Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2019

 


 

Guillermo José De Cabanyes Aragón

Corpi posseduti, archivi reincarnati: la doppia materia del reenactment

 

area tematica: teatro

relatrice: Annalisa Sacchi

 

La presente ricerca nasce dal bisogno di trovare differenti approcci metodologici per una comprensione del reenactment come pratica performativa contemporanea. Questo termine, di origine anglo-americana, si è sedimentato nel vocabolario artistico degli ultimi anni per designare la volontà, espressa dai creatori, di “ri-mettere-in-scena” lavori già presentati in passato (indipendentemente dal fatto che siano stati essi stessi o meno a concepire l’evento originale). Un atto non scevro di problematiche e di criticità.

Sebbene uno sguardo generale sullo stato dell’arte convochi in modo ineludibile Marina Abramović, un confronto diretto con la sua “presenza” permette di osservare da varie angolazioni la concettualizzazione e l’utilizzo del modello della reperformance (rapporto dialettico fra quelle opere che la storia vorrebbe come transitorie, e il prefisso [re-], di carattere iterativo). Da ciò emerge una prima riflessione sul valore della ripetizione e sul concetto ambiguo di repertorio nel teatro, nella danza e nella performance art. Occorre quindi rivolgersi alle forme di trasmissione culturale teorizzate dai Performance Studies per infine rimettere in discussione, tramite vari artisti, la forza generativa del gesto “riesumante” del reperformer.

L’obbiettivo è quello di interrogarsi sulla doppia materia di un fenomeno fatto di corpi e di archivi; di possessioni, di reincarnazioni [re-embodiment] e di risemantizzazione. Una doppia prospettiva e una doppia direzionalità.