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Visualizzazione e approssimazione a un icebergscape antartico: infrastruttura e inserti architettonici per la costruzione di un’esperienza sublime

Autore: Francesco Famà

Relatore: Enrico Fontanari, Esther Giani, Arturo Lyon, Moreno Osvaldo

 

Cambio climatico e riscaldamento globale sono al centro dei dibattiti mondiali degli ultimi decenni, suscitando sempre maggior interesse, tanto in ambito scientifico quanto nell'opinione pubblica. Se alcune conseguenze sono evidenti nella vita di tutti i giorni, altre sono più difficili da percepire. Ciò che accade in Antartide ricade in questa seconda categoria. Un territorio estremo e distante, che da sempre suscita fascino e paura, considerato uno dei luoghi più ostili del pianeta nonostante sia abitato ormai da un secolo. L'attuale situazione geopolitica del continente ha senza dubbio reso più difficile la costruzione di una sua identità culturale e storica, focalizzando l'attenzione prevalentemente sugli aspetti di ricerca scientifica.

All'interno di un ritratto così complesso del continente, un ruolo speciale è ricoperto dagli iceberg, frammenti del paesaggio antartico che costituiscono unità paesaggistiche all'interno del territorio. Per via delle loro peculiarità e caratteristiche uniche, si genera un vero e proprio icebergscape, una tipologia unica di paesaggio, caratterizzato da dinamismo e polimorfismo eterni. Formulazione e sviluppo del concetto di icebergscape sono il fulcro dell’indagine teorica della tesi, a partire dall’analisi di variabili critiche del territorio.

La variabile culturale, attraverso l’analisi dell’immaginario storico e artistico legato al continente bianco, con l’individuazione del concetto di Sublime Traumatico come elemento distintivo. La variabile ecologica, con riferimento al cambio climatico e alle sue ripercussioni sul continente, visibili soprattutto nel recesso dei ghiacciai e nell’aumento della presenza di iceberg. La variabile turistico-sociale, analizzata dal punto di vista dell’individuo e della sua esperienza soggettiva, che manifesta un focus particolare sull’idea di un paesaggio sublime di cui l’essere umano vuole far parte tentando di svelarne i segreti.

La sintesi di queste tre variabili è individuata proprio nell’iceberg, che costituisce di per sé un paesaggio sublime ed è simbolo del cambio climatico nell’immaginario collettivo.

Quello dell’icebergscape è un concetto che abbraccia diverse discipline, dall’ecologia fino all’architettura del paesaggio e costituisce un ibrido tra il tradizionale landscape e il waterscape. Per la sua definizione sono state esaminate diverse scale di approssimazione, dalla macro-scala continentale alla micro-scala dell’iceberg, ognuna necessaria per una migliore comprensione di determinate dinamiche, applicando teorie dell’ecologia del paesaggio, quali mosaico, gradiente e biogeografia insulare, analizzate e trasposte al caso studio antartico, con i dovuti accorgimenti e adattamenti.

Dopo aver definito l’icebergscape dal punto di vista teorico, è stato realizzato un intervento di architettura del paesaggio che permettesse una sua approssimazione e visualizzazione, attraverso la sua interpretazione nell’accezione di parco di iceberg, capace di permettere un coinvolgimento e una relazione diretta tra uomo e paesaggio.

 Sono stati analizzati diversi riferimenti riguardanti l’evoluzione del concetto di parco nel corso degli anni, dal giardino del ‘700 ai parchi contemporanei, al fine di individuare delle strategie utili al disegno e alla pianificazione in ambito antartico. Il risultato è una proposta che, in maniera anche provocativa, mira a fornire degli spunti di riflessione sul rapporto tra essere umano e il continente, attraverso la realizzazione di un framework infrastrutturale adattativo e dinamico, che permetta una sistematizzazione del processo di pianificazione e disegno di un’area soggetta a continui cambi, e la realizzazione di inserti architettonici che permettano enfatizzare determinate categorie del Sublime e restituire ai visitatori un’esperienza originale e dalla componente didattica, attraverso cui comprendere i fenomeni del cambio climatico in atto a scala locale e globale.