didattica | panel 2
la didattica del progetto nel terzo livello di studi
aula N1, ore 16.45 > 18
questioni
1. Il terzo livello di formazione: quali
nuove strategie di Iuav?
2. Lo stato dell'arte dei master e corsi
professionalizzanti a Iuav: quali nuove prospettive?
3. La scuola di Alta Formazione Iuav:
strategie di governance e di progetto formativo
restituzione panel
reporting: Valentina Garuzzo,
Erica Mariani
facilitano
i moderatori: Alessandro
Caputo e Michela Serpietri
1. Il terzo
livello di formazione: quali nuove strategie di Iuav?
Rispetto
all’utilità di avere un terzo livello della formazione in ateneo, si
indagano le esperienze dei presenti in merito. Sono emerse così le questioni di
seguito riportate:
– si ritiene che il tema andrebbe posto
prioritariamente agli organi di governo Iuav. Date le forti difficoltà che si
riscontrano costantemente e che di fatto penalizzano o scoraggiano
l’organizzazione di questo tipo di attività, master nello specifico, si
teme non siano considerate prioritarie;
– si specifica che quando si parla di
terzo livello della formazione si parla di dottorato di ricerca, scuola di
specializzazione e master di primo e secondo livello. Considerando la
differenza che intercorre tra percorsi selettivi e percorsi elettivi si ritiene
che l’utilizzo del termine “utilità” che si fa nel quesito
non sia corretto e che sarebbe più appropriato quindi parlare di
“qualità” e “premialità”;
– viene rilevata la difficoltà generale
e delle componenti del terzo livello in particolare di lavorare insieme e
dialogare, nonostante le dimensioni ridotte dell’ateneo, e
conseguentemente l’importanza di stabilire
sistemi relazionali di varia natura. Un rimedio a questo problema, che di
fatto rallenta la produttività e l’aggiornamento della Scuola, potrebbe
essere quello di strutturare diversamente gli uffici amministrativi con un
maggiore presenza di tecnologi;
– la possibilità di ragionare su un
campo di circolazione dei livelli di costruzione dei progetti di formazione
avanzata. E a tale riguardo su quanto debba essere professionalizzante un
master e quanto inevitabilmente un master professionalizzante si distingue
dalla ricerca, dato che il primo ha a che fare maggiormente con qualcosa che
riguarda il problem solving e si inserisce tra l’alta
formazione e il placement.
Il punto
cruciale è che al momento Iuav, a differenza di quanto stanno facendo altri
atenei, non è in grado di formare competenze e riqualificare competenze interne
in questo senso.
Il dottorato,
che inevitabilmente ha dei contatti anche con il placement, si distingue poiché punta alla ricerca e da questo punto
di vista Iuav storicamente ha avuto la capacità di esportare intelligenze.
C’è,
come già detto poco fa, un problema di costruzione, ricostruzione e
circolazione delle informazioni, dei saperi e dei progetti. La difficoltà di
capire chi fa cosa e come all’interno dell’ateneo. E il come può
diventare, se non l’identità stessa, almeno cifra stilistica accademica e
di formazione dell’Università Iuav.
2. Lo stato dell'arte dei master e corsi professionalizzanti a Iuav: quali nuove prospettive? Quale ruolo di master e corsi professionalizzanti a Iuav in una prospettiva strategica (attualità dell’offerta, risvolti occupazionali, creazione di nuovi profili…)?
– viene sollevato il tema della scuola di dottorato quale grande
assente nella cabina di regia del piano strategico e si rileva la sua
trasversalità, non esplicitamente dichiarata, a tutte le missioni
dell’ateneo.
Soffermandosi
sull’alta formazione e a partire dalle pagine del sito web di ateneo a
essa dedicata, si vede una ricca offerta sia di master di primo e di secondo
livello sia di corsi di perfezionamento e formazione post laurea che
arricchiscono i programmi di formazione dell’ateneo e mettono Iuav a
contatto con il mondo professionale in una modalità che è preclusa ai corsi di
laurea e laurea magistrale.
La congerie
dei master infatti consente un tipo di docenza e di offerta formativa che
permette di incontrare le domande del mercato e di spingere in avanti il grado di
innovazione.
