Distretto Umano. Per una progettazione circolare nella moda

autrice: Anna Colonna

relatore: Paolo Franzo

L’elaborato di tesi indaga lo scarto di produzione post-industriale nella manifattura di moda in Italia seguendo l’ipotesi per cui lo scarto, può divenire input creativo in grado di generare nuove dinamiche e relazioni tra designer e aziende di produzione. Per indagare in che modo lo scarto possa trasformarsi in input creativo, ho deciso di sviluppare una ricerca sul campo strutturata in interviste individuali e attività di osservazione partecipante; sono stati individuati quattro casi studio di aziende produttive di moda in differenti ambiti al fine di restituire una testimonianza completa sulle caratteristiche per tipologia di scarto.

La selezione dei casi studio è dettata dalla volontà di aprire un dialogo con aziende che normalmente non hanno la possibilità di interfacciarsi con giovani risorse creative; i dati raccolti durante il lavoro di ricerca sul campo sono stati esaminati e suddivisi in tre tematiche generali riguardanti questioni comuni a tutti casi studio: incidenza dello scarto, difficoltà riguardanti l’integrazione di risorse interne e possibilità della tecnologia di fornire soluzioni sull’ottimizzazione e riuso dello scarto. Quest’ultimo risulta dipendente da una serie di variabili: politiche aziendali di produzione e commercializzazione, posizionamento del prodotto, materiale e tecnologie impiegate; analizzarlo nelle quantità e nelle dimensioni permette di ipotizzare o meno una riconfigurazione dello scarto.

Azioni di recupero dello scarto per mezzo di iniziative progettuali richiedono l’impiego di risorse, anche umane, e questo apre a riflessioni sulle difficoltà delle piccole imprese ad attirare una nuova generazione di professionisti. In parte tale difficoltà è dovuta alla staticità delle piccole realtà, alla scarsa presenza online e alla chiusura ad iniziative che possano creare relazioni; un ulteriore fattore è riscontrabile nella localizzazione di queste realtà, collocate in provincia, in aree marginali rispetto ai grandi centri dell’industria creativa.

L’intervista a Cecile Bouchet, responsabile conformità e rischio presso Hermès, ha sottolineato l’importanza della dinamicità come fattore in grado di incentivare le nuove risorse ad approcciarsi a determinate professioni; iniziative esterne, come collaborazioni e consulenze, potrebbero rappresentare il mezzo attraverso cui questo avviene.

La tecnologia, intesa come software e macchinari, incide positivamente sull’ottimizzazione dei materiali e sulla riconfigurazione degli scarti. Nonostante l’automazione, molte decisioni e impostazione di parametri rimangono appannaggio dell’uomo; a partire da questo dato è intuibile che la preparazione tecnica delle risorse coinvolte debba essere adeguata, non solo nel senso di conoscenza di macchinari e software, ma anche in termini di performance del materiale e di lavorazioni specifiche che lo riguardano.

Esito di questo lavoro di ricerca è un prototipo di piattaforma digitale; Co-¹: Collecting Collaboration Studio è uno spazio virtuale dove le aziende manifatturiere di moda possono, attraverso la consulenza di giovani creativi, rivalutare il proprio scarto di produzione. La piattaforma favorisce non soltanto la creazione di una rete collaborativa e lavorativa tra aziende produttrici e designer di moda, ma in maniera trasversale punta a consolidare collaborazioni tra diverse realtà aziendali e tra creativi.
La consulenza rappresenta un mezzo per giovani designer, che nella loro quotidianità non svolgono mansioni creative, di continuare a sperimentare incrementando il proprio portfolio, e rappresenta una possibilità per le piccole aziende incapaci di investire in risorse interne.

Al fine di testare le modalità e possibilità delle collaborazioni progettuali, ho deciso di selezionare due casi studio e coinvolgere due compagne di corso, affidando loro la progettazione a partire dagli scarti di produzione, ciò mi ha permesso di riflettere sulle effettive possibilità dell’operazione e sugli eventuali limiti.