Premio miglior tesi di laurea 2019
Claudia Pagnacco, Giuditta Trami
Un abisso tra le cose.
Architetture del parlamento
area tematica: architettura
relatrice: Sara Marini
Le architetture del parlamento sono al centro dell’indagine della tesi, guardando al manufatto politico come ente assemblatore, teso tra la sua natura di tipo e di archetipo. Il posizionamento teorico rispetto al ripetersi della tipologia, che genera ed è generata da un ambiguo mito della democrazia, ha richiesto diversi e specifici strumenti: una raccolta tassonomica, a restituire una fotografia dello stato attuale dei parlamenti Europei, un dizionario, composto da fonti di filosofia politica in dialogo con teorie architettoniche, un immaginario, che ricuce con l’esperienza soggettiva e immaginata le informazioni spaziali mancanti, e infine il progetto, che guarda al caso di Palazzo Montecitorio per spazializzare gli assunti teorici e verificarli nella loro ripetibilità. Attraverso la raccolta critica e la rielaborazione delle fonti materiali e bibliografiche, si individua la radice del parlamento nell’azione archetipica dell’assemblarsi, che permette quindi che sia descritto tramite i suoi elementi archetipici (simbolo, microcosmo, e rito). Il parlamento in quanto superoggetto, oggetto che assembla oggetti, è quindi definito in un manifesto in dieci punti, che racconta le sue architetture e l’abisso tra le cose che queste non possono colmare.