Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

Airbnb and Cities: the cases of Venice and Barcelona

autore: Alessandro Tiozzo Caenazzo

relatore: Luciano Vettoretto

 

Negli anni recenti la piattaforma di home-sharing Airbnb è divenuta uno dei maggiori attori nel settore turistico, avendo una presenza considerevole in ogni destinazione turistica mondiale. Nata sull’onda della Sharing Economy, dello sviluppo tecnologico-digitale del Web 2.0 e delle nuove mode del turismo globale, tramite una piattaforma su modello peer-to-peer, Airbnb permette una nuova tipologia di esperienza di pernottamento, attraverso l’offerta di affitti a breve termine (Short Term Rentals). All’interno di una piattaforma comune, domanda (Guest) e offerta (Host) si incontrano ed effettuano la transazione monetaria che consente l’affitto di uno spazio privato messo a disposizione, il tutto garantito da poche regole e fiducia reciproca, rappresentata dal Capitale Reputazionale. La presenza degli STR ha comportato nei territori urbani diversi impatti ed esternalità, già riscontrabili in modo evidente a dieci anni dalla nascita del servizio nelle aree in cui la diffusione della pratica è particolarmente elevata. Servizi come Airbnb offrono l’opportunità di generare reddito extra dall’impiego di spazi scarsamente utilizzati per gli utenti che vi partecipano, portando dei benefici economici alla classe media, che possono avere una ricaduta anche sugli interi quartieri ospitanti. D’altro canto, numerosi studi riportano come massicce presenze di STR contribuiscano alla diminuzione della riserva di abitazioni economiche disponibili, in seguito alla conversione in affitti turistici di immobili vuoti destinati al mercato tradizionale, e al fenomeno del turismo di massa, causando preoccupazioni e danni alle comunità locali. La maggior criticità rilevata non è tanto nel concetto originario dell’home-sharing, quanto piuttosto l’entrata nel sistema di operatori commerciali interessati ad un turismo ancora orientato al profitto, a scapito della sostenibilità e delle comunità locali. Questa tesi si concentra sugli effetti prodotti dalla pratica nel contesto urbano e indaga le varie risposte che sono state avanzate dalle sue diverse componenti, in particolare i governi urbani, l’industria alberghiera, i movimenti cittadini. Ciò è stato possibile passando in rassegna vari casi emblematici europei e statunitensi, le loro politiche e regolamentazioni. Allo scopo di indagare in maniera più approfondita l’argomento, è stata successivamente condotta un’analisi comparativa sui due casi di Venezia e Barcellona, mantenendo lo stesso impianto analitico e arricchendo lo studio con la visualizzazione e l’evoluzione di presenze e concentrazioni degli STR di Airbnb all’interno dei rispettivi territori municipali. Dallo studio generale emerge una maggior consapevolezza, fermezza e sperimentazione nel governare e tassare la pratica da parte delle municipalità americane, anche tramite forme di contrattualizzazione pubblico/privato, rispetto alle controparti europee. L’industria alberghiera si trova spaccata su due posizioni: i “Regolatori” chiedono limitazioni alla pratica, gli “Innovatori” si propongono di sfruttarne il modello per assicurarsi una nicchia di mercato. Per quanto riguarda i movimenti cittadini, si rileva come le modalità di azione e associazione siano comuni a tutti questi gruppi, ma le ragioni alla base del conflitto varino a seconda del contesto socio-geografico. Dall’analisi comparativa dei due casi studio, a fronte di alte concentrazioni proporzionalmente simili nei rispettivi territori, risulta una maggior efficacia e attività delle istituzioni di Barcellona, assieme all’organizzazione e consapevolezza delle associazioni di cittadini, nello sviluppo di politiche riguardo Airbnb e gli STR, le quali iniziano a mostrare la loro efficacia. Venezia invece è rimasta pressoché immobile a livello istituzionale, mentre alcuni movimenti cittadini dimostrano una prima consapevolezza sul tema. Ciò conferma la rilevanza della “path dependence”, ovvero l’importanza di esperienze passate in contesti urbani per poter fronteggiare nuovi fenomeni.