Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Premio miglior tesi di laurea 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Irene Biasolo, Marco Uliana

Sarajevo 1995-2018

 

area tematica: architettura

relatori: Renato Rizzi

 

 

A dieci anni da Dayton, Sarajevo ha tenuto alta la guardia in quel silenzio inscalfibile nel quale ha trascorso l’ultimo ventennio. Un silenzio, la cui eloquenza chiede di essere ascoltato, nel tempo, per farsi avvicinare nel rispetto del dolore atavico con cui ha attraversato la soglia del nuovo secolo e, ahinoi, rischiando di compromettere per lungo tempo ancora l’orizzonte di senso che ha contraddistinto la propria storia, trasformando in veritą l’immagine assunta nel cambio di secolo, in attesa che nel progetto trovi la dignitą di un futuro che merita: nella riconciliazione con se stessa, nel dialogo rinnovato con le proprie forme. 

Se sul piano sintattico la grande figura del progetto riconduce lo sguardo dalla piana di Sarajevo verso la piana stessa aggrappandosi alle pendici che per sette secoli hanno garantito la conservazione del luogo, sul piano semantico, nell’ultima appendice dello Stari Grad, il Marindvor, epicentro del conflitto e nuovo centro, si invera il ricongiugimento delle parti, tra Novi Grad e Stari Grad non senza tensioni. In maniera pragmatica, un archivio realizza le condizioni per l’avvento della forma e, come un’arca (del sapere, della conoscenza, della memoria) galleggia sul piano della cittą lungo la Miljacka e consente la riemersione della forma nelle armonie figurative e gli infiniti piani della Muqarnaș generata dalla collisione fra l’asse storico e asse morfologico trattenuta dalla grande figura, e contenuta lungo la ruvida imponenza dei muri della Kaserma Maršala Tita, testiomone di un conflitto tutto culturale ancora in corso. Un racconto, in onore di Sarajevo, che ci ha condotto al centro del mondo.