Aziende,
lavoro, territorio | report
introduzione per tutti i partecipanti
aula L2, ore 9.30 > 10
presenzia
il tavolo Lorenzo
Fabian
con la
collaborazione di:
Massimo
Rossetti, presidente del comitato spin off di ateneo
Denis
Maragno, referente per lo sviluppo di progetti sul territorio
Viviana
Ferrario, referente per le relazioni con il Nord-Est
reporting: Valentina Garuzzo,
Erica Mariani
Il prof.
Lorenzo Fabian, delegato del rettore per le relazioni con il territorio e le
imprese, ringrazia i presenti per la partecipazione e illustra brevemente il
programma della mattinata suddiviso nei seguenti panel che si tengono nella
stessa aula uno di seguito all’altro:
panel 1 Spin off, Start up e imprenditoria
innovativa
panel 2 Rapporto conto terzi, imprese e istituzioni
panel 3 Piattaforma territoriale e veneziana
La sessione è
dedicata al tema delle missioni 3 e 4 e in particolare al rapporto che esiste
tra le aziende, il lavoro, il territorio e la ricerca applicata che si produce
all’interno dell’ateneo.
Il
ragionamento prende avvio da alcune slide del progetto elettorale del prof.
Benno Albrecht per cui l’idea fondamentale messa in evidenza era di
passare da un sistema lineare sul quale è organizzata l’università e che
prevede una successione tra prima, seconda e terza missione a un sistema
circolare in cui la prima, seconda e terza missione e tutte altre sono
immaginate concatenate in una dimensione di circolarità. In questo modo
attraverso la figura del sestante si può immaginare un meccanismo che permetta
che le energie, le capacità, le competenze acquisite all’interno di una
missione vengano trasferite alle altre missioni moltiplicando la conoscenza.
Le azioni
strategiche fondamentali per la missione
3 proposte in quel momento erano di:
– sostenere i progetti di imprenditoria
innovativa, start up e spin off
– rafforzare e razionalizzare la
governance e la struttura amministrativa per il trasferimento tecnologico e la
terza missione
– costruire delle infrastrutture
dedicate all’innovazione, in parte già attuata con l’avvio di
strutture che vedono l’ateneo impegnato con le altre università come lo Smact (il centro di competenza dedicato all’Industria
4.0) o l’ecosistema per l’innovazione sul quale ci si è candidati
insieme ad altre nove università per svolgere azioni di terza missione e
trasferimento tecnologico
– aumentare il public engagement, cioè
aumentare la capacità dell’ateneo di disseminare e costruire relazioni
con il territorio.
Per quanto
riguarda la missione 4, che è
direttamente collegata alla terza, e per quanto riguarda i temi della
piattaforma locale quello che prevedeva il progetto era di:
– promuovere l’innovazione
territoriale e la rigenerazione del tessuto storico veneziano
– rafforzare e consolidare il network
con le istituzioni locali, costituire una piattaforma veneziana
– consolidare i rapporti con università
e costruire alleanze strategiche, cosa che si sta provando a fare anche con il
PNRR e con gli ecosistemi che fra poco partiranno.
In vista
della redazione del piano strategico di ateneo, l’obiettivo della
sessione “Aziende, lavoro, territorio” è raccogliere e discutere
proposte per migliorare l'efficienza, il coinvolgimento della comunità e la
disseminazione delle azioni di terza missione in cui l’Università Iuav è
quotidianamente impegnata, al fine di aumentare l’autorevolezza
dell’ateneo e promuovere un network con gli attori locali che a diverso
titolo sono protagonisti di azioni di innovazione territoriale.
La sessione
non è dedicata all’illustrazione del piano strategico ma è un'occasione
di ascolto propedeutica alla redazione del piano stesso.
Prima di
iniziare i lavori dei diversi panel, specifica che la terza missione è quel
complesso di azioni che l’università mette in atto per trasferire le
conoscenze teoriche e di ricerca sviluppate all’interno dell’ateneo
in concrete azioni sul territorio. Azioni che possono essere di terza missione,
di rapporto conto terzi, di consulenza alle imprese, alle istituzioni e alle
pubbliche amministrazioni.
Il termine terza
missione è stato introdotto dall’ANVUR nella VQR 2004-2010 per
indicare non un’opzione, ma una missione inderogabile insieme alla
didattica e alla ricerca, che diventa un mandato fondamentale delle università.
