Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Esplorare il groviglio: un cammino lungo il fiume Piave. Dis-guida Venezia-Sappada

autori: Amerigo Ambrosi, Maddalena Venturini

relatori: João Soares, Maria Chiara Tosi

 

Esplorare il groviglio: un cammino lungo il fiume Piave è un ampio studio su un territorio complesso e stratificato che guarda ad un segno geografico lineare - il fiume Piave – come occasione per indagare una geografia ampia ed articolata che va ben oltre il suo sedime, le sue sponde e la sua “sezione liquida”. La tesi si configura come un vero e proprio progetto di ricerca di cui articola con chiarezza contenuti, obbiettivi e metodologie, oltre che significativi avanzamenti affidati a compiuti apparati procedurali, iconografici e bibliografici.

Nutrendosi di un metodo processuale, rigoroso ma aperto, la tesi affida all’esperienza del percorso le sue acquisizioni e le sue scoperte, esaltando l’arte del camminare: quella che Rebecca Solnit nella sua Storia generale del camminare indica come la pratica che “ci permette di essere nel nostro corpo e nel mondo senza esserne sopraffatti” e “ci lascia liberi di pensare senza perdersi totalmente nei pensieri”.

Muovendosi nel solco di procedure innovative di ricerca sul paesaggio, tra tutte quelle di Sandra Jaspers e Matthew Gandy su “The Botanical City”, the act of walking viene proposto come un processo di accumulazione degli indizi, di raccolta di materiali culturali (fisici e non) da ricollocare all'interno di una matrice di connessioni e di relazioni più che ad un insieme di categorie; e in cui la pratica del camminare si configura come primo atto del progetto inteso anzitutto come act of seeing.

Camminare, progettare, pensare, dunque, sono i verbi e le condizioni del corpo e della mente che la tesi propone di mettere in connessione a partire da un laboratorio di osservazione eseguito sul campo, in cui - esattamente come accade nei processi progettuali – “il percorso programmato prima di partire   risultato molto diverso dal percorso seguito camminando”. Il camminare – inteso come “discorso cumulativo”, come “strumento di rilevazione” necessario per produrre interpretazione dei luoghi e per tracciare nuove mappe – si pone così, come già accaduto per la land art e per l’antropologia, come pratica per e della architettura: dispositivo per ridefinirne gli statuti, luogo della ricerca e della scoperta, pratica aperta e generativa per il progetto.

La tesi, attraverso un raffinato insieme di apparati grafici, fotografici e bibliografici, opera una sorta di scomposizione e ricomposizione del paesaggio di un land dalla sezione variabile e quadridimensionale. Mappe, sezioni sistematiche, ri-disegni analitici e selettivi, matrici, schede analitiche, storie, censimenti, interviste, resoconti e memorie dei luoghi costituiscono i materiali scientifici che restituiscono una anatomia del fiume Piave inedita e istruita: un ipertesto attraverso cui la tesi propone una ipotesi di Piave, inteso come un ecosistema culturale (materiale ed immateriale), che è già progetto in quanto scelta di un punto di vista. Ma che lascia aperta la lettura e l’interpretazione dei luoghi e delle storie a partire da altre possibili geografie ed ecologie del paesaggio, intese soprattutto come ecologie della mente.

 

Giuseppe Marsala