Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Virginia De Jorge Huertas

 

 

Parole chiave

Giancarlo De Carlo, Archivio Progetti Iuav, mostra, Triennale Di Milano

 

 

Progetto di ricerca

La ricerca affronta le esposizioni curate in Triennale da Giancarlo De Carlo come strumenti per focalizzare prospettive in architettura e per costruire partecipazione. L’indagine, attraverso un confronto tra le diverse fonti – in particolare i materiali presenti nel fondo De Carlo dell’Archivio Progetti Iuav – affronta temi, modi e obiettivi del mettere in mostra l’architettura.

Alla IX Triennale di Milano del 1951 De Carlo, in collaborazione con Giuseppe Samonŕ ed Ezio Cerutti, cura la Mostra dell’architettura spontanea incentrata sul tessuto abitativo e sull’accrescimento senza programmazione di numerosi insediamenti minori italiani. L’esposizione mette in scena una campagna fotografica nazionale riprendendo la linea di ricerca della Mostra sull’architettura rurale curata da Giuseppe Pagano alla VI Triennale di Milano del 1936.

Nel 1954 Giancarlo De Carlo cura, in collaborazione con Carlo Doglio e Ludovico Quaroni, la Mostra dell’urbanistica alla X Triennale di Milano nella quale č sottolineata la necessitŕ del coinvolgimento di numerosi attori, compresi i cittadini, nelle analisi della cittŕ. La mostra č un sistema multimediale di pannelli fotografici, didascalie, scritte di grande formato e tre cortometraggi scritti con Elio Vittorini: Cronache dall’urbanistica italiana, La cittŕ degli uomini, Una lezione di urbanistica. La mostra racconta l’urbanistica attraverso le arti visive, nel pannello introduttivo De Carlo sottolinea la necessitŕ di non usare un linguaggio tecnico per raccontare il progetto ma di coinvolgere e mettere al centro del ragionamento l’osservatore dell’esposizione.

Nel 1968 Giancarlo De Carlo cura la Mostra Internazionale del Grande Numero nella XIV edizione della Triennale di Milano, la mostra viene distrutta dai manifestanti due ore dopo la sua inaugurazione. In questo caso sono invitati diversi autori dell’architettura, del design e della comunicazione a interpretare l’opera come processo e l’architettura come ambiente.

 

 

