivi, formazione, durata degli studi, ma anche per la diversa notorietà dei titoli e della loro spendibilità in ambito lavorativo.

 

 

I LAUREATI DI PRIMO LIVELLO ALLA PROVA DEL LAVORO

 

Sono 115 i neolaureati di primo livello (sessione estiva 2004) dell’Università IUAV di Venezia coinvolti nell’indagine, provenienti in maggioranza dalla laurea in Architettura e dal corso in Pianificazione del territorio. Questo ha ovviamente un peso nella lettura della media degli occupati: il 50% contro il 54,5% del totale Atenei. Il tasso di occupazione, oltre al 39% dei neolaureati dediti esclusivamente al lavoro, comprende una quota di laureati che si è posto l’obiettivo di coniugare laurea magistrale e lavoro (11%). Si dedica esclusivamente alla laurea specialistica invece il 46% dei neolaureati, contro il 36% a livello nazionale. Chi cerca lavoro è solo il 4% dei neolaureati di primo livello.  

 

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI IUAV

 

I laureati dell’Università IUAV di Venezia coinvolti nell’indagine sono 851.

In particolare si tratta dei laureati del vecchio ordinamento delle sessioni estive 2004, 2002 e 2000 intervistati a un anno dalla laurea (273), tre anni (246) e a cinque anni dal conseguimento del titolo (332).

 

La condizione occupazionale dopo la laurea per i dottori dell’Università IUAV di Venezia risulta essere ottima, con un tasso di occupazione già al primo anno dopo la laurea di molto superiore alla media nazionale e in aumento rispetto alla precedente indagine.

 

Lavorano 79 neolaureati su cento

Il 79% dei laureati lavora a un anno dalla laurea. Un dato molto alto rispetto alla media nazionale (55%) e in aumento rispetto alla precedente indagine (73%). Il 9% dei giovani continua il percorso di formazione (è il 20% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è appena il 12%, un dato sensibilmente inferiore alla media nazionale (25,5%).

Questa la fotografia della condizione occupazionale dei neolaureati dell’Università IUAV di Venezia. Il tasso di occupazione migliora nel tempo. Già a tre anni, ma anche a  cinque anni dalla laurea si può parlare di piena occupazione: i laureati occupati sono rispettivamente il 93 e il 95 per cento. 

Le donne, pur raggiungendo percentuali di occupazione superiori alla media, hanno meno chance degli uomini di trovare lavoro, un dato che segue la tendenza nazionale. E questo avviene soprattutto all’inizio. A un anno dalla laurea lavora il 76% delle donne contro l’81% degli uomini.

 

La ricerca del lavoro freschi di laurea

La maggior parte dei giovani dichiara di aver trovato lavoro attraverso un contatto cercato su iniziativa personale (il 38% dei neolaureati). Il 15%, sempre dei neolaureati, trova lavoro attraverso un contatto avuto su segnalazione di altre persone; il 10% chiede di essere segnalato al datore di lavoro. Una quota analoga prosegue l’attività famigliare. Lo stage apre la porta di ingresso al mondo del lavoro ad appena 5 neolaureati su cento, la metà rispetto alla media nazionale.

Dall’inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro passano meno di due mesi, un tempo inferiore alla media del complesso dei laureati.

 

Il lavoro è coerente con il tipo di studi.

Il 60% dei neolaureati occupati è assorbito dall’industria (contro il 19% della media nazionale), in particolare dal settore edilizio (58%). Chi lavora nei servizi (39%) è impegnato soprattutto in consulenze (18%).

 

Neolaureati tra stabilità e precarietà

A un anno dalla laurea il lavoro stabile (45%), seppur diminuito di tre punti percentuali rispetto alla precedente indagine, è superiore alla media nazionale a al lavoro atipico (42%). La stabilità tende a crescere nel tempo (a cinque anni dalla laurea il 78,5% dei laureati ha un lavoro autonomo o a tempo indeterminato), mentre la precarietà scende al 19% nello stesso periodo di tempo. Tra i neolaureati occupati stabili, rispetto alla media nazionale, è quasi tre volte più alta la percentuale degli autonomi (il 31% contro l’11%). Preoccupante la percentuale dei senza contratto: rappresentano l’11%, quasi il doppio del totale Atenei.

 

La prima busta paga a 967 euro al mese

Il guadagno mensile netto a un anno dalla laurea è di 967 euro. Il primo stipendio è sensibilmente più leggero per le donne: 834 euro contro i 1.082 euro degli uomini. Il guadagno dei laureati dell’Università IUAV di Venezia aumenta a tre anni dalla laurea (1.215 euro) e a cinque anni (1.319 euro). Le differenze di genere continuano a farsi sentire in busta paga: a tre anni dalla laurea le donne guadagnano 1.057 euro mensili, gli uomini 1.352. A cinque anni dalla laurea le donne guadagnano 1.109 euro, gli uomini 1.535.

 

Una laurea efficace.

Quanto conta la laurea sul mercato del lavoro? Il giudizio sull’efficacia del titolo di studio rispetto al lavoro svolto è positivo: a un anno dalla laurea il 91% considera la laurea almeno “abbastanza efficace”, la percentuale sale, a cinque anni dall’acquisizione del titolo, al 96%.

 

 

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