Nonostante
questo, l’offerta dei servizi dedicata al terzo livello è scarsa, benché
una buona parte del ricavato dei master contribuisca al bilancio Iuav,
mostrando così una utilità anche economica dell’alta formazione per
l’ateneo. Eppure i master sembrano assenti o isolati nell’agenda
politica e strategica dell’ateneo;
– si evidenzia la necessità di modifica e rinnovamento del regolamento
interno in materia di corsi di formazione finalizzata e permanente, dei
corsi per i master universitari di primo e secondo livello e dei master di alto
apprendistato ai sensi del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 poiché
quello attuale non rappresenta i programmi in essere e non risolve le questioni
esistenti. Non delinea un coordinamento tra coordinatori dei programmi, una
conoscenza reciproca e una collaborazione tra i programmi;
– il ruolo di docenti strutturati e
professionisti esterni egualmente responsabili dell’attivazione e
direzione di un programma di master fa emergere qualche criticità, per esempio
nell’erogazione di titoli di diploma sul requisito di una supervisione
scientifica. Anche i criteri di retribuzione e le voci retribuibili
sono molto diversi;
– la necessità di potenziamento della struttura tecnica e amministrativa,
soprattutto del servizio alta formazione, in vista della costruzione di una
scuola dell’alta formazione Iuav, poiché tale struttura avrebbe delle
forti ricadute sul funzionamento della stessa, anche al fine di evitare
eventuali frizioni.
I servizi che
l’ateneo offre al momento sono ritenuti scarsi e questo porta
potenzialmente l’ateneo fuori mercato, benché non vi siano dei
benchmarking che consentano di confrontare i servizi, i programmi e
l’offerta del terzo livello Iuav rispetto a quella degli altri atenei;
Guardando le
tesi, i tirocini, gli accordi con soggetti esterni relativi a borse di studio
dei master e dei corsi di perfezionamento emerge un pezzo dell’ateneo
privo di narrazione, autogoverno e governo;
– si evidenzia l’importanza del coinvolgimento e del rafforzamento
dell’associazione di Alumni in quanto
soggetti presenti e attivi sul territorio in grado di testimoniare e
pubblicizzare il valore e la capacità dell’Università Iuav;
3. La scuola di
Alta Formazione Iuav: strategie di governance e di progetto formativo
– l’utilità di fare un
ragionamento rispetto ai master di primo livello si può rilevare anche
guardando alle buone pratiche delle altre università. In altri atenei sono
spesso un momento di formazione che consente di sperimentare nuovi condizioni e
oggetti di insegnamento, talvolta trasformati successivamente in laurea
magistrale. Iuav è invece restio nell’immaginare questa pratica. A
livello internazionale non è insolito che dopo aver frequentato due master si
acceda al dottorato. Ciò appare anomalo poiché a livello di ateneo e nazionale
sono concepiti come fortemente professionalizzanti.
– la necessità di comprendere il
bilanciamento dei master che sono seguiti da professionisti esterni e quelli
seguiti da professori interni al fine di verificare che tutto sia armonico
all’interno del progetto di formazione Iuav e rispondente
all’identità dell’ateneo;
– tenere conto del fatto che sono tante
le realtà che propongono programmi tipo master pur non essendo delle
università, ponendosi quindi quali competitors del mondo accademico. Se il
dottorato e le scuole di specializzazione possono realizzarsi solo in ambito
accademico, i master no ed è necessario tenerne conto anche per quanto riguarda
il livello e la qualità scientifica di questi corsi. La rigidità dei regolamenti
accademici si rivela così poco adatta alla dinamicità del mercato dei master,
non consentendo agli atenei di rispondere adeguatamente a chi ha maggiore forza
mediatica, relazionale e di movimento. Questo comporta una perdita di mercato
in questo ambito;
– la problematicità dei contratti di
eccellenza che hanno un importo fisso così come deciso dal senato accademico
Iuav nella seduta del 13 dicembre 2017;
Nel corso del confronto, interviene il prof
Giuseppe D’Acunto a segnalare che:
– pur rilevando
l’importanza delle argomentazioni, precisa che in questa sessione si
intendeva discutere dei master e dei corsi di professionalizzanti che ricadono
nell’organizzazione della didattica di ateneo e non tanto della scuola di
dottorato che invece è struttura di ateneo
– la distanza amministrativa e di obiettivi formativi che intercorrono
tra un master e un corso di laurea magistrale non consente un travaso
automatico. Certamente quanto avviene nei master è utile e di aiuto per capire
quali ambiti tematici e disciplinari sono di grande interesse e su questo è
possibile orientare scelte future a livello di programmazione didattica
– la scuola di alta formazione Iuav ambisce a limare e attutire le
criticità rilevate, tra cui non ritiene ci sia il regolamento prima citato,
molte delle quali derivano dalla convinzione che i master siano un regno
autonomo rispetto all’ateneo. Evidenzia che i contratti di eccellenza non
sono l’unica strada percorribile per il reclutamento dei docenti, ma si
può procedere anche attraverso i normali bandi.