La città d’acciaio
Mosca costruttivista 1917-1937
mostra organizzazione Università Iuav di Venezia – Dipartimento di Culture del progetto sponsor Università di Pisa, DESTeC (Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni) |
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maggio > 8 giugno 2018 spazio espositivo “Gino Valle” Cotonificio veneziano Dorsoduro 2196, Venezia lun > ven, ore 9 > 19 |
inaugurazione 24 maggio 2018 ore 10 |
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curatore: Luca Lanini, Università di Pisa, DESTeC Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni
curatore Iuav: Fernanda De Maio, Dipartimento di Culture del progetto
gruppo di ricerca: Marco Giorgio Bevilacqua, Luca Lanini, Natalia Melikova
editor e progetto grafico: Anna Leddi
redazione: Giorgia Puccinelli, Alessandro Riello, Sara Tenchini
Gli edifici e i programmi per Mosca dell’avanguardia sovietica – costruttivismo, suprematismo, cubofuturismo, produttivismo, disurbanismo, etc – a cavallo degli anni ’20 e ’30 del Novecento sembrano tornare di continuo, quasi in maniera subliminale, nel tessuto della nostra esperienza quotidiana. Un’avanguardia che ha dispiegato i suoi effetti su tutto il ventesimo secolo e sta prolungando la sua straordinaria fascinazione anche nel nuovo. Soprattutto dal punto di vista dell’architettura e della città.
Cento anni non sono bastati a spegnere la meraviglia che ancora proviamo di fronte a questi progetti degli anni ‘20 e ‘30, come se si trattasse ormai di immagini profondamente tatuate sul corpo dell’architettura contemporanea. L’avanguardia sovietica non è né un’avanguardia perduta, né l’archeologia del socialismo, ma una tendenza che ancora oggi, per la sua radicalità e per la sua modernità senza tempo, si offre agli architetti contemporanei senza quasi bisogno di distanza storiografica e critica. Ed è, allo stesso tempo, un insieme di idee che ritroviamo in maniera pervasiva nella nostra vita: nelle architetture di Rem Koolhaas, di Zaha Hadid o di Steven Holl, nella grafica della copertina di un disco dei Franz Ferdinand, nel montaggio di un blockbuster di Hollywood. E in molto altro ancora. Perché la storia della Mosca delle avanguardie è la storia del nostro presente.
Il senso della mostra La città d’acciaio. Mosca costruttivista 1917-1937, è proprio questo: da una parte costruire un piccolo archivio, destinato però ad ampliarsi, che restituisca alla loro dimensione reale e oggettuale queste architetture, dall’altro verificare come Mosca sarebbe cambiata, nei suoi caratteri morfologici, nella sua dimensione urbana se, in una delle tante sliding door della storia, fosse stata costruita dalle avanguardie.
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