Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Narrazioni sull’identità territoriale di Vietri sul Mare

autore: Giulio Iannotta

relatrice: Daniela Piscitelli

 

Il progetto si sviluppa in tre volumi: Locus Veteri, Locus Amoenus e Nova Veteri.

Nel primo volume, Locus Veteri (il cui nome deriva dal primo nucleo abitativo dell’attuale città) viene trattato il tema della ricerca dell’identità dell’individuo e come la stessa abbia subito un’evoluzione contestuale ai cambiamenti della società a livello globale. Lo stesso discorso vale per l’identità territoriale. L’individuo crea un legame con il proprio luogo, stabilendo una relazione biunivoca di scambio. La collettività, attraverso relazioni interne tra individui, stabilisce una connessione con il luogo e lo stesso dà identità al collettivo che lo abita. Sono stati raccolti e catalogati attraverso una struttura metodologica tutti gli immaginari visivi che il contesto cittadino offre, divisi in due macro-sezioni associate agli elementi materiali e immateriali che caratterizzano il paesaggio visivo, sono frammenti recuperati nella memoria e nell’immaginario delle persone o afferrati nel corso della ricerca documentaria. Nel secondo volume, Locus Amoenus (in riferimento al locus amoenus, ossia un luogo piacevole, immerso nella natura), si parla del territorio attraverso un racconto visivo fatto di confronti, opposizioni, collegamenti e misurazioni cercando di ripercorrere e ritrovare tutti i caratteri distintivi che appartengonoal territorio e ai suoi abitanti. La trama narrativa si basa sulle sensazioni avute nel camminare tra le sue strade, tra i rioni dove pare che il tempo si sia fermato, nel salire le scale del Ciroppolo. Alla ricerca dei tratti identitari si è scavato sulle rive della spiaggia di Marina mentre un pescatore mostrava la pesca con la “valanzola” e nella quotidianeità dell’artigiano intento a modellare la massa di ceramica come se stesse suonando una melodia con l’arpa. Poiché come sostenuto da Benedetto Croce “ogni genuina conoscenza è conoscenza storica” tutti i reperti raccolti in questo “scavo archeologico” aiutano a capire quale sia l’identità e il carattere del luogo. Il filo conduttore è il racconto delle scene di vita, delle abitudini e delle tradizioni del territorio. Vietri ha una identità modellata e decorata dalla sua storia e dai suoi interpreti, che siano leggendari o meno e tutto è tangibile sulle mura della città, poiché le stesse sono caratterizzate da una ricca presenza visiva di elementi decorativi in ceramica. Il terzo volume, Nova Veteri (un nome ossimorico, nuova e antica, che si ricollega alla circolarità identitaria del territorio), descrive come tutto il materiale raccolto va a confluire in un progetto di identità visiva. La scelta è ricaduta sullo sviluppo di un sistema visivo multiforme, in grado di rappresentare tutti i tratti valoriali del territorio attraverso una famiglia di segni che garantisce quindi una molteplicità di soluzioni e utilizzi diversi in base al contesto. Il progetto, quindi, va a riallacciarsi a quello che è il linguaggio visivo con cui il territorio si racconta e in cui gli stessi abitanti vi si riconoscono: le decorazioni e le scene di vita.  Sono stati creati, sulla base di un raster, ottenuto attraverso la combinazione di una forma semplice come il cerchio, dei personaggi iconografici che andranno ad essere i protagonisti delle nuove narrazioni. Un secondo livello di lettura è dato dagli elementi caratterizzanti, con significati evocativi, formali e contestuali, presenti sul vestiario delle iconografie, estraendoli andranno a costituire il sistema di segni. Gli stessi segni possono essere declinati in pattern visivi, diventano così le nuove decorazioni che andranno a contaminare il territorio. L’obiettivo quindi è un piano visivo, un approccio sistemico e comportamentale. Non solo un’identità ma una pluralità di identità che raccontano il territorio e i suoi attori, ma che allo stesso tempo sia rispettosa del contesto in cui verrà inserito andando a contaminarlo in maniera passiva.