ricerca | panel 1
una ricerca competitiva e di frontiera
aula L2, ore 10 > 11.45
questioni
1. Come raccordare l’agenda della
ricerca di Iuav con le agende della ricerca europea, nazionale e regionale?
2. La competizione tra pari nella
ricerca è ormai prassi consolidata anche da parte di enti, istituzioni e
fondazioni. Gli obiettivi sia del Programma Nazionale della Ricerca che del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza danno una forte spinta in questa
direzione anche a livello nazionale. In che modo valorizzare ed accelerare il
nostro posizionamento?
3. Quali competenze sono necessarie e
come valorizzare l’esperienza maturata per rinnovare la competitività di
Iuav? Quali azioni possono fornire un supporto e un accompagnamento efficace ai
ricercatori fin dalle prime fasi della loro formazione nella ricerca (dottorato
/ post–dottorato)?
4. Come rafforzare il posizionamento di
Iuav nello scenario della ricerca europea, in relazione alla programmazione UE
2021–2027. Quali skills è necessario potenziare sia nella prospettiva di
Horizon Europe (cluster) che nella dimensione dei programmi individuali di
ricerca Marie Curie/ERC?
5. Come valorizzare la cooperazione
territoriale? Quali azioni e quali programmi possono supportare la
capitalizzazione delle esperienze conseguite e soprattutto supportare nuove
forme di progettualità?
6. La ricerca legata alla
sperimentazione con le aziende (SMEs) sostenuta dai
programmi FSE/POR FESR in che modo può rappresentare un volano per i rapporti
con il territorio? Quali azioni possono migliorare la competizione,
l’avanzamento della conoscenza e il public engagement? Quali le sinergie
con l’azione propria della terza missione?
restituzione
panel
facilitatori: Alessandro Caputo, Alessandro Pirani
co-facilitatrici: Giuseppina Renna, Barbara Bottaro
reporting: Mariangela Giardina, Valentina Battiston
partecipanti: al panel erano presenti un numero
minore di partecipanti rispetto a quelli iscritti con qualche nuova aggiunta.
Non tutti hanno compilato i fogli firma rendendo impossibile dare
un’informazione precisa sul numero e i nominativi dei partecipanti
effettivi
Nel corso della
discussione avvenuta in due diversi gruppi, rispetto alle tre domande rese aperte e comprensibili per l’innesco del
dibattito, sono emerse le questioni di seguito riportate:
1. In che modo
valorizzare il posizionamento Iuav rispetto alle agende competitive della
ricerca?
per il gruppo 1
–
ragionamento sulla giusta tipologia di
comunicazione basata non solo sullo storytelling di cosa si fa ma anche su
come permettere che la produzione di ricerca sia di livello adeguato anche per
quanto riguarda il rating su riviste internazionali di una certa fama al fine
di capire la corretta strategicità da dare all’azione di ricerca;
–
importanza della componente editoriale
in quanto ora più che in passato vi è una forte dipendenza rispetto
all’editoria. In tal senso si potrebbe valutare di innestare presso Iuav
un processo che porti ad avere una vera e propria casa editrice di ateneo (university press);
– si
evidenzia come al di là della filiera di architettura, vi sia una componente
rilevante riguardante il design che attualmente è in grado di avere un dialogo
sempre maggiore con l’esterno e con le aziende anche rispetto a modelli
di co–progettazione e co–design: importanza dei workshop, in
particolare Hackathon;
per il gruppo 2
–
concentrando l’attenzione a monte della valorizzazione, si mettono in
evidenza i seguenti temi:
l’importanza
di recuperare alcune specificità Iuav
e di capitalizzarle;
la valorizzazione della formazione interna
a partire dalle buone pratiche già attuate dall’ateneo come elemento di
supporto alla possibilità di miglioramento delle azioni per potere essere più
competitivi;
la
riflessione sulla fluidità
interdisciplinare al fine di rendere le esperienze pregresse un punto di
forza per la realizzazione e lo sviluppo delle azioni future;
la competitività, le competenze, gli
approcci a livello metodologico e il potenziamento
della formazione interna permanente diventano elementi fondamentali di successo
per l’ateneo;
l’analisi
approfondita degli obiettivi a livello nazionale, europeo e regionale riferiti
ai bandi di ricerca emanati;
– si
evidenzia, ai fini di realizzare le azioni sopra riportate, quanto sia
importante da un lato il ruolo dei
giovani ricercatori e dall’altro il fatto di porre nuovamente
l’architettura al centro sia in termini di ricerca storica sia di ricerca
progettuale;
– al
fine di migliorare le azioni già intraprese, è necessario che le prossime
azioni si basino sulla sintesi, sulla trasparenza interna ed esterna, sulla
metodologia che ha come finalità la ricerca riferita al territorio e
l’accesso alle informazioni e ai bandi di ricerca
2. Quali azioni possono
fornire un supporto e un accompagnamento efficace ai ricercatori fin dalle
prime fasi della loro formazione?
per il gruppo 1
– è importante porre l’attenzione
sul fatto che prima del percorso di dottorato di ricerca vi debbano essere
adeguate azioni di supporto agli
studenti per sostenerli e incentivarli a fare ricerca. Da qui deriva la
necessità di intercettare argomenti rilevanti e significativi sui quali poter
impiegare gli studenti mentre ancora sono accompagnati nel loro percorso di
avviamento alla ricerca;
– in
merito alle attività laboratoriali si evidenzia l’importanza non solo del
laboratorio di progettazione architettonica in senso stretto ma anche di quello
che fa solo riferimento al tema del progetto come tema essenziale e centrale
dell’ateneo
per il gruppo 2
– si
sottolinea l’importanza di immaginare
una scuola di dottorato che possa prevedere una turnazione dei docenti e
una contaminazione con discipline
diverse in modo che tutti i docenti dell’ateneo possano confluire
all’interno della scuola di dottorato. Attualmente il rischio è che vi
sia una cultura di tipo parziale e per ovviare a ciò risulta necessario
costruire nuove figure per allargare l’orizzonte della ricerca stessa;
–
risulta molto importante fornire un
supporto concreto alla formazione riferita alla progettazione attraverso
proposte didattiche finalizzate a incrementare la conoscenza rispetto alla
progettazione e all’euro–progettazione dei bandi pubblici.
Anticipare la
formazione sui temi trattati all’interno del percorso della laurea
magistrale consentirebbe infatti di dare la possibilità agli studenti di
arrivare alla scuola di dottorato con competenze più specifiche e organizzate;
–
l’università è molto preparata sul metodo qualitativo ma non ha ancora
acquisito un’adeguata cultura legata al metodo comparativo. Risulta pertanto necessario fornire una serie
di strumenti che possano dare alla ricerca una metodologia strutturata e che
siano in grado di supportarla adeguatamente;
3. esiste una domanda di ricerca da parte dei territori? Cosa chiedono?
per il gruppo 1
– prima
di analizzare la domanda esterna bisogna partire da quale sia l’offerta
di ricerca che Iuav può offrire al fine di avviare il dialogo con il
territorio. Risulta necessario avere nei confronti della società pubblica e
della politica un’interlocuzione
concreta che attualmente appare debole, soprattutto se si pensa a quelli
che potrebbero essere dei potenziali committenti;
–
alcune esperienze raccontate possono rappresentare un punto di partenza
rispetto alle azioni da intraprendere, tenendo ben presente che
all’esterno la ricerca non deve essere solo quella applicata e non deve
avere nessun tipo di vincolo;
per il gruppo 2
–
importanza del rapporto tra territorio e
università con particolare riferimento al tema critico della burocrazia dei
tempi che spesso non permette di coniugare la richiesta da parte del territorio
con la capacità di risposta da parte dell’università. Nello stabilire
tale rapporto emerge quanto sia importante che l’università sia in grado
di rispondere in maniera precisa alle domande poste senza prescindere da queste
e che sia capace di ascoltare il territorio e renderlo partecipe in maniera
orizzontale rispetto al ruolo dell’università stessa. L’università
dovrebbe andare al di là del ruolo prettamente accademico per entrare nelle
trame del mercato soprattutto rispetto alle tempistiche. Si intende pertanto l’università come luogo preposto a
offrire strumenti in grado di dare soluzioni per il territorio e quindi di
essere concretamente a disposizione dello stesso;
–
importanza di definire le modalità di concepire il territorio e di capire quale
sia la sua accezione rispetto ai temi del coinvolgimento, dell’ascolto,
dell’interazione e della reciproca conoscenza.