Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Art Handling: Un'opera d'arte dietro l'opera d'arte. Oltre la critica istituzionale

autore: Lorenzo Bussi

relatrice: Angela Giovanna Vettese

 

L’elaborato interseca questioni di organizzazione e gestione del comparto artistico come mercato dell’industria culturale con il tema del lavoro, colto sia nelle sue politiche sia in termini di sostenibilità nella società contemporanea occidentale.

Il focus centrale sull’art handling risulta quindi essere un contributo non solo attuale ma urgente per mettere in luce le complesse dinamiche sottese al funzionamento del museo generalista in quanto istituzione artistica. La ricerca propone uno studio delle fasi di allestimento, disallestimento e riallestimento di installazioni XL come le Hyundai Commission presso la Tate Modern di Londra provando a mettere in luce le figure e le attività generalmente lasciate al di fuori dei riflettori. Attraverso un’attenta lettura della mostra di Michael Asher Van Abbemuseum di Eindhoven (1977) e del progetto High-Visibility Men (Performance Documentation, 2017) del collettivo – non artistico ma squisitamente composto da maestranze – Art Builders Group (e il riferimento a molte altre opere usate nella trattazione come corollario), lo sguardo passa oltre artisti e curatori per soffermarsi sul lavoro di trasporto, montaggio, preparazione, monitoraggio e rimozione delle opere, gettando luce su attività spesso date per scontate dal grande pubblico che poi visita mostre e installazioni e che dunque spariscono in uno spazio di rimosso. La tesi ha il pregio di riaffermare un lavoro rimosso.

La ricerca descrive tali forme di lavoro come gesti e atti performativi, restituendo loro una dignità pari a quella delle opere cui conducono. La trattazione si sofferma inoltre sull’importanza del collettivo rispetto al lavoro artistico. In questo senso solleva questioni disciplinari ben note come la documentazione della performance o l’autorialità non individuale, ma lo fa in maniera originale, alludendo cioè a un possibile collegamento in direzione di temi estremamente delicati come quelli della divisione del lavoro nella pratica artistica, quelli etici e della cura. L’esito è una griglia di lettura che, sebbene molto settoriale e che beneficerebbe di un frame di riferimento filosofico e sociologico più solido su questioni etiche invece che soltanto estetiche, senza dubbio alcuno riesce a identificare efficacemente snodi tematici e problematici attuali. Questi consentono un rilancio importante entro un più ampio contesto di riflessione sulla cultura umanistica contemporanea. L’istanza critica che chiude l’elaborato costituisce l’ossatura di questa riflessione, la quale consente di mettere in relazione le pratiche di lavoro artistico con la maniera in cui pensare l’arte a cavallo tra enfasi creativa sull’opera e prodotto della società postcapitalista.

 

Miriam De Rosa