Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Per un rilancio dell’urbanistica

 

Ripensare il piano

 

8 ottobre 2021

ore 9.30 > 13.30

 

on-line su piattaforma MS Teams >>

 

seminario a cura di

Chiara Mazzoleni

 

relatori

Chiara Mazzoleni (introduzione), Denis Maragno, Gianfranco Pozzer, Domenico Patassini Università Iuav di Venezia, Fernando Lucato Urbanistica e Ambiente AUA

 

organizzato da

corso di laurea triennale in Urbanistica e pianificazione del territorio

 

In collaborazione con il corso Strumenti per il riuso e la rigenerazione urbana e sistemi informativi e territoriali per il planning di Denis Maragno e Elena Ostanel

 

per il ciclo Once upon a time

 

nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni dall’istituzione del primo corso di laurea in Urbanistica in Italia

 

locandina >>

 

 

abstract

 

Da tempo si sta assistendo al progressivo depotenziamento dei dispositivi di piano. Questa prassi nel Veneto ha raggiunto condizioni che destano serio allarme e richiedono un ripensamento profondo delle politiche e degli strumenti di regolazione delle trasformazioni del territorio.

Attraverso i Criteri di indirizzo in attuazione della legge sul governo del territorio e la logica derogatoria del Piano casa e di altri provvedimenti regionali si è giunti a scardinare il sistema della pianificazione. Il privilegio accordato agli interessi particolari, l’asservimento del governo urbano ai meccanismi del mercato sono fattori che hanno alimentato strategie che si sono rivelate individualmente convenienti e che nei fatti risultano socialmente e collettivamente fallimentari. Essi hanno anche marginalizzato una cultura e un sapere, quelli dell’urbanistica e della pianificazione. Questi ultimi, nelle istanze che stanno alla base dell’istituzione del corso di laurea, avrebbero dovuto non solo informare gli strumenti necessari all’azione di governo, ma anche contribuire a formare una cultura civica, a fare assumere ad ogni cittadino consapevolezza dei beni e delle risorse “in comune”, perché ne percepissero il valore, presupposto della loro condivisione sociale. L’urbanistica e la pianificazione sono state così ridotte a sostanziale autogoverno municipale dell’attività edilizia, in particolare nella forma delle varie “premialità” concesse all’iniziativa privata, in termini di diritti edificatori e di riduzioni fiscali. Alla competenza urbanistica (tecnica e culturale) si è progressivamente sostituita quella pseudo-giuridica, necessaria per la messa a punto e la legittimazione del sistema derogatorio.

 

Il sapere e la competenza urbanistica, in concorso con altri saperi, sono necessari alla formazione delle capacità analitiche e critico-interpretative dei processi di trasformazione territoriale e del livello di degrado raggiunto, di cui il paesaggio è diventato epifenomeno, fisico e comportamentale. Un sapere e una competenza dai quali non si può prescindere per riconoscere le questioni emergenti: dal grave dissesto ambientale, ai fenomeni connessi al cambiamento climatico, alla sottocapitalizzazione delle città e del territorio, all’ingiustizia distributiva che ha colpito in particolare i numerosi soggetti sociali esclusi dal dispositivo delle premialità e costretti a subire sperequazioni, segregazione e difficoltà di accesso a beni e servizi primari. Per trattare queste questioni, e di fronte alla sfida rappresentata dal superamento degli effetti più traumatici della crisi attuale e dalle ingenti risorse che saranno disponibili per investimenti pubblici, è richiesto uno sforzo rilevante per un rilancio del progetto urbanistico e più in generale del ruolo della pianificazione, in una prospettiva di riassetto territoriale di medio-lungo periodo.

Per dare conto dello stato raggiunto nell’assetto del territorio, che nel Veneto ha raggiunto per diversi fattori il livello di degrado maggiore a livello nazionale, vengono analizzati ambiti territoriali maggiormente interessati dalle trasformazioni degli ultimi due decenni e selezionati alcuni casi studio significativi che consentono di valutare gli esiti del sistema derogatorio e l’inadeguatezza dei dispositivi di regolazione (piani e regolamenti).