Mario Bianco. El espacio moderno en el Perù
mostra a cura di ricerca a cura di 25.10 > 15.11 2017 Cotonificio veneziano, spazio espositivo “Gino Valle” orario di apertura: ore 9 > 19 lunedì > venerdì |
La mostra allestita nella sala
espositiva “Gino Valle” mette in evidenza la presenza di un personaggio fondamentale per
la consolidazione dell’architettura moderna peruviana.
Arrivato in Perù nel 1947, Mario Bianco
viene subito chiamato a far parte dell’Agrupación Espacio,
gruppo costituito da artisti, scrittori e architetti che si occupavano di
promuovere lo sviluppo del pensiero moderno. A Lima lavora come docente di
progettazione, consulente in urbanistica e libero professionista. Oltre alla
sua importanza come insegnante, Bianco lascia in eredità alla città importanti progetti
architettonici come l’Hotel Savoy,
il Dipartimento di Architettura dell’Universidad
Nacional de Ingeniería, il
complesso abitativo Santa Marina e la Casa D’Onofrio.
Oltre alla costruzione di capolavori
dell’architettura moderna, Bianco partecipa anche alla consolidazione del
paesaggio urbanistico di Lima con la realizzazione di palazzi e
case private che tuttora costituiscono esempi emblematici del linguaggio
architettonico peruviano della seconda metà del XX secolo.
La mostra, che è il risultato delle
ricerche portate avanti dall’Università di Lima come
parte del processo di ricostruzione della storia dell’architettura
peruviana del Novecento, espone i lavori più noti di Bianco a Lima, insieme a
una raccolta dei suoi articoli pubblicati su riviste specializzate, alcuni dei
riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera, come la Orden
del Sol, la più alta onorificenza conferita dallo Stato peruviano, e il libro
che riassume l’importanza dell’architetto italiano come ideatore
dello spazio moderno in Perù.
Mario Bianco è nato a Varallo Sesia (Vc) il 27 febbraio 1903 ed è morto a Torino il 24 ottobre
1990.
Laureato a pieni voti in ingegneria civile
presso il Politecnico di Torino nel 1926. Forma parte del gruppo ABRR con cui
nel 1947 esegue il Piano regolatore del Piemonte. Nello stesso anno fu chiamato
a collaborare prima allo studio del Piano regolatore di Buenos Aires
(Argentina) e allo studio del Piano regolatore e del Piano edilizio di Lima e
Callao in Perù.
In Perù svolge l’attività
didattica e progettuale. Diventa titolare della cattedra di disegno architettonico
e viene inoltre incaricato della progettazione e direzione dei lavori della facoltà
stessa. Il progetto viene poi esposto al MoMA di New
York per l’Esposizione di architettura sud-americana nel novembre del
1955.
Rientrato in Italia negli anni ‘60
si stabilisce nuovamente a Torino dove riprende l’attività professionale.
È tra i firmatari del progetto vincitore del concorso nazionale per il Centro direzionale
di Torino.