Metodologia adottata ed articolazione del lavoro

Questa ricerca ha avuto un approccio basato su tattiche di un’ibrida ricerca critica analitica, sperimentalmente qualitativa e quantitativa. Si č articolata come un’opera aperta, con la possibilitŕ di evolversi e conseguentemente aggiornarsi quando necessario. A livello “qualitativo”, si č concentrata sull’analisi comparativa critica di Elinor Ostrom e la strategia di studio del caso di Koolhaas e Obrist. Per la metodologia sono stati affrontati due apparati strumentali. L’apparato grafico č stato proposto attraverso un’indagine visiva. Sono stati realizzati diversi grafici, sia attraverso planimetrie (pianta, sezione, prospetto o misto) che cartografie, schizzi, collage, diagrammi topologici o disegni ibridi che spiegano ogni strumento analizzato, sfruttando l’innata capacitŕ della disciplina dell’architettura all’interno delle arti visive. Rispetto all’apparato narrativo, č stato costruito un micro-bestiario come un micro-atlante di strumenti permettendo la sperimentazione, sia dell’apparato narrativo stesso che di quello grafico. Per raggiungere questo obiettivo sono stati studiati tre bestiari della letteratura contemporanea noti per la loro intrinseca capacitŕ di generare altri immaginari: il Bestiario di Julio Cortázar, il Manual de Zoología Fantástica di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero o il bestiario De Plantas y Animales di Ida Vitale. A livello “quantitativo”, si č creato il bestiario o micro-atlante di strumenti operativi progettuali come mini-monumento sociale e portatile per coinvolgere il pubblico. Il micro-atlante č stato costruito attraverso un “database in evoluzione”, sviluppato dal progetto stesso, a partire dagli strumenti analizzati e ipotizzati. I parametri analizzati sono stati: definizione critica, obiettivi e descrizione dello strumento, target di riferimento, strategie adottate per la sua attuazione, scala di partecipazione dello strumento o degli strumenti, soggetto o soggetti, livello di percezione, mono o multidisciplinare e il tempo. Il “database-report” ha permesso di consolidare le basi per avviare la ricerca in modo sistematico e, allo stesso tempo al lettore di partecipare ad una lettura non lineare della stessa. A priori, sono state cinque le fonti consultate alternativamente quando necessario senza rispettare una sequenza lineare ma alternando o sovrapponendo quando richiesto dalle esigenze insite nella ricerca. La prima fonte si č concentrata sulla consultazione e l’analisi, sia filologica che architettonica, dell’espressione grafica, di materiale eterogeneo costituito da: corrispondenza tra attori, memorie di incontri, planimetrie, schizzi, diapositive, negativi o fotografie esistenti nell’Archivio Progetti dell’Universitŕ Iuav di Venezia, nell’Archivio della Triennale di Milano. La seconda fonte č stata la raccolta di “informazioni primarie qualitative”, ovvero, quando possibile e fattibile, sono state condotte interviste o dialoghi con alcune parti interessate relativi alla ricerca. La terza fonte č stata la revisione dello stato dell’arte consultando le pubblicazioni relative agli obiettivi come articoli di giornale, articoli di rivista, capitoli o libri completi. La quarta fonte č stata la consultazione di pellicole cinematografiche, video e materiali massmediali dal 1964 al 2020. La consultazione si č avvalsa di due reperti televisivi, i video-documentario e le video-intervista appartenenti alle mostre realizzate e alle occasioni di eventi pubblici, alla Triennale di Milano. Si sono inoltre considerati un documentario creato nella cittŕ di Urbino in cui appare Giancarlo De Carlo, altre interviste o micro-documentari realizzati dall’architetto per raggiungere un grande numero di persone. Il materiale video č stato consultato sia online che presenzialmente, quando possibile a gennaio 2020, attraverso il servizio “TECHE Aperte” presso la sede RAI - Radiotelevisione Italiana di Venezia.  La quinta fonte č stato il lavoro sul campo orientato in tre percorsi, rivisitando lavori in cui sono stati applicati diversi specifici strumenti, analizzando lo spazio in cui gli strumenti sono stati applicati in una data specifica, scoprendo gli strumenti utilizzati che hanno potuto contribuire a considerare altri approcci alla ricerca di base.

 

 

Risultati

La ricerca si č concentrata sullo studio analitico critico di tre esposizioni: la mostra “Architettura Spontanea” nella Nona Triennale di Milano, la “Mostra dell’Urbanistica” nella Decima Triennale di Milano e il “Grande Numero” nella Decimoquarta Triennale di Milano. L’arco temporale ha compreso gli anni che vanno dal 1951, punto di partenza della prima mostra al 1968, anno di soglia. Č stato studiato il ruolo di Giancarlo De Carlo nelle mostre citate. Inoltre, sono stati analizzati e mostrati in modo critico i diversi ruoli di GDC e dei suoi molteplici collaboratori. A questo scopo č stata realizzata una serie di dispositivi grafici. Le architetture delle mostre sono state analizzate e realizzate in base al loro contesto politico e alla loro situazione socioculturale. Per questo motivo č stata introdotta una serie di costellazioni o “diagrammi complessi” che mostrano tutti i partecipanti e i protagonisti di ogni mostra. La ricerca č iniziata con due macro-quadri del materiale rinvenuto relativi al labirinto delle mostre, seguite nella prima parte da una ricostruzione tematica cronologica dal caleidoscopico allo spontaneo, al cinetico, al cristallizzato, al tecno-capillare, al partecipativo, al rovesciato. Ha poi continuato a ricostruire criticamente il funzionamento di ciň che č stato distrutto nell’immenso universo del disegno, con strumenti di rappresentazione grafica architettonica del proprio fare, tracciando una lettura topologica critica attraverso lo 0p’            q di elaborazione propria dei tre cortometraggi della mostra dell’urbanistica, le costellazioni degli attori delle tre esposizioni selezionate, la fotografia e la tettonica dell’architettura spontanea del 1951, i diagrammi e gli schemi, i piani e il collage. La ricerca ha costruito i propri risultati basandosi principalmente sulla consultazione dell’Archivio Iuav Progetti. Inoltre, sono stati consultati l’archivio della Triennale di Milano, l’archivio di RAI Venezia Teca e l’Archivio Storico Fondazione Fiera, oltre a riviste e libri.