L’ANVUR definisce la terza missione come quell’“apertura
verso il contesto socio-economico mediante la valorizzazione e il trasferimento
delle conoscenze”, in una concezione più attuale che include, oltre alle
attività di valorizzazione economica della ricerca, anche iniziative dal valore
socio-culturale ed educativo.
Oggi
l’attività della terza missione
dell’Università Iuav si divide su due assi:
il public engagement, cioè il complesso di
pubblicazioni, conferenze ed eventi pubblici che l’ateneo organizza non
solo al proprio interno, ma anche all’esterno con la partecipazione dei
docenti dell’ateneo invitati sulla base delle specifiche competenze;
il trasferimento tecnologico che si
struttura in più direzioni che comprendono:
- il sostegno
di progetti di imprenditoria innovativa attraverso la realizzazione di start up
e spin off che coinvolgono ex-studenti Iuav, i ricercatori e i docenti
- le azioni
di ricerca commissionata istituzionale e conto terzi
- le attività
dei laboratori di ricerca che svolgono
- le attività
di terza missione svolte sul territorio dai laboratori di ricerca
- le nuove
azioni che coinvolgono anche il terzo livello di formazione in collaborazioni
tra ricerca e imprese, come ad esempio i dottorati industriali che vengono
finanziati dal Ministero con questi obiettivi e finalità.
Spesso però
tutte queste attività si svolgono in modo autonomo senza scambiare informazioni
e rendere efficiente il sistema.
I tre panel
si collocano in una posizione intermedia tra questi due assi: il panel 1 è
direttamente collegato al tema delle start up, il panel due al rapporto conto
terzi, mentre la piattaforma veneziana, proprio per la sua stessa natura, si
colloca in un piano intermedio tra public engagement e capacità di rendere più
efficiente il sistema di terza missione e trasferimento tecnologico.
Gli spin off Iuav sono società promosse da
docenti ed ex studenti che operano nei diversi ambiti sui quali si sono strutturate
le linee formative dell’ateneo.
Gli spin off
possono essere partecipati da Iuav con la detenzione di quote dell’ateneo
all’interno del capitale sociale o accreditati senza quote
dell’ateneo nel capitale sociale.
Attualmente
gli spin off Iuav sono 10:
New Design Vision, dedicato ai temi del design e promosso e
sostenuto da tre docenti dell’ateneo
Fablab Venezia, uno
dei fablab più importanti della regione che si occupa
di prototipia rapida e stampa 3D
Tooteko srls, società che si occupa di accessibilità dei
percorsi museali anche per le persone con scarsa o ridotta capacità visiva
Cooperativa EST / CO+, che si occupa di rigenerazione urbana e
Più Led Custom Design srls, che si occupa di design della luce
led, compreso il design delle caratteristiche cromatiche e illuminotecniche
della luce
Adapt ev. srl, che si sta accreditando
ufficialmente come spin off e che si occupa di adattamento ai cambiamenti
climatici
Anteferma edizioni srl, che si occupa di editoria non solo per Iuav
RI-PRESE S.R.L.S. memory
keepers, che si
occupa della valorizzazione della memoria filmica del territorio
HAM BENEFIT S.B.R.L., che si occupa di installazioni di grandi
eventi che vengono riciclate in altri contesti al termine del loro impiego
ELEMENTO S.R.L.S., società di design che sta brevettando un
sistema touch per accendere e spegnere in qualsiasi punto di un corpo
illuminante una lampada.
New Design
Vision è l’unico spin off partecipato dall’ateneo, gli spin off da
scouting che sono stati riconosciuti da società già esistenti nel momento in
cui Iuav ha cominciato le proprie politiche di sostegno alle attività di spin
off e start up sono 5; gli spin off che nascono come processi di incubazione e
accelerazione da nuove società sono 4; 1 spin off è in fase di costituzione,
mentre gli spin off attualmente in incubazione sono 14.
Molti docenti
hanno avuto collaborazioni pregresse con start up e spin off (39% con start up
e 61% con spin off) soprattutto negli ambiti della ricerca dello sviluppo di
prodotti e nelle attività di terza missione. Molti docenti manifestano alto
interesse nella possibile collaborazione con start up e spin off (il 77% dei
docenti ritiene utile la possibile collaborazione, il 32% è a conoscenza di
figure interessate ad avviare una start up o spin off e il 74% ritiene molto
utili i percorsi di formazione e accelerazione per la creazione di start up o
spin off). Ciò nonostante su 149 docenti dell’ateneo soltanto 4 sono
attualmente coinvolti attivamente all’interno del capitale sociale di
queste società. Questo significa che i
docenti non riconoscono ancora come strategica la possibilità di essere
coinvolti all’interno di start up e spin off e di utilizzarli come
strumenti per lo svolgimento di attività di terza missione
Per quanto
riguarda il rapporto conto terzi,
imprese e istituzioni risulta utile illustrare alcuni dati relativi al
triennio 2019-2021 sulle seguenti tipologie di accordi di cui ci si occupa all’interno
dell’ateneo:
– convenzioni di ricerca istituzionali,
stipulate con enti pubblici o privati a scopo di ricerca
– attività conto terzi stipulate con
enti pubblici o privati e con aziende private
– altre convenzioni non onerose inclusi
accordi quadro e protocolli d'intesa.
Il volume del
fatturato dell’attività di terza missione si attesta intorno a 1,2
milioni di euro all’anno (tranne che nel 2020 a causa della situazione
legata alla pandemia da Covid-19).
Il numero di
convenzioni, che rimane per lo più costante negli anni, è di circa 40 per un
valore medio di € 30.000 per ogni convenzione.
Il numero di
assegni e borse di ricerca attivate dalle convenzioni sono pari a 25 nel 2019,
27 nel 2020 e 35 nel 2021. Collaboratori che consentono di mantenere un
contatto diretto con il territorio e di costruire importanti premesse di
relazione tra università e territorio basate sulla ricerca.
I principali
committenti delle convenzioni stipulate negli ultimi 3 anni sono per il 42%
enti pubblici, per il 31% fondazioni o enti privati (come Assindustria Venetocentro, il Consorzio Venezia Nuova, il Corila o la Fondazione Eni Enrico Mattei) e per il 27%
aziende private. Le aziende private per il contesto socio-economico in cui ci
si trova sono le più difficili da coinvolgere in relazione alla terza missione,
aspetto particolarmente strano per un ateneo che ha come vocazione quella di
interloquire con le aziende. Il valore delle convenzioni in relazione alla
tipologia di committenza conferma questi aspetti: gli enti pubblici
rappresentano circa 1,3 milioni di euro nel triennio, le fondazioni e gli enti
privati circa 1,5 milioni e le aziende private solo € 371.000. Il divario
quindi risulta molto evidente non solo nel numero di convenzioni, ma anche nel
valore economico che queste esprimono. È
difficile che l’azione di terza missione dell’ateneo abbia efficacia
se non si convincono le imprese e le aziende che l’innovazione non può
che partire da una stretta collaborazione con la ricerca, cosa che dovrebbe
essere fatta dall’università.
Un dato molto
interessante riguarda il numero di docenti che hanno sviluppato azioni di terza
missione (compresi anche i protocolli di intesa a titolo non oneroso): la
percentuale di docenti che negli ultimi tre anni hanno attivato almeno un
protocollo di intesa è pari al 33% su 149 docenti Iuav. È utile interrogarsi
sulle ragioni di questo scarso coinvolgimento dei docenti che possono dipendere
anche da una difficoltà a ottenere una valorizzazione sia in termini economici
sia in termini accademici di questo tipo di attività.
Per quanto
riguarda la piattaforma territoriale e
veneziana riprende alcune questioni riportate nel progetto del rettore che
prevede che “La quarta missione, che completa la Missione 3, è rivolta ai
territori e alle amministrazioni, ed è mirata allo sviluppo delle
collaborazioni con il territorio.
Obiettivi
della piattaforma territoriale e veneziana sono rafforzare e consolidare il
network con le istituzioni locali, promuovere l’innovazione territoriale,
la rigenerazione del tessuto storico veneziano, rafforzare i rapporti con le
altre università al fine di rafforzare e consolidare alleanze
strategiche”.
In risposta
alle questioni poste attraverso il questionario è emerso che la piattaforma
territoriale dovrebbe essere simile:
per il 27% a
un database tematico, interrogabile, rivolto ai soggetti interni all'Università
Iuav di Venezia
per il 27% a
un database tematico, interrogabile, rivolto al territorio e ai soggetti
esterni
per il 20% a
una struttura dotata di personale che promuova l'attività Iuav sul territorio
per il 7% a
un webgis interrogabile come interfaccia tra Iuav e i
soggetti del territorio
per il 13% a
una struttura dotata di personale a cui affidare il coordinamento tecnico della
ricerca commissionata
per il 7% a
una struttura dotata di personale che accompagni i docenti nella parte
burocratica della ricerca commissionata.
Considerato
il numero dei partecipanti e la correlazione degli argomenti, il panel 1 e il
panel 2 vengono discussi contemporaneamente.