La
didattica del progetto: stato dell’arte
e nuove prospettive | report
introduzione per tutti i partecipanti
aula L1, ore 14.30 > 15
a cura di Giuseppe D’Acunto
reporting: Valentina Garuzzo,
Erica Mariani
Il prof.
Giuseppe D’Acunto, direttore della sezione di coordinamento della
didattica del dipartimento di culture del progetto, ringrazia i presenti per la
partecipazione e illustra brevemente il programma del pomeriggio che è
suddiviso nelle seguenti sessioni di lavoro consecutive:
panel 1 La didattica del progetto nei corsi
di laurea triennali e magistrali
panel 2 La didattica del progetto nel terzo
livello di studi
Obiettivo
comune dei due panel è quello di concentrarsi su azioni strategiche, culturali
e di progetto, inerenti la didattica, tralasciando di focalizzarsi su questioni
prettamente tecniche e amministrative.
Ricorda che
l’Università Iuav è in procinto di festeggiare i primi 100 anni dalla
fondazione e che nella sua storia recente l’ateneo ha registrato un
profondo cambio di scenario dal punto di vista dell’organizzazione,
dell’offerta formativa erogata e della contaminazione con componenti
culturali altre che l’hanno portata a essere scuola del progetto.
E proprio a
partire dalle definizioni cardine di scuola speciale e scuola del progetto
è necessario costruire un’identità in grado di sintetizzare la
connessione e la coesistenza di tutte le componenti interne. Per riuscirci è
importante lavorare sull’interdisciplinarietà, intesa come
relazione e dialogo, tenendo a mente che è concetto ben diverso da quello di
multidisciplinarietà, intesa come semplice compresenza.
Tentativi
importanti in tal senso sono già stati avviati nel corso dell’ultimo anno
accademico con la costruzione degli assetti didattici e dei manifesti degli
studi, ma è certo possibile fare molto di più.
A tale
riguardo evidenzia che la riflessione circa la riforma dei saperi e delle
classi di laurea avviata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e
dal Consiglio Universitario Nazionale negli ultimi anni è ormai legge a cui
faranno seguito a breve i relativi decreti attuativi. Sarà così che, anche per
rispondere a richieste di allineamento che provengono dalla Comunità Europea,
verranno meno i settori scientifico disciplinari e i docenti verranno
incardinati in gruppi scientifico disciplinari, a metà strada tra i
settori concorsuali e i macrosettori disciplinari.
Sono
attualmente al vaglio del MUR e del CUN le proposte di raggruppamento
all’interno dei citati gruppi disciplinari, che costituiranno gruppi di
affinità culturale tra le diverse discipline validi per l’abilitazione
scientifica nazionale e per il reclutamento dei docenti ai sensi degli articoli
18 e 24 della legge 30 dicembre 2010 n. 240.
Al di là dei
tecnicismi brevemente illustrati di cui al momento è difficile comprendere
pienamente la portata, l’azione di governo incentrata
sull’interdisciplinarietà potrà essere raccolta con grande favore
dall’Università Iuav poiché, ancora una volta, le sue varie componenti
saranno chiamate al dialogo e poste dinnanzi all’opportunità di acquisire
consapevolezza della potenza dell’offerta didattica fondata sul progetto.
Evidenzia
altresì l’opportunità di rendere i percorsi didattici maggiormente
trasversali e capaci di proporre agli studenti un’esperienza di
apprendimento arricchita delle varie componenti, pur mantenendo integra la
formazione caratterizzante di base e l’autonomia proprie del percorso
scelto.
Suggerisce la
possibilità di orientare la discussione odierna intorno ai formati attraverso i
quali l’offerta didattica è erogata, con particolare attenzione al laboratorio
integrato così da comprendere se è da ritenersi ancora uno strumento valido
o necessiti di un’alternativa.
Sottolinea
quanto sia imprescindibile immaginare Iuav come unicum di un sapere che
si declina e trova definizione in diverse esperienze al fine di rendere
l’ateneo competitivo dal punto di vista didattico.
Chiede ai
presenti di ragionare in termini di espansione, realizzazione di progetti
futuri, accoglimento di nuovi saperi e nuove definizioni del progetto e della
progettualità.
Infine, con
particolare riguardo al panel 2 rileva la necessità di favorire iniziative che
diano al terzo livello di studi una continuità con il primo e il secondo
livello, che rientrino all’interno dell’identità Iuav e che possano
meglio esprimere la riflessione in questi ambiti disciplinari e riconfigurarsi
in un progetto della scuola di alta formazione Iuav.
Al momento
opportuno, passando attraverso la discussione con gli organi di governo
dell’ateneo e il dialogo con il territorio, la scuola di alta formazione
potrebbe diventare un catalizzatore internazionale di ricerca e didattica.