 

 

Pubblicazioni

Pubblicati

– De Jorge - Huertas, Virginia. 2020. “Ca’ Romanino. A dialogue among architecture, philosophy and landscape”.  In: Special Issue: Giancarlo at 100 (A cura di Antonello Alici e Filippo De Pieri). Pubblicazione all’interno della celebrazione del centenario della nascita di De Carlo con l’accademia di san luca (Roma) a cui lo Iuav partecipa. Histories of Postwar Architecture. Depts. of Architecture, The Arts and for Life Quality StudiesUniversity of Bologna.

DOI: 10.6092/issn.2611-0075/9831.

(ISSN: 2611-0075)

– De Jorge - Huertas, Virginia. 2020. “Coderch y De Carlo. El proceso en el proyecto de universidad”. In: VI Congreso Internacional de Pioneros de la Arquitectura Moderna Espańola: El proceso del proyecto. pp. 252-264. Madrid: Fundación Alejandro de la Sota. (ISBN: 978-84-09-20351-2)

Atti pubblicati ma congresso rinviato per COVID19 al 28- 29 maggio 2021 nella sala Valle Inclán del Círculo de Bellas Artes de Madrid.

– De Jorge - Huertas, Virginia. 2020. żEl “Grande Numero” participa en la ciudad 50 ańos después? (Curato da Ricardo Marques Sillero e Manuel Calvo). Sección Lecturas, Eventos y Debates. Hábitat y Sociedad 13. Sevilla: Universidad de Sevilla.

DOI: https://doi.org/10.12795/HabitatySociedad.2020.i13.19

(ISSN: 2173-125X)

– De Jorge - Huertas, Virginia. 2020. “La Cristallizzazione del ‘Grande Numero’. La XIV Triennale di Milano del 1968”, In: Fare mostre Italia, 1920-2020: colpi di scena e messinscena. (A cura di Martino Doimo e Marko Pogacnik). Quaderni della Ricerca, Dipartimento di Culture del Progetto, Universitŕ Iuav di Venezia.  Milano: Mimesis, pp. 258-274

(ISBN DCP Iuav: 978-88-31241-33-5) (ISBN Mimesis: 9788857571683)

 

Accettati

– De Jorge - Huertas, Virginia. (In press - 2021). “El código genético del territorio”. In: XI Congreso DOCOMOMO Ibérico Arquitectura y Medio: el Mediterráneo. (Curato da COAMU- Colegio Oficial de Arquitectos de Murcia, ASEMAS, Fundación Caja de Arquitectos y DOCOMOMO Ibérico) Comunicazione selezionata per la lettura al Congresso: Sesión del Bloque 3 “Reinterpretación moderna de sistemas espaciales y/o constructivos vernáculos”.

(ISBN: XXX XX XX XXX X).

Rinviato per COVID19 a 5-7 Maggio 2021.

 

Abstract e/o Articolo in fase di valutazione

– De Jorge - Huertas, Virginia. (in revisione). “Synopsis 54. Diegesis among Architecture, Film and Participation”. Call for papers: Footprint 29: The Architecture of Populism: Media, Politics, and Aesthetics. Faculty of Architecture and the Built Environment, TU Delft.

– De Jorge - Huertas, Virginia. (in revisione). Exhibiting Critical Constellations and the Architecture of Displaying”. In: Architectural Histories. European Architectural History Network. Published by Ubiquity Press.

 

 

Co-finanziamento

Archivio Progetti Iuav, fondi prof.ssa Maffioletti