Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

progetto scientifico-culturale

 

Il nuovo contesto internazionale

I profondi mutamenti che si stanno verificando in ogni aspetto del mondo contemporaneo hanno contribuito a produrre anche il processo di cambiamento e di riforma del sistema universitario, a livello nazionale e internazionale, cui questo progetto fa riferimento. La consapevolezza di operare in condizioni inedite, conseguenti al sommarsi della complessità indotta dal progresso tecnico e tecnologico alla crescente fragilità dei sistemi sociali e ambientali, rende necessario inscrivere la ricerca entro un quadro di risposte integrato a livello europeo e impone di ripensare profondamente la missione dell’Ateneo e, di conseguenza, l’articolazione e i contenuti del progetto scientifico e dell’offerta formativa.

 

La prospettiva del “rischio” come spinta all’innovazione

L’intreccio crescente tra le opportunità offerte dalla tecnologia, dall’ampiezza delle interazioni tra codici culturali fino ad ora lontani, dalle possibilità di accesso e trattamento delle informazioni, dalla dimensione globale dei sistemi produttivi e dei mercati e, dall’altro lato, i pericoli connessi a una condizione permanente e pervasiva di rischio, di depauperamento delle risorse naturali e di progressiva polarizzazione sociale e urbana, sono motivi che inducono una rinnovata riflessione sul senso e il ruolo del progettare, nelle sue molteplici articolazioni e potenzialità.

 

Per una sintesi nuova dei saperi e degli strumenti disciplinari

In questo contesto, l’azione del cambiamento e del progetto ad essa necessario, non possono che procedere attraverso percorsi che richiedono discontinuità rispetto al passato, anche recente. I diversi saperi disciplinari e le diverse competenze progettuali - forti delle loro specificità e ciascuna con un suo spazio d’azione - sono chiamati a confrontarsi e ad agire insieme, superando l’idea della dimensione di scala per adottare la condizione degli ambienti complessi. E’ in questa prospettiva che diventa possibile sviluppare una pianificazione associata al design dei servizi e dell’informazione; che si può rispondere alle emergenze con soluzioni avanzate dal punto di vista strutturale, scientifico e tecnologico, come da quello culturale, simbolico e sociale; che si valorizza la capacità anticipatoria e immaginativa delle arti e del teatro; che l’interazione tra le arti performative, l’architettura e le scienze urbane può dar luogo a nuovi spazi di socializzazione.

 

Per affrontare problemi di questa natura, il Dipartimento intende avvalersi del contributo di alcune macro-aree disciplinari e tematiche già presenti nel nostro Ateneo – Architettura, Design, Pianificazione, Teatro - che daranno luogo sia a specifici profili formativi sia a nuove forme di interdisciplinarietà e che qui troveranno un contesto adatto a una feconda collaborazione, nella comune prospettiva della “progettazione in ambienti complessi”. In particolare, ci si propone di valorizzare e sviluppare:

– la capacità dell’architettura di affrontare temi di rilevanza collettiva, valorizzando la riflessività sociale e l’innovazione, anche in condizioni di rischio ed emergenza;

– la capacità del design di ripensare concretamente la cultura materiale e i sistemi di artefatti comunicativi;

– la capacità della pianificazione territoriale di predisporre gli strumenti e i metodi per gli interventi progettuali e di governo del territorio, in rapporto con le nuove condizioni del contesto ambientale e la complessità dell’azione degli attori sociali ed economici;

– la capacità, propria del teatro, di esplorare e proporre alla riflessione collettiva, “mettendola in scena”, la complessità della condizione umana e sociale contemporanea.

 

Le responsabilità della ricerca e della formazione

Un’istituzione come lo Iuav, espressamente dedicata allo studio, applicazione e insegnamento delle tecniche e dei saperi necessari alla progettazione dell’ambiente antropizzato, possiede gli strumenti per affrontare con consapevolezza questo impegno. Tanto più quando tale missione è qualificata da un esplicito richiamo al principio della “responsabilità sociale”, nei diversi domini che caratterizzano la missione dell’Ateneo. “Responsabilità sociale” significa innanzitutto riconoscere che si è chiamati ad operare all’interno di sistemi caratterizzati da diversi gradi di complessità, secondo modalità sistematiche di confronto critico. Significa riconoscere che il progetto è l’occasione per agire interrogandosi, interrogare e, soprattutto, ascoltare.

