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Segni, simboli e motivi decorativi della civiltà prenuragica e nuragica della Sardegna.

Un libro per conservare e trasmettere la loro memoria

Autore: Rossana Piras

Relatore: Gianluigi Pescolderung

 

La tesi nasce dall’esigenza di approfondire e conoscere la simbologia dei numerosi segni, simboli e motivi decorativi che appartengono al territorio sardo.

La Sardegna è una terra antica, ricca di storia e costituisce il fulcro della civiltà del Mediterraneo. Dal primo momento in cui l’uomo è approdato sull’Isola, l’ha esplorata alla ricerca di ambienti favorevoli, in cui creare le prime forme di comunità e di abitazione.

Ha scavato le prime tombe nella roccia, ornato defunti con oggetti preziosi e ha iniziato a prendere contatto con le risorse che l’Isola offriva, in particolare con l’argilla.

L’uomo ha sempre avuto il desiderio di decorare gli oggetti di utilizzo quotidiano.

Gli archeologi ritengono che i segni e le decorazioni presenti su di essi siano i primi modi di comunicare e trasmettere conoscenze.

La società in cui viviamo è ancora oggi caratterizzata da un sistema di segni, grazie ai quali l’uomo comunica e vive all’interno della stessa società. Un segno rappresenta un’orma, qualcosa che ci viene incontro non tramite le parole, ma attraverso un significato più profondo. I segni ci permettono di capire chi siamo, il nostro passato e la nostra identità, per cui dovrebbero essere conservati, valorizzati e promossi, in quanto elementi caratterizzanti la memoria materiale.

 

La ricerca si è sviluppata partendo dall’analisi storica del segno dal Neolitico fino alla prima età del Ferro, che in Sardegna coincide con l’età prenuragica e nuragica.

Si tratta di un lasso cronologico che permette di definire quali sono stati i cambiamenti a livello comunicativo, dal momento in cui è avvenuta la prima colonizzazione, fino ad un periodo, vasto e ricco di produzioni, efficace alla comprensione dello sviluppo del segno. Facendo riferimento agli scritti dei più grandi archeologi sardi, tra cui Giovanni Lilliu, sono state studiate le decorazioni delle produzioni ceramiche e metallurgiche nelle fasi culturali (Bonu Ighinu, San Ciriaco…) che caratterizzano la Sardegna prenuragica e nuragica.

Le produzioni sono state in seguito raggruppate in base alla tipologia di decorazione e la ricerca è proseguita domandandosi come poter trasmettere e rendere attuale nell’immaginario del design questo patrimonio culturale. Questo ha portato alla creazione di un libro di 272 pagine con un formato di 182 x 257 mm, suddiviso in tre parti.

La prima parte “Segni e simboli” presenta una riproduzione grafica di 220 segni, simboli e motivi decorativi nati dall’analisi e dalla suddivisione delle produzioni analizzate.

Tenendo conto delle proporzioni e del segno, ogni motivo è stato riprodotto a mano, poi digitalmente eseguendo un trattamento plastico della figura. Le incisioni sono rappresentate in bianco su superficie nera. Talvolta le decorazioni sono metopali, per cui il processo è inverso.

La seconda parte, l’“Archivio Documentario”, costituisce l’archivio delle produzioni analizzate, che vengono brevemente descritte tramite una foto, la descrizione del luogo di ritrovamento, del periodo storico, del museo di appartenenza, delle dimensioni dell’oggetto e infine della decorazione.

Nella terza parte gli “Sguardi archeologici” mostrano attraverso foto aeree i siti archeologici sardi.

 

Il libro nasce sia come raccolta di segni, simboli e motivi decorativi utili in diversi ambiti del design, sia come strumento atto a trasmettere e conservare questo grande patrimonio culturale.

Ogni segno fa parte della complessa tradizione culturale di un’Isola, che viviamo, ma non comprendiamo a fondo, che fa parte di noi e attraverso la quale possiamo dare le risposte alle domande che spesso ci poniamo, sull’esistenza e sulla nostra identità, nonostante si un concetto relativo e controverso anche nell’attuale teoria antropologica.