Lentissime esplosioni e architetture dinamiche
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conferenza di Teresa Stoppani Leeds Beckett University 28 novembre 2016 Terese, aula D ore 14 nell’ambito dell’insegnamento di teorie
dell’architettura, docente: Renato
Bocchi corso
di laurea magistrale in arti visive e moda |
L’edificio dell’architettura č lento, congela materiali ed energia nella sua composizione. Statica, l’architettura non prescrive i propri cambiamenti, ed č invece soggetta, in tempi lunghi, a quelli prodotti dagli accidenti della vita, dal deteriorarsi dei suoi materiali, dall’uso e dall’obsolescenza. Solo il collasso improvviso e accidentale o la coreografia delle fasi di una demolizione pianificata, liberano le energie contenute nell’architettura in maniera improvvisa, violenta e manifesta. Da edificio a non-edificio, sia il crollo accidentale che la demolizione programmata si possono considerare parte del ‘ciclo di vita’ dell’edificio. Eppure, mentre l’incidente č determinato da cause e forze che sono intrinseche alla struttura (Paul Virilio), la demolizione applica all’edificio forze ‘esterne’ che si possono considerare come il compimento del suo progetto (il suo de-costruire).
La lezione usa il lavoro critico sulla distruzione dell’architettura prodotto da artisti come Cornelia Parker e Heide Fasnacht, le cui opere, in modi diversi, criticamente ‘esplodono’ la staticitą e soliditą dell’architettura, liberandone l’energia intrinseca e rivelandone la natura dinamica (Luis Fernįndez-Galiano).
Teresa Stoppani č professore di architettura alla Leeds Beckett University in Gran Bretagna, dove dirige il programma di dottorato in architettura alla School of Art, Architecture and Design. Č autore di Paradigm Islands: Manhattan and Venice (Routledge, 2010) e di Unorthodox Ways [to Rethink Architecture and the City] (Routledge, 2018); con Giorgio Ponzo e George Themistokleous ha curato This Thing Called Theory (Routledge, 2016).