 

Il Dipartimento di “Design and Planning in Complex Environments” intende adottare, coltivare e trasmettere la cultura della responsabilità sociale del progetto valorizzando e reinterpretando le diverse competenze e generando nuove figure capaci di affrontare le sfide della complessità.

Il Dipartimento si caratterizza quindi per il riferimento, fondativo, alle seguenti dimensioni:

– la processualità e la continuità nel tempo delle pratiche progettuali;

– l’approccio ecologico, secondo il quale il progetto e lo stesso progettista sono parte del sistema sul quale si intende intervenire;

– il carattere innovativo della pratica progettuale dato in primo luogo dall’impiego dei nuovi materiali della costruzione e dalle tecniche di controllo;

– la dimensione etica, inseparabile dalla necessità di un intervento regolatore, che affianca quello più specificatamente tecnico-progettuale;

– la dimensione critica, come ricerca continua di prospettive “altre” e più articolate sul proprio operare di progettisti e pianificatori;

– la dimensione valutativa, come pratica sistematica per l’orientamento dei processi decisionali.

 

 

caratteri innovativi del progetto

 

Il carattere innovativo del Dipartimento consiste in:

1. promuovere la formazione di nuove professionalità per il mondo del lavoro e della ricerca in stretto dialogo con gli attori istituzionali, economici e sociali a livello nazionale e internazionale in modo da fornire le competenze culturali e scientifiche richieste da ambienti complessi

 

2. assumere la prospettiva della complessità –  quella inerente ai sistemi ambientali e sociali e quella indotta dall’avanzamento tecnico-scientifico – come linea guida dell’attività di ricerca ed elemento qualificante dell’offerta formativa, facendosi parte attiva del cambiamento

 

3. coniugare, nelle proprie attività didattiche e di ricerca, innovazione metodologica, tecnica e tecnologica per il progetto e riflessione sulle implicazioni ambientali, sociali, economiche e culturali connesse alla loro adozione

 

4. garantire la trasmissione delle conoscenze teoriche, critiche, tecniche e tecnologiche attraverso uno stretto legame tra didattica e ricerca, l’istituzione di laboratori tematici mettendo a frutto le diverse competenze presenti nel Dipartimento e nell’Ateneo, la sperimentazione di forme di didattica innovative, la promozione di progetti di ricerca/azione

 

5. sperimentare forme di didattica innovative basate sull’interazione fra didattica ex cathedra e didattica pratica condotta anche all’interno del sistema dei laboratori

 

6. sviluppare la formazione permanente attraverso l’istituzione di percorsi formativi articolati e nei contenuti e nella durata, capaci di rispondere alle esigenze di aggiornamento della conoscenza e delle competenze professionali

 

7. rafforzare le capacità di interagire con le istituzioni di formazione e ricerca di altri paesi, promuovendo l’internazionalizzazione della didattica attraverso l’offerta di percorsi formativi in lingua straniera e l’istituzione di doppi titoli con Università straniere, e favorendo partnership di progetto per l’esplorazione di questioni di ricerca di confine.

 

 

rapporti con il territorio e/o con altri organismi accademico e/o scientifici

 

La costruzione di un dipartimento fortemente orientato a stabilire connessioni tra università e domanda sociale e di mercato impone, per la natura stessa dei temi della progettazione e della pianificazione, una prospettiva di massima apertura nei confronti dei soggetti esterni, in tutti i campi in cui il Dipartimento è chiamato ad operare: formazione, ricerca, consulenza e assistenza metodologica, tecnologica e tecnica.

 

I forti legami già costruiti in questi anni con il territorio, il tessuto economico-produttivo, sociale, istituzionale, le comunità locali, consentono di prefigurare, già nel breve termine, una concreta prospettiva di interconnessione ancora più ampia e articolata. Tra i più importanti rapporti esistenti da tempo e consolidati vanno ricordati in particolare quelli:

– con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Treviso che assicurano finanziamenti dedicati per i corsi di laurea triennale e magistrale di Design e Moda. Finanziamenti che servono per l’attivazione di contratti di insegnamento (ora anche di ricercatori a tempo determinato ai sensi della legge Gelmini), contratti per tecnici, affitto e gestione delle sedi;

– con il MIBAC che assicurano finanziamenti dedicati per i corsi di Teatro.

 

Tra i principali soggetti con i quali il Dipartimento svilupperà la propria attività, a partire anche da consolidate relazioni istituzionali e scientifiche dei propri componenti, vanno segnalati:

– organismi internazionali a carattere settoriale (UNESCO, UN-Habitat), ministeri e agenzie nazionali, amministrazioni regionali, provinciali e comunali, teatri, fondazioni, enti parco, autorità di bacino, gruppi di azione locale;

– unione europea nelle sue diverse articolazioni istituzionali e operative;

– università e centri di ricerca nazionali e internazionali, sia europei che extra-europei, con cui costituire reti e piattaforme tematiche da attivare nel campo della ricerca e della formazione di secondo e terzo livello. Si pensa in particolare a un progetto che  formalizzi intorno all’ateneo una rete più ampia (a partire dal Triveneto) delle istituzioni accademiche che si occupano di progettazione e pianificazione, ma anche a quelle, eccellenti sui versanti scientifico, tecnologico e umanistico, che costituiscono uno stimolante complemento per l’attività di progettazione e pianificazione;

– organizzazioni e istituzioni per la prevenzione e gestione di situazioni di emergenza, a partire dall’esperienza Iuav all’Aquila;

– amministrazioni locali e regionali nel settore della protezione civile e del controllo di monumenti e territorio;

– istituzioni culturali di livello internazionale, a partire dal Teatro La Fenice e dalla Biennale di Venezia;

– singole imprese, associazioni settoriali e territoriali, filiere con cui sviluppare progetti di ricerca competitiva e pre-competiva, con valore esemplare e finalizzati all’innovazione e alla valorizzazione dei punti di forza del sistema produttivo nazionale.

 

Rispetto, in particolare, al Nordest, il Dipartimento consoliderà, più nello specifico, anche valorizzando l’apporto del sistema dei laboratori IUAV, alcune linee di azione già definite, su altre proporrà una revisione (ad esempio, una riflessione va fatta sulla presenza dell’ateneo in diversi organismi consortili, nell’ottica di una maggiore efficacia), proporrà nuovi campi di interesse (ad esempio possibilità di avere un ruolo centrale nella costruzione degli osservatori del paesaggio regionali e locali – previsti dalla legislazione nazionale e regionale, ma non ancora avviati- di un osservatorio sulla gestione delle acque, nella definizione e implementazione di politiche pubbliche, ambientali ed energetiche in particolare,  nella ricerca sulle potenzialità applicative delle micro- e nano-tecnologie ecc.).

 

 

collocazione del progetto nel quadro nazionale e internazionale

 

Stiamo assistendo, sullo sfondo di una profonda riflessione su numerosi campi disciplinari e discipline, a una ridefinizione dei contenuti e delle modalità della ricerca e della formazione, come risposta adeguata a cambiamenti rilevanti e significativi nella società, nella cultura, nell’economia. In breve: al nascere di una nuova cultura. Questo fenomeno va oltre i confini degli Stati e determina la necessità di rafforzare le reti di ricerca nazionali e internazionali e di potenziare le opportunità di confronto tra i diversi sistemi formativi e le diverse scuole.

 

Il Dipartimento intende essere parte attiva di questo processo di rinnovamento culturale consolidando il prestigio generalmente riconosciuto all’attività di ricerca e ai percorsi formativi curriculari ed extracurriculari delle sue componenti costitutive e andando oltre i risultati “storici”.

 

Saranno progettati, sperimentati e resi operativi nuovi assi di ricerca e nuovi percorsi formativi, in relazione, in primo luogo, ai cambiamenti culturali resi necessari dall’azione in contesti di rischio e complessità e all’apporto che la scienza, la tecnica e le tecnologie avanzate possono dare alla caratterizzazione dei campi disciplinari del design e del teatro, dell’architettura e della pianificazione nel mondo contemporaneo.