Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Missione 0: “Qualità e benessere per la

comunità Iuav”| report

 

introduzione per tutti i partecipanti

aula L1, ore 14.30 > 15

 

presenzia il tavolo Carmelo Marabello

reporting: Valentina Garuzzo, Valentina Battiston

 

Il prof. Carmelo Marabello, delegato del rettore per le strategie di ateneo, introduce i lavori della sessione dedicata alla Missione 0: “Qualità e benessere per la comunità Iuav”.

 

La sessione sulla missione 0 è dedicata ad avviare un ragionamento su come si vive insieme all’interno di una comunità, quali sono le forme per cui questa comunità può relazionarsi meglio e quali sono le aspettative e le ragioni per cui questa comunità partecipa alla vita lavorativa o di studio.

 

Gli studenti che in questo momento trascorrono il loro tempo di formazione in Iuav sono circa 4.000 tra corsi di laurea triennali e magistrali, mentre i docenti e il personale tecnico amministrativo rappresentano una piccola percentuale della comunità di ateneo.

L’ateneo deve essere inteso come una struttura di servizio dove viene prodotta formazione, cultura, intelligenza, conoscenza e competenza, oltre a trasmettere un’idea di cittadinanza, una professione, degli strumenti utili per stare al mondo, un sistema di valori e di giudizi. Insieme all’insegnamento nell’università è presente poi la ricerca, il piacere di costruire un lavoro intellettuale, la responsabilità di ricoprire funzioni anche diverse.

 

In una comunità universitaria in continuo mutamento, essendo largamente determinata dagli studenti, è necessario trovare una lingua condivisa da tutte le componenti che superi la diversità dei linguaggi specifici, come quello amministrativo o della docenza, della consulenza di progetto, del processo di ricerca. Tale linguaggio comune può prendere forma da occasioni di confronto come quella dei tavoli proposti in queste giornate con lo scopo di definire un progetto di appartenenza, costruire future buone pratiche, disegnare la scena dei processi di cui l’Università Iuav fa parte ed evidenziando i punti di innovazione e le specificità presenti.

Per poter dialogare in modo efficace esiste la necessità di una intranet, per trovare dei punti di contatto più semplici. Sono però necessari anche un tempo e un modo di conoscenza reciproca intorno a progetti e questioni da risolvere.

È importante imparare anche dai nodi e dai punti di frizione che esistono nel sistema di gestione interno, dalle questioni organizzative che ancora si stanno affrontando e che sono in parte legate all’esistenza di un unico dipartimento.

 

Risulta fondamentale trovare i modi e le forme affinché i processi divengano chiari e la comunicazione sia migliorata, perché, attraverso progetti e obiettivi, si capisca come lavorare insieme. Una buona qualità dell’organizzazione non necessariamente produce felicità, ma sicuramente produce meno disagio, compito di una struttura che eroga formazione a studenti che vanno intesi come persone e futuri cittadini.

Questo incontro, anche attraverso le questioni che vengono poste, offre all’ateneo un tempo di ascolto affinché sia possibile condividere le scelte e le opportunità di cogliere aspetti che non sono ancora stati valutati.

 

Altro aspetto sul quale è interessante soffermarsi è il rapporto tra docenti e personale tecnico amministrativo dove i primi sono meno numerosi rispetto ai secondi, dato che potrebbe essere messo a valore qualificando reciprocamente le proprie esperienze, cercando di capire insieme quali siano le procedure migliori per aggirare, risolvere e affrontare gli ostacoli.

È altresì importante ragionare sulla propria identità rilevando il differenziale con le altre realtà considerato che dal punto di vista gestionale l’Università Iuav è unica nel territorio.

 

Pensare a una qualità organizzativa che riguardi tutte e tre le componenti dell’università significa agire in una forma complessa, senza soluzioni semplici. Significa sostanzialmente porsi nell’ottica in cui il welfare diventa un’attitudine generale a prendersi in carico per quanto possibile una “buona vita” per chi vive lo spazio dell’ateneo. Questo è il compito su cui ci si sta muovendo e il cui contenuto deve essere deciso insieme attraverso l’ascolto e un ragionamento che parta da ciascuno pensando però a un’idea collettiva.