Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

per Franco Berlanda

 

 

FB

1 luglio 2019

 

è mancato Franco Berlanda

professore di Urbanistica allo Iuav, architetto, comandante partigiano, uomo di cultura

Il rettore Alberto Ferlenga, insieme a tutta la comunità Iuav, saluta Franco Berlanda

ed esprime la sua vicinanza alla famiglia

 

 

 

Franco Berlanda arriva al Dipartimento di Composizione urbanistica della Facoltà di Architettura dello Iuav, allora diretto da Giancarlo De Carlo, alla metà degli anni ’70, negli anni immediatamente successivi all’istituzione del Corso di Laurea in Urbanistica, merito della tenacia di Giovanni Astengo.

Gli obiettivi che caratterizzano i due istituti, il Dipartimento (che allora aveva carattere sperimentale non essendo ancora stata approvata la legge istitutrice) e la Facoltà, erano in qualche modo dicotomici, il primo privilegiava la creatività, in un contesto di rinnovo progettuale alimentato dall’esperienza al MIT del suo direttore, il secondo l’ordine, ispirato alla cultura civica piemontese del fondatore del CdL in Urbanistica.

Erano anni di forte innovazione in cui, per dirla con Jane Jacobs, si abbandonava la visione agro-pastorale del rapporto città campagna ereditata da Adam Smith a favore di uno sviluppo del territorio guidato dalle forze esogene costituite dalle risorse umane.

Un passaggio che Franco Berlanda comprese immediatamente, tanto che, quando successe a Giancarlo De Carlo nella direzione del Dipartimento, ne fece il punto di forza della sua gestione (durante la quale ebbi il piacere di affiancarlo quale vice-direttore). L’azione di direttore di Franco Berlanda si basò infatti sul principio che la qualità della Composizione urbana era inscindibile dalla crescita delle risorse umane. In questo seppe promuovere tre importanti iniziative: la partecipazione all’allora nascente programma Erasmus, la collaborazione con l’Agenzia per l’Ambiente, l’apertura ai contratti internazionali.

Il cogliere queste occasioni trasformò in modo radicale la struttura del Dipartimento, da ‘club’ a ‘piattaforma’ aperta verso il mondo, che fu un’altra caratteristica del lavoro di Franco Berlanda.

In particolare fu merito suo esclusivo l’avvio delle relazioni Erasmus, dando rilievo istituzionale ad un sistema di relazioni internazionali che oggi fanno dello Iuav un Ateneo di eccellenza in questo settore.

Il rapporto con l’Agenzia nazionale per l’ambiente è testimonianza della sua sensibilità verso le tecnologie innovative; per l’Agenzia infatti organizzò un corso di Master d’avanguardia nello sfruttamento delle tecnologie innovative ai fini dell’analisi ambientale.

Promosse infine un sistema di ‘progettazioni civiche’ interessanti: la riconversione urbana di diversi paesi balcanici, fra i quali eccelle il lavoro svolto a favore della Bulgaria.

Chi ha lavorato con lui non dimenticherà la sua umanità, e ricorderà con gratitudine la crescita istituzionale che la sua passione ha generato.

 

Giuseppe Longhi

 

 

1960, un disegno di Albe Steiner

per l’invito alla festa di Calvino

in casa Berlanda

 

 

 

RASSEGNA STAMPA

 

Andrea Parodi

Morto a 98 anni il comandante Grigia amico di Einaudi e Le Corbusier

La Stampa, 30 giugno 2019

 

Ad Alpette, sopra Cuorgnè, per sempre vivrà il palmo della mano aperta simbolo dell'architetto Le Corbursier. Un monumento, un omaggio alla memoria della lotta partigiana, che l'architetto (e prima ancora protagonista della Resistenza) Franco Berlanda ha donato solamente due anni fa al paese che lo ha visto protagonista di una vicenda originalissima.

Franco Berlanda è morto ieri nella sua casa di Torino, a 98 anni. Un architetto, paesaggista e figura splendida di intellettuale di un'epoca che ha segnato la storia. Con l'amico fraterno Giulio Einaudi è stato uno della repubblica partigiana di Cogne, conosciuto con il nome di comandante «Grigia». Con lui Nerio (il giornalista e scrittore Saverio Tutino), Gaddo (la medaglia d'argento Gianfranco Sarfatti) e il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Berlanda fu un architetto e docente di urbanistica all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Al quale, vent'anni fa, ha donato il suo immenso e prezioso archivio, uno spaccato di storia dell'architettura italiana degli anni '50 e '60*. Malcolm Einaudi, nipote di Giulio, lo ricorda come «una figura interessante e complessa, di grande eleganza e riservatezza». Funerali il 2 luglio al cimitero Monumentale, al Tempio Cremazione.

 

 

Floriana Rullo

Berlanda, da partigiano ad architetto

Fu amico di Picasso e Le Corbusier

Corriere della Sera, 30 giugno 2019

Aveva partecipato alle battaglie per la liberazione di Torino, prima come capitano degli alpini e poi comandante di una brigata partigiana. E ieri è morto, nella sua casa nel cuore della città, Franco Berlanda. Aveva 97 anni. Nato a Trento il 21 novembre 1921, era stato comandante partigiano, docente universitario, consigliere provinciale del Pci. Una vita ricca di incontri e condivisioni per lui che era stato amico di Picasso, di Le Corbusier, di Giulio Einaudi e tantissimi altri personaggi del Novecento. Partigiano, capitano in artiglieria da montagna, era stato ribattezzato con il nome di battaglia di «Grigia». Berlanda comandava il gruppo della «Vasca» durante La Repubblica di Cogne nell'estate del '44.
Il «Grigia» appare anche nella celebre fotografia della sfilata in piazza Vittorio Veneto, scattata per festeggiare la Liberazione dal nazifascismo. Si era laureato in architettura ed era stato docente universitario. Era specializzato nella progettazione di edifici scolastici. Tra tante sue opere è giusto ricordarlo come autore di «significativi esempi di edilizia scolastica all'ingresso di Torino».

Nel 1997 donò il suo archivio all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia*.

Fu attivo soprattutto in Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Toscana. Memoria storica del secolo scorso gli piaceva raccontare ai giovani la storia che aveva segnato l'Italia. Necessità e dovere di ricordare, perché diceva che «la nostra storia entra dentro la nostra memoria» non solo per chi l'ha vissuta direttamente, ma anche, e soprattutto per le generazioni future. Il suo archivio è uno spaccato dell'architettura italiana degli anni 50 e 60. Nell'aprile del 2017 creò e inaugurò un'opera, il Monumento agli Svizzeri, sul muro del cimitero di Alpette, nell'Alto Canavese, raffigurante il palmo teso simbolo di Le Corbusier, in memoria dei partigiani. Impegnato in politica era stato consigliere provinciale tra le fila del Pci per poi iscriversi al Partito democratico e all'Anpi.
I funerali si svolgeranno martedì, alle 15.30, al cimitero monumentale (Tempio della cremazione).

 

* nota: l’Archivio del prof. Berlanda in realtà è stato donato all'Archivio della Biblioteca Centrale di Architettura del Politecnico